Guide Fisac Cgil: la lettura della busta paga – Abi

Pubblichiamo l’aggiornamento di settembre 2023 della nostra guida alla lettura della Busta Paga nel settore ABI, che ci auguriamo possa essere un valido strumento di approfondimento e lavoro.

La Busta Paga nelle Banche – settembre 2023

 

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Piattaforma CCNL ABI: a breve le assemblee

E’ stata presentata a Roma la Piattaforma per il rinnovo del CCNL del Credito, redatta e approvata dai competenti organismi delle organizzazioni sindacali del settore, che dovrà essere sottoposta al vaglio finale delle lavoratrici e dei lavoratori. Dall’8 maggio al 30 giugno assemblee in tutta Italia.


 

“Sì è parlato di una piattaforma ricca, di una piattaforma ambiziosa. Noi pensiamo che sia un vero e proprio atto politico. Crediamo che in questa fase così complicata, di forte trasformazione del settore, il sindacato debba mettere in campo azioni politiche forti e non può avere un atteggiamento notarile”. Così la segretaria generale della Fisac Cgil, Susy Esposito, nel corso delle conclusioni, a lei affidate, dell’Attivo unitario per presentare la Piattaforma per il rinnovo del Ccnl del credito, promosso da Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin, in vista del confronto prossimo con Abi.

Un atto politico, ha aggiunto la dirigente sindacale, che si cala in un settore dove “la produttività in questo momento è maggiore dell’inflazione e, soprattutto, dove la redditività del sistema è salita al 39% rispetto all’anno precedente, con utili complessivi pari a 14,2 miliardi, di cui 12,2 già distribuiti tra dividendi e buy back”. Piattaforma che adesso sarà sottoposta al vaglio delle lavoratrici e dei lavoratori del settore: “Le assemblee inizieranno l’8 maggio e termineranno il 30 giugno – ha fatto sapere Esposito -. Dovranno essere capillari perché la piattaforma non si negozia solo a Roma ma serve la partecipazione e il sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori. La strada è in salita, dalle banche arrivano le prime lamentele circa prospettive non rosee per il settore. Ma c’è la volontà nostra, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori, di gettare il cuore oltre l’ostacolo”.

Esposito ha poi elencato in sintesi i punti cardine della piattaforma: dall’inclusività al tema dell’occupazione, dall’organizzazione del lavoro alla digitalizzazione, dal tema salute e sicurezza a quello della formazione, fino alle questioni di genere. Per arrivare poi alla parte economica: “Ovvero – ha osservato la segretaria generale della Fisac Cgil – l’elemento di riconoscimento del lavoro, la condizione materiale delle lavoratrici e dei lavoratori. Su questo punto è stata costruita una richiesta di 435 euro lordi mensili per la figura media, insieme all’ampliamento degli scatti di anzianità e delle indennità, che va di pari passo con la richiesta di riduzione dell’orario di lavoro in ragione di una produttività molto alta del settore”. Per poi concludere: “Le richiesta in piattaforma sono un atto politico, non un albero di natale. Vogliamo sederci al tavolo, gestire le trasformazioni e rinnovare il settore, a partire dal ruolo delle lavoratrici e dei lavoratori”, ha concluso Esposito.

 

Ufficio Stampa Fisac Cgil Nazionale

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Fringe Benefit e mutui, Sindacati ed Abi scrivono a Meloni

Illustre Presidente, Illustri Ministri,

 

desideriamo portare alla Vostra attenzione la gravosa situazione che si sta verificando in capo alle lavoratrici/lavoratori in tema di tassazione dei prestiti erogati ai dipendenti a seguito degli innalzamenti del tasso ufficiale di riferimento (TUR) registrati negli ultimi mesi.

Molte lavoratrici/lavoratori che hanno in corso finanziamenti erogati dai datori di lavoro negli anni passati a tassi coerenti con il livello del tasso di riferimento vigente al momento della stipula (tassi estremamente ridotti) stanno oggi subendo un iniquo prelievo fiscale a seguito degli effetti che gli incrementi del TUR producono sull’applicazione dell’art. 51, comma 4, lett. b) del Tuir in tema di fringe benefit.
Ai fini della concorrenza al reddito di lavoro dipendente imponibile, la attuale disciplina contenuta nell’articolo in commento prevede che “in caso di concessione di prestiti si assume il 50% della differenza tra l’importo degli interessi calcolato al tasso ufficiale di sconto vigente al termine di ciascun anno e l’importo degli interessi calcolato al tasso applicato sugli stessi”.

Ciò premesso, non si può fare a meno di considerare che le disposizioni del comma 4, dell’art. 51, nascono dall’esigenza di semplificare la quantificazione di alcuni dei benefit più diffusi (autoveicoli, prestiti, fabbricati), ma certamente non possono prescindere dalla preliminare valutazione che gli stessi comunque devono riguardare vantaggi assegnati “in relazione al rapporto di lavoro”.

L’attuale riferimento al confronto con il TUS (ora TUR) a fine anno è il risultato di una modifica, che dovrebbe avere natura agevolativa, introdotta in un periodo storico di tassi decrescenti, con mutui prevalentemente stipulati a tasso variabile. Era, quindi, un sistema a favore del dipendente. Il meccanismo vigente, invece, in una situazione di tassi crescenti si traduce in uno svantaggio.

In particolare, con riguardo ai finanziamenti a tasso fisso, in conseguenza del brusco e repentino rialzo dei tassi di riferimento registrato negli ultimi mesi, l’applicazione della norma in parola produce effetti del tutto impropri e distorsivi, comportando una tassazione di valori derivanti da fattori totalmente esogeni rispetto al momento della stipula del contratto – l’incremento del tasso unico di riferimento (TUR) – e che non rappresentano in alcun modo un effettivo benefit per il dipendente.

Questo perché la sua applicazione porta a qualificare come tale ai fini fiscali anche situazioni di totale assenza di un effettivo beneficio a favore dei dipendenti, considerato che le condizioni sui prestiti concessi a questi ultimi coincidono sostanzialmente, all’atto della stipula del contratto, con quelle offerte alla clientela.
La norma nell’attuale formulazione risulta priva dei requisiti di equità e ragionevolezza e incoerente con il generale principio di capacità contributiva, operando in assenza del relativo presupposto impositivo che ne costituisce la ratio (vantaggio assegnato in relazione ad un rapporto di lavoro).

In tale contesto, la disciplina vigente genera anche effetti di disparità di trattamento tra chi abbia contratto un mutuo con il proprio datore di lavoro (in capo a cui si genera un fringe benefit) e chi lo abbia fatto alle medesime condizioni, ma con una controparte diversa (in capo a cui non si genera materia imponibile).

Alla luce delle considerazioni esposte, chiediamo che da parte Vostra venga adottata quanto prima una soluzione che corregga l’iniqua situazione illustrata che si sta producendo in capo alle lavoratrici/lavoratori in termini di tassazione del reddito di lavoro dipendente ed eviti di determinare un incremento di prelievo fiscale in assenza di un corrispondente incremento della capacità contributiva, ristabilendo così l’equità fiscale.

Nel ringraziare per l’attenzione e nel restare a disposizione per ogni opportuno approfondimento, inviamo i migliori saluti.

 

I Segretari Generali

 

Lettera ABI-OSL finanziamenti fringe e benefit 27.04.23




Banca Popolare di Bari: sciopero!


Il 29 marzo u.s., presso la sede dell’ABI a Roma, si è tenuto il necessario incontro delle Organizzazioni Sindacali Aziendali con la competente Commissione Nazionale, composta da due conciliatori di ABI, la Banca BPB rappresentata dal dott. Franzon ed i Segretari Nazionali delle OOSS, per l’esperimento del “tentativo di conciliazione” in materia di sciopero.
Le OO.SS. aziendali tutte hanno illustrato le proprie istanze oggetto della vertenza in atto.

Nessuna risposta è stata data, da parte aziendale, sui temi e le criticità alla base della nostra mobilitazione. Solo una generica dichiarazione di non meglio disponibilità successiva alla presentazione del Piano Industriale di Gruppo prevista per il giorno 3 aprile p.v.

Le OO.SS preso atto, hanno doverosamente chiesto all’Azienda di precisare le tematiche sulle quali avrebbero dovuto incontrarle. La risposta è stata alquanto evasiva e priva di elementi concreti sui quali discutere. Ancora una volta l’Azienda ha dimostrato scarsa sensibilità alle problematiche delle Lavoratrici e dei Lavoratori; la procedura del tentativo di conciliazione si è quindi chiusa con “esito negativo”.

Le OO. SS., constatata l’indifferenza della Banca, tenuto conto del mandato ricevuto dalle Lavoratrici e dai Lavoratori nelle assemblee, proclamano per il giorno 17 aprile p.v. una giornata intera di

SCIOPERO

che diventa unica via necessaria perseguibile a fronte di una evidente e determinata chiusura da parte aziendale.
Vi terremo tempestivamente informati nei prossimi giorni.

Bari, 31marzo 2023

 

Segreterie di Coordinamento
FABI-FIRST CISL-FISAC CGIL-UILCA -UNISIN
Banca Popolare di Bari -Gruppo MCC




Aggiornamento Guida FISAC “La busta paga ABI”

Pubblichiamo l’aggiornamento 2023 della nostra guida alla lettura della Busta Paga nel settore ABI, che ci auguriamo possa essere un valido strumento di approfondimento e lavoro.

La Busta Paga nelle Banche Edizione 28 Febbraio 2023

 

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Rinnovo Ccnl settore Credito: in via di definizione la Piattaforma sindacale


 

Rinnovo Ccnl settore Credito: in via di definizione la Piattaforma sindacale

Lo scorso 28 febbraio abbiamo sottoscritto con Abi un Verbale di sospensione dei termini di scadenza del Contratto Nazionale al prossimo 30 aprile, per favorire un percorso di rinnovo condiviso e utile a raggiungere soluzioni costruttive e di prospettiva per garantire l’unità della categoria dei bancari e valorizzarla sotto il profilo economico, normativo e occupazionale.

In piena sintonia con questa impostazione è proseguito con ulteriore intensità e costanza il lavoro delle Commissioni costituite dalle Segreterie Nazionali, per elaborare le proposte di rinnovo.

La Piattaforma rivendicativa Sindacale è quindi in via di definizione e sarà portata all’approvazione delle lavoratrici e dei lavoratori con il percorso assembleare, che avremmo intenzione di avviare entro aprile.

In quest’ambito abbiamo inoltre chiesto ad Abi di svolgere al più presto un incontro in merito ai Fringe Benefit, per valutare le implicazioni legate a questo tema e alle scelte del Governo in merito, che stanno producendo e potranno ulteriormente creare forti impatti negativi dal punto di vista economico e fiscale alle colleghe e ai colleghi.

Roma, 20 marzo 2023

 

I segretari generali
Fabi –First Cisl –Fisac Cgil –Uilca –Unisin




Landini e Esposito, grande preoccupazione per decisione Intesa Sanpaolo di uscire da CASL ABI

Comunicato stampa
del Segretario Generale CGIL Maurizio Landini e della Segretaria Generale FISAC CGIL Susy Esposito


 

È fonte di grande preoccupazione la decisione di IntesaSanpaolo di uscire dal CASL di ABI, ma tale scelta non deve pregiudicare minimamente la trattativa e il rinnovo del contratto nazionale.

È fondamentale, per il settore bancario e per l’intera economia, riaffermare in questa fase la centralità della contrattazione collettiva, a tutti i livelli, a partire dal CCNL, in un contesto generale già molto incerto, in cui occorre dare risposte concrete, cominciando dai salari, dall’occupazione e, in generale, dai diritti delle lavoratrici e dei lavoratori che operano nel credito.

Questo obiettivo diventa ancora più importante in un settore in trasformazione, attraversato dalla transizione digitale e in cui le relazioni sindacali vantano importanti precedenti in termini di conquiste e innovazioni contrattuali, come sull’orario di lavoro o sullo smart working.

Per queste ragioni la CGIL in stretto rapporto con la FISAC presterà la massima attenzione all’evoluzione della situazione.

Roma, 3 marzo 2023




Intesa Sanpaolo revoca mandato di rappresentanza sindacale ad ABI

Intesa Sanpaolo, la prima banca italiana, resta in Abi ma ha revocato la delega all’associazione ad essere rappresentata.

E’ quanto confermano varie fonti secondo cui la decisione avviene mentre è in corso con i sindacati la trattative per il rinnovo del contratto nazionale, scaduto a dicembre e prorogato fino a fine aprile.

Per statuto l’Abi, oltre alle attività di consulenza e informazione, su mandato degli associati, li rappresenta “nel regolamento dei rapporti di lavoro (compresa la stipulazione di contratti collettivi) nei confronti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori“. A dicembre Intesa Sanpaolo ha annunciato, per i propri dipendenti alcune iniziative come la settimana corta di 4 giorni, lo smart working fino a 120 giorni l’anno senza un preventivo accordo con i sindacati. Nei mesi precedenti aveva anche disposto delle erogazioni una tantum ai propri dipendenti per supplire ai rincari dell’inflazione e dell’energia. Decisioni che avevano provocato malumori in alcune sigle sindacali che avevano lamentato che in questo modo si perdeva la centralità del contratto nazionale.

Intesa San Paolo ha revocato “il mandato per la rappresentanza sindacale all’Abi per gestire in autonomia la propria partecipazione alla contrattazione. Intesa San Paolo continuerà a partecipare – su invito permanente concordato con Abi – alle future attività del Comitato Sindacale e del Lavoro volte a preparare e a negoziare il rinnovo del Contatto Collettivo Nazionale del Lavoro del settore Bancario”. Lo afferma il Direttore Generale dell’Abi e segretario del Comitato per gli Affari Sindacali e del lavoro, Giovanni Sabatini secondo cui la revoca è datata 27 febbraio. 

Intesa Sanpaolo conferma “di aver comunicato all’Associazione bancaria italiana la revoca del mandato di rappresentanza sindacale e pertanto affiancherà Abi nel confronto con le OOSS nazionali a livello di settore, in una fase di particolare importanza come quella attuale” ma anche di mantenere l’adesione all’associazione. Lo rende noto un portavoce del gruppo spiegando che l’istituto avrà anche una trattativa diretta “per fornire il supporto più adeguato al nostro modello organizzativo e al ruolo ricoperto da Intesa Sanpaolo nel nostro Paese”. Questo in un contesto di “piena garanzia dei diritti individuali e collettivi”. “Intesa Sanpaolo – spiega il portavoce – proseguirà nel dialogo con le organizzazioni sindacali nel pieno rispetto dei reciproci ruoli, come sempre avvenuto, continuando a ritenere le relazioni industriali elemento essenziale nel raggiungimento degli obiettivi del gruppo, nell’interesse delle nostre persone e della banca”. Intesa Sanpaolo – afferma la stessa fonte – conferma la centralità del contributo delle persone del gruppo; la piena garanzia dei diritti individuali e collettivi sarà assicurata, nel tempo, nell’ambito della contrattazione collettiva discendente dal confronto con le organizzazioni sindacali nazionali ed aziendali, per fornire il supporto più adeguato al nostro modello organizzativo e al ruolo ricoperto da Intesa Sanpaolo nel nostro Paese”.

L’adesione di Intesa Sanpaolo ad Abi resta confermata.




ABI: accordo sulla proroga del CCNL e Foc

3 - Fisac Cgil

 

Comunicato stampa
ABI, Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca e Unisin

 

ABI, Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca e Unisin – al fine di avviare il percorso per il rinnovo del CCNL – hanno condiviso la sospensione, fino al 28 febbraio 2023, dei termini fissati al 31 dicembre 2022 dal contratto nazionale del 19 dicembre 2019, in scadenza a fine 2022, confermando nel contempo l’applicazione dei trattamenti previsti dal CCNL per le prestazioni rese dalle lavoratrici e dai lavoratori.

Le Parti hanno inoltre concordato la prosecuzione dell’operatività del Fondo per l’occupazione (F.O.C.), organismo bilaterale del settore all’avanguardia nelle politiche attive del lavoro, con particolare attenzione ai giovani e alla ricollocazione professionale.

L’intesa raggiunta oggi conferma che ABI e Sindacati dei bancari intendono affrontare in modo costruttivo il percorso conseguente alla scadenza del vigente contratto.

Roma, 27 dicembre 2022

ccnl – accordo dicembre 2022




I Segretari Generali: chiesto incontro in Abi sui Fringe Benefit

3 - Fisac Cgil

 

Le iniziative di politica monetaria adottate dalla Banca Centrale Europea hanno determinato, con una serie di incrementi, l’innalzamento del Tasso Ufficiale di Riferimento (Main Refinancing Operation) al 2%.

Questa situazione comporta, tra l’altro, un aumento dei tassi d’interesse sui mutui e prefigura uno scenario di un possibile ricalcolo e incremento del prelievo fiscale per i dipendenti che beneficiano di mutui a tassi agevolati, qualora l’ammontare di tali agevolazioni superi il limite dell’esenzione, che dal precedente importo di 258 euro era passato, per l’anno 2022, a 600 euro ed è stato ulteriormente incrementato a 3.000 euro, con l’ultimo Decreto Aiuti Quater, deciso dal Governo lo scorso giovedì 10 novembre.

A fronte di uno scenario così articolato, abbiamo chiesto un incontro ad Abi per valutare i vari aspetti della questione, trovare soluzioni di garanzia rispetto a possibili impatti fiscali negativi per le lavoratrici e i lavoratori e definire come cogliere eventuali opportunità offerte dall’ultima decisione del Governo, attraverso soluzioni concordate con le Organizzazioni Sindacali.

Roma, 14 novembre 2022

 

I Segretari Generali
Fabi – First Cisl – Fisac Cgil – Uilca – Unisin