Fisac Alleanza: sul rinnovo CCNAL non ci siamo!


3 - Fisac Cgil


 

Carissime/i Lavoratrici/ori,

Nonostante i tentativi che abbiamo effettuato fino all’ultimo incontro dobbiamo riscontrare ancora una volta la mancanza di rispetto dell‘Azienda verso i suoi lavoratori.

La piattaforma presentata in maniera unitaria da tutte le sigle sindacali è stata abbandonata da alcune delle altre OO.SS. dopo i primi 20 minuti del 2° incontro a favore delle richieste Aziendali. Tutti gli incontri con i vertici di Alleanza sono stati, infatti, caratterizzati dalla discussione della mera contropiattaforma aziendale.

Perché presentare ai Lavoratori una piattaforma per cui non si aveva intenzione di battersi?

Abbiamo deciso di non firmare questa proposta di rinnovo (a differenza di quelle del 2008 e 2013) perché non possiamo avallare l’ennesimo tentativo di far passare quanto dovuto per conquiste sindacali.

Dal 2008 abbiamo la parificazione economico-normativa al contratto nazionale Ania, quindi l’aumento del 9.17% con tutti gli arretrati è conseguenza di quel vecchio rinnovo contrattuale, tant’è che l’azienda non ha mai negato o cercato di contrattare questo parametro.
Abbiamo assistito, invece, al tentativo riuscito di scaricare sempre di più la responsabilità di impresa sul lavoratore complice le modifiche peggiorative al normativo (parametri qualità e produttività) che sono state accettate da tutti gli altri attori presenti al tavolo in cambio di €450 euro LORDI di una tantum. Queste modifiche peggiorative normative che riguardano i doveri dei produttori, non sono nemmeno menzionate nel comunicato diffuso dalle altre OO.SS.
Così come non si parla dell’ulteriore modifica peggiorativa per i passaggi di livello per i lavoratori che ricoprono mansione superiore. Prima di questo rinnovo il nostro contratto prevedeva che l’azienda fosse obbligata a concedere il grado superiore a coloro che svolgevano questa mansione superiore anche solo dopo 3 mesi, da domani l’obbligo scatterà dopo 12 mesi.

In questo rinnovo puntavamo a migliorare soprattutto la situazione economica delle categorie più deboli ASA-CSA – IPA sia con la diminuzione del periodo per il passaggio di livello da IASA a CSA dagli attuali 18 mesi per tornare ai 3 mesi ante 2018 (il rinnovo del 2018 portò questo parametro prima a 48 mesi a scalare fino ai 18 attuali, anche allora alcuni urlavano alla vittoria sindacale nonostante siano state create situazioni di estrema difficoltà per tanti colleghi neoassunti) sia con l’aumento dell’assegno ad personam per i CSA e dell’ indennità territoriale per gli IPA (aumenti che questo rinnovo non ottiene).

Chiariamo un passaggio: quest’ultima richiesta serve a creare ricchezza nel lungo periodo, perché dà luogo ad un reddito fisso che si percepisce mese su mese ed aumenta nel tempo generando valore, e soprattutto tenta di colmare il divario tra gli inquadramenti dei produttori previsti dal contratto di categoria Ania (noi siamo sotto inquadrati per cui ogni produttore dovrebbe essere inserito nel livello stipendiale superiore) ed il nostro CCNAL, a differenza dell’una tantum che si prenderà solo quest’anno e mai più.

Ricordiamo a tutti che l’aumento del 9,17%, dovuto in conseguenza del contratto Alleanza del 2008 (molti lavoratori all’epoca scioperarono per ottenerlo) per un contratto scaduto 5 anni e mezzo fa non copre neanche l’inflazione e allo stesso tempo stiamo vivendo una realtà dove l’azienda continua a tagliare le provvigioni o si inventa sistemi (dis) incentivanti per pagare sempre meno il lavoro svolto.

Riteniamo che i lavoratori di Alleanza MERITINO di più, visti i GRANDISSIMI risultati che stanno facendo e gli utili enormi che fanno la compagnia ed il Gruppo Generali.

Siamo convinti che se anche le altre sigle fossero rimaste compatte chiedendo il rispetto della piattaforma sindacale, a cui invece – lo ripetiamo – hanno rinunciato definitivamente fin dal secondo incontro accettando di discutere esclusivamente della contropiattaforma aziendale, avremmo potuto proporre un rinnovo che fosse per lo meno accettabile.

Alcuni ritengono, inoltre, che aver ottenuto 175 nuove assunzioni l’anno in un’azienda che perde quasi 500 colleghi all’anno sia un dato positivo. Possibile che non ci si renda conto che le agenzie non sono mai state così vuote a tutti i livelli? Forse investire seriamente sulla rete avrebbe permesso di modificare questo trend.

Come FISAC-CGIL non possiamo accettare una proposta di rinnovo così povera di contenuti a scapito delle numerose concessioni date all’azienda.

Senza dimenticare che Alleanza ha preteso di inserire anche un’ulteriore modifica che dice esattamente “Si intendono inserite nel presente accordo di rinnovo del CCNAL le modifiche intervenute nel CCNL Ania 16 novembre 2022, escluse quelle non compatibili”, ma chi lo stabilisce cos’è compatibile con Ania? Questo significa che domani l’azienda potrebbe dire che anche gli aumenti economici previsti in Ania non siano più compatibili con quanto vuole Alleanza o qualsiasi altro istituto a sua discrezione. Con questo rinnovo, si sta quindi, indebolendo anche la parificazione al contratto Ania che avevamo ottenuto nel 2008 e che tanti benefici e miglioramenti ha portato negli anni ai dipendenti di Alleanza.

Anche quelle due novità che vengono sbandierate come conquiste, la visita oculistica una volta l’anno e le ore di formazione pagate con le medie provvigionali, sono frutto della parificazione al CCNL Ania che le ha introdotte nel 2022, non sono certo conquiste sindacali ottenute in Alleanza. Anche per queste non si è speso nemmeno una parola, ma sono state inserite perché altrove si è lottato per ottenerle.

Insomma, l’azienda fa ciò che vuole, con delle OO.SS. deboli che la seguono senza nemmeno provare a fare ascoltare la voce dei lavoratori.

Questo rinnovo mortifica il nostro quotidiano, le nostre professionalità.

Un tavolo di confronto praticamente negato, tutto preconfezionato e solo da firmare ZITTI E BUONI (molti avevano la penna in mano sin dal secondo incontro, mentre solo la Fisac tentava di arginare le pretese aziendali).

NOI NON SIAMO FUORI DI TESTA MA SIAMO DIVERSI e con responsabilità e schiena dritta abbiamo deciso di dire NO a questo rinnovo contrattuale.

RIBADIAMO IL NOSTRO FORTE NO

Le RSA FISAC-CGIL di tutta Italia sono disponibili a darvi chiarimenti, vi chiediamo di contattarle per capire e farvi un’idea chiara su questo rinnovo prima della messa in votazione ai lavoratori, poiché il rinnovo va accettato dai lavoratori e vi consigliamo, chiaramente di votare NO, anche se probabilmente le operazioni si svolgeranno sul SAP aziendale.

Si svolgeranno delle assemblee convocate dalle altre OO.SS. alle quali non sarà probabilmente possibile intervenire se non come uditori e non si potrà nemmeno fare domande o esprimere liberamente la propria opinione.

Milano, 20 giugno 2024

 

Il Coordinamento Nazionale delle RSA FISAC/CGIL

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