Fratelli d’Italia: interrogazione parlamentare contro i congressi CGIL


Riportiamo di seguito una notizia a dir poco preoccupante, cioè un’interrogazione parlamentare da parte di esponenti dell’attuale partito di maggioranza finalizzata ad ostacolare, o ancor meglio impedire, l’organizzazione di congressi da parte della Cgil. La colpa, gravissima, del sindacato: aver utilizzato ambienti pubblici, quindi a disposizione della collettività, per organizzare riunioni nelle quali si è permesso di esibire il suo simbolo, e addirittura di avere un chiaro indirizzo politico.

Spesso si sente ripetere che il fascismo non esiste più. Ma forse a mancare è la capacità di riconoscerlo. E come si può definire l’atteggiamento di chi tenta di mettere a tacere le voci che dicono cose che non gli piacciono, se non fascista?


Può essere ospitato in un ateneo, e quanto ha pagato la Cgil per tenere il suo congresso provinciale nell’aula magna di UniTe? Se lo chiedono i due deputati di Fratelli d’Italia, Fabio Roscani e Chiara La Porta, che hanno presentato una interrogazione al ministero dell’università, sui congressi della Cgil di Teramo e di Torino.

“Tenuto conto che, nel mese corrente, gli atenei di Teramo e Torino hanno ospitato due riunioni dei rispettivi congressi provinciali della Cgil, riunioni deliberatamente politicizzate nelle quali sono stati anche esibiti identificati simbolici e con chiaro indirizzo politico, abbiamo presentato un’interrogazione al Ministro dell’Università e della Ricerca per sapere se sia a conoscenza dei fatti e se ritenga opportuno che tali tipologie di eventi si tengano all’interno di spazi accademici e in giorni in cui è previsto lo svolgimento delle lezioni” – 
dicono i due deputati –

Roscani e La Porta, presidente e vicepresidente di Gioventù Nazionale, illustrando l’interrogazione presentata al ministro Anna Maria Bernini, aggiungono. “Nel testo chiediamo, inoltre, una verifica sulle condizioni alle quali è stata concessa la fruizione degli spazi universitari, tanto dal punto di vista economico, tenuto conto che esiste nel regolamento degli Atenei un tariffario, quanto dal punto di vista della tipologia degli eventi stessi che va valutata in base a criteri scrupolosi nel rispetto dei principidi pluralità e libera espressione“, concludono i parlamentari nella loro interrogazione.

 

Fonte: www.emmelle.it

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