Il 15 giugno all’Aquila e Termoli scendiamo in piazza per difendere il diritto alla salute

Die manifestazioni ci vedranno scendere in piazza, all’Aquila e a Termoli, per difendere il diritto alla salute. Invitiamo tutti e tutte a sostenere insieme a noi la nostra protesta.

Questo il comunicato stampa della Cgil L’Aquila


 


E’ indetta per il giorno 15 giugno 2023, alle ore 10,30, presso il Piazzale antistante la Direzione Generale ASL1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila, la Manifestazione promossa dalle scriventi associazioni a difesa del Servizio Sanitario Pubblico Provinciale denominata:

LA SANITÀ PUBBLICA SI DIFENDE

Non possiamo assistere inermi allo sfaldamento e depauperamento dell’enorme valore collettivo rappresentato dall’universalità del diritto alla salute, cosi come nei fatti si profila, vista l’inerzia della Direzione Strategica della ASL Avezzano-Sulmona-L’Aquila, della Giunta della Regione Abruzzo e di tutti gli organi istituzionali deputati a garantire l’esigibilità del fondamentale diritto alla prevenzione ed alla cura.

Carenze di personale e mancati investimenti in tecnologia; liste di attesa per l’accesso alle prestazioni specialistiche, ospedaliere o dei poliambulatori distrettuali; personale medico, infermieristico, amministrativo e tecnico stremato; precariato come forma ordinaria di reclutamento del personale; esternalizzazioni dei servizi; marginalizzazione dei Consultori familiari, sono alcuni dei fattori principali che limitano ed, a volte, impediscono l’esercizio del fondamentale diritto alla salute.

I problemi si sommano e stratificano: Case di comunità pensate al di là di ogni ragionevolezza all’interno dei nosocomi del territorio, che rischiano di divenire scatole vuote di personale e della necessaria programmazione delle risorse; Nuclei di Cure Primarie destinati alla chiusura vista la mancata sostituzione dei Medici di Famiglia andati in pensione; allarme sociale non raccolto e quindi non programmati e non potenziati i Dipartimenti di Salute mentale ed i servizi sociosanitari e non prevista la dovuta sinergia con le associazioni che a tali attività si dedicano.
Nel frattempo, mentre si disperdono professionalità di cui tanta necessità si sente , non si supera la criticità rispetto al modello di accesso alla facoltà di medicina della città dell’Aquila.

Una visione di sistema della Sanità pubblica deve tenere in considerazione diverse questioni essenziali, come la tutela dei diritti delle Lavoratrici e dei Lavoratori , una vera integrazione tra ospedale e territorio, l’aumento della spesa per il personale e per gli investimenti in tecnologia, la garanzia di un servizio sanitario universale, uguale e diffuso per tutte e tutti, inclusivo che guardi alla persona nella sua specificità con un approccio attento al genere capace di tener conto delle differenze nella prevenzione diagnosi e cura.

E’ necessario far sentire la voce del territorio, delle lavoratrici dei lavoratori e delle pensionate e dei pensionati che lo abitano e lo rendono collettività.

Cgil L’Aquila, Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale, Sindacato Dei Medici Italiani, Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani, 180 Amici L’Aquila, Unasam, Cittadinanzattiva L’Aquila, Tribunale per i diritti del malato Abruzzo, Anpi, Arci, Auser, Udu, Associazione Donatella Tellini-Centro Antiviolenza e Biblioteca delle Donne, Associazione Donne TerreMutate, Comitato promotore “ Salviamo i Nuclei di Cure Primarie”


 

Questo invece il volantino relativo alla manifestazione di Termoli

 




Rinnovo CCNL ABI: il calendario completo delle assemblee in Abruzzo e Molise

E’ stato completato il calendario delle assemblee di piazza unitarie convocate per la discussione e la votazione della piattaforma per il rinnovo del CCNL ABI.
In alcune banche cercheremo di convocare assemblee aziendali. Le date saranno comunicate agli interessati appena stabilite.
Il calendario è soggetto a variazioni in seguito ad eventuali indisponibilità impreviste delle sedi; provvederemo ad informarvi tempestivamente in caso di modifiche.
ABRUZZO
  • 19/5  Sulmona – Sede UIL
  • 22/5  Pineto – Sala Polifunzionale Largo Fava
  • 23/5  Chieti Scalo – Sala Parrocchiale del SS Crocifisso
  • 6/6    Lanciano – Hotel Villa Medici
  • 7/6    Vasto – Sala Parrocchiale Santa Maria del Sabato Santo
  • 20/6  Pescara – Teatro Giovanni Paolo II
  • 21/6  Teramo – Sala Polifunzionale della Provincia
  • 22/6  Avezzano – Sede Cgil
  • 26/6  L’Aquila – Università Ex San Salvatore
MOLISE
  • 1/6   Campobasso – Sala Parrocchia San Pietro
  • 8/6   Termoli – Sala Curia Vescovile
  • 9/6   Isernia – Parrocchia del Sacro Cuore



Banche: continua la grande fuga dai nostri territori

Puntuale, come tutti gli anni, è arrivata la pubblicazione dei dati della Banca d’Italia relativi alla presenza degli sportelli bancari nei vari territori. E come tutti gli anni lo scenario che ne esce fuori è impietoso per quanto riguarda Abruzzo e Molise. Impietoso e in costante peggioramento.

Il dato che più di tutti dimostra l’abbandono dei nostri territori è quello relativo al numero di Comuni serviti da almeno uno sportello bancario.

NUMERO COMUNI CON ALMENO UNO SPORTELLO BANCARIO 
Tot. 2021 % su tot comuni Tot. 2022 % su tot comuni Differenza % diff.
ITALIA 4.902 62,0% 4.785 60,6% -117 -2,4%
ABRUZZO 132 43,3% 126 41,3% -6 -4,5%
Provincia
AQ 33 30,6% 31 28,7% -2 -6,1%
CH 42 40,4% 38 36,5 -4 -9,5%
PE 25 54,4% 25 54,4 = =
TE 32 68,1% 32 68,1 = =
 
MOLISE 28 20,6% 24 17,6% 4 -14,3%
Provincia  
CB 22 26,2% 18 21,4% 4 -18,2%
IS 6 11,5% 6 11,5% = =
 
dati Banca d’Italia

In Abruzzo in circa 6 comuni su 10 non si trova più una filiale di banca, con punta in Provincia dell’Aquila dove le banche sono assenti in oltre 7 comuni su 10.
Drammatici i numeri del Molise: non esistono banche in oltre 8 comuni su 10, arrivando al dato di Isernia che vede gli abitanti di quasi il 90% dei comuni costretti a spostarsi se vogliono effettuare operazioni bancarie in presenza.

Esaminando l’andamento del fenomeno si scopre che peggiora soprattutto dove era già allarmante: cioè nelle aree interne, in modo particolare nelle provincie di Chieti, L’Aquila e Campobasso. Resta stabile il dato di Isernia in quanto la presenza era comunque già ridotta all’osso.

La chiusura di sportelli nelle aree interne va a colpire soprattutto le fasce più fragili, meno pronte all’utilizzo della tecnologia, come anziani e stranieri, senza contare che in diversi comuni montani la connessione alla rete rappresenta un grosso problema.
Si può pertanto affermare che le scelte delle banche stanno contribuendo in modo concreto allo svuotamento delle aree più economicamente fragili dei nostri territori.

Vediamo nel dettaglio l’andamento delle chiusure di sportelli nelle nostra regioni, suddiviso per provincie.

NUMERO SPORTELLI BANCARI PER PROVINCIA
Totale 2021 Totale 2022 Differenza % diff. Var. a 5 anni
ITALIA 21.650 20.986 -664 -3,1% -23,3
ABRUZZO 444 429 -15 -3,4% -26,9
Provincia
AQ 98 93 -5 -5,1% -29,0%
CH 126 117 -9 -7,1% -27,3%
PE 107 105 -2 -1,9% -25,5%
TE 113 114 +1 +0,9% -26,0%
 
MOLISE 86 81 -5 -5,8% -31,9%
Provincia
CB 67 62 -5 -7,4% -33,3%
IS 19 19 = = -26,9%
dati Banca d’Italia

 

La tabella successiva riguarda l’andamento dell’occupazione nel settore bancario nei nostri territori.

NUMERO DIPENDENTI SETTORE BANCARIO PER PROVINCIA
Totale 2021 Totale 2022 Differenza % diff. Var. a 5 anni
ITALIA 269.779 264.132 -5.647 -2,1% -7,7
ABRUZZO 2.987 2.870 -117 -3,9% -22,1
Provincia
AQ 669 626 -43 -6,4% -19,4%
CH 808 763 -45 -5,6% -29,4%
PE 751 780 +29 3,7% -7,7%
TE 759 702 -57 -7,5% -28,8%
 
MOLISE 518 533 +15 +2,9% -16,2%%
Provincia
CB 412 446 +34 +8,3% -18,6%
IS 106 87 -19 -17,9% -33,1%
dati Banca d’Italia

Leggiamo insieme le due tabelle. La prima ci dice che la percentuale di filiali chiuse in Abruzzo negli ultimi 5 anni è di poco superiore alla media nazionale. La seconda invece rivela che il calo di dipendenti ha una percentuale tripla rispetto al dato nazionale. Come possiamo interpretare questi numeri?

Sono due le motivazioni di questo dato. La prima è il definitivo smantellamento di quello che resta delle vecchie Direzioni Generali delle storiche banche che avevano sede in Abruzzo. La seconda, e più rilevante, è legata al fatto che nel resto d’Italia si chiudono prevalentemente le piccole filiali, quasi sempre poste in centri meno popolosi. In Abruzzo gran parte delle filiali di piccole dimensioni sono state chiuse negli anni scorsi, quindi adesso le chiusure interessano filiali più importanti e con organico più numeroso. E questo rende il dato ancor più preoccupante, soprattutto considerando che l’andamento delle chiusure non accenna a diminuire: nei primi 3 mesi del 2023 (quindi successivamente ai dati che riportiamo) sono state chiuse già 12 filiali in Abruzzo.

In Molise è particolarmente rilevante il dato relativo alle chiusure di sportelli: la percentuale di chiusure ne fa la regione peggiore d’Italia nel quinquennio. Riguardo al calo degli addetti, la percentuale è comunque più che doppia rispetto alla media nazionale, seppur meno pesante rispetto all’Abruzzo.

 

L’ultima tabella che pubblichiamo riguarda l’andamento dei prestiti suddiviso per regioni:

AMMONTARE COMPLESSIVO PRESTITI (DATI IN MILIONI DI €)
Totale 2021 Totale 2022 Differenza % diff. Var. a 5 anni
ITALIA 1.764.668 1.770.873 +6.205 +0,35% -3,6%
ABRUZZO 21.038 21.316 +278 +1,30% -10,1%
 
MOLISE 3.307 3.429 +123 +3,59% -0,46%%
dati Ufficio Studi e Ricerche Fisac Cgil

Complessivamente si rivela un calo a 5 anni dell’ammontare complessivo degli affidamenti concessi, concentrato nel periodo 2019-20 a causa della pandemia, nonostante un recupero nello scorso anno.
In Molise il calo non è eclatante, ma questo dipende dall’ammontare ridotto degli affidamenti, che aveva pochi margini per calare ancora.
Il dato abruzzese fornisce invece la risposta concreta alle affermazioni delle banche, secondo le quali la concessione di credito non è in alcun modo legata alla presenza fisica sul territorio. I numeri dicono il contrario, e cioè che il calo percentuale degli affidamenti concessi in Abruzzo è triplo rispetto al dato nazionale. Andamento che coincide esattamente con il calo degli impiegati nel settore bancario in Abruzzo e che conferma quanto da noi più volte sostenuto: l’abbandono dei territori da parte delle banche contribuisce in modo pesante all’impoverimento delle zone interessate. Oltre ad escludere dai servizi una importante quota della popolazione, comporta anche difficoltà di accesso al credito per famiglie e piccole imprese. Un vuoto nel quale riesce facilmente ad inserirsi l’usura.

Le banche stanno contribuendo a creare un paese spaccato, in cui la differenza tra regioni ricche e povere si allarga a dismisura. Un dato basta a rappresentare questa differenza: al 31/12/22 oltre il 40% di tutte le filiali bancarie è compreso in tre sole regioni: Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Ed è una percentuale destinata a crescere.

Colpisce il fatto che la politica contini ad ignorare totalmente la questione, mostrandosi prontissima ad intervenire quando le banche vanno in affanno, immettendo soldi pubblici per salvarle, ma assai distratta quando si tratta di pretendere il rispetto della Costituzione in materia di tutela del risparmio e controllo del credito.

Ancor più grave l’indifferenza della politica locale. Come Fisac abbiamo più volte provato a sollevare il tema:

Nel convegno del 2022 è stata lanciata la proposta di istituire un Osservatorio Regionale sul Credito, che potesse quantomeno monitorare le chiusure degli sportelli e provare, contando su un congruo preavviso da parte degli Istituti bancari, a pianificare il possibile subentro di altri istituti nei comuni destinati ad essere abbandonati. Per quanto ci riguarda, porteremo avanti questa proposta in collaborazione con l’ANCI Abruzzo.

Purtroppo in queste occasioni abbiamo rilevato la difficoltà di coinvolgere i sindaci che, seppur invitati, sono stati spesso poco presenti, come se battersi per mantenere la presenza delle banche nei singoli Comuni fosse un’attività disdicevole. Salvo poi chiedere la mobilitazione quando i tagli riguardano direttamente i Centri che amministrano, scoprendo che a quel punto non c’è più nulla da fare.

 

Fisac/Cgil Abruzzo Molise




Eletta la nuova segreteria Cgil Abruzzo Molise

Dopo la rielezione del segretario generale della Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri, avvenuta lo scorso 3 febbraio in occasione dell’assemblea generale del sindacato, venerdì 28 aprile il percorso di costituzione degli organismi dirigenti dell’organizzazione sindacale si è concluso con l’elezione della nuova segreteria.

Oltre a Ranieri, sono stati eletti Alessandra Tersigni, Federica Benedetti, Franco Rolandi e Franco Spina. La nuova segreteria è stata votata a larga maggioranza: 86 i favorevoli, cinque i contrari e tre gli astenuti. Se per Spina si tratta di una conferma, per Tersigni, Benedetti e Rolandi è il primo incarico nella segreteria della Cgil Abruzzo Molise.

Alessandra Tersigni, proveniente dal mondo delle cooperative sociali in qualità di assistente sociale, ha iniziato il percorso sindacale nella segreteria della Funzione pubblica della Cgil Pescara; ha costituito il Nidil Cgil del capoluogo adriatico di cui è stata segretaria generale per otto anni. E’ stata inoltre nella segreteria provinciale della Camera del Lavoro di Pescara per dodici anni. Nel 2017, poi, è stata eletta segretaria generale della Fiom Cgil Pescara. E’ da sempre impegnata nella lotta alla precarietà e nell’implementazione delle pari opportunità.

Federica Benedetti è stata componente della segreteria confederale della Camera del Lavoro dell’Aquila per otto anni con delega alle partecipate, alle politiche di genere e alla ricostruzione. Componente di segreteria della Fp Cgil provinciale per quattro anni, è stata impegnata in prima linea sulle vertenze dei precari della ricostruzione, dei Centri per l’impiego, degli uffici giudiziari. E’ stata nella Rsu della Giunta regionale e componente del coordinamento nazionale Fp Cgil Centri per l’Impiego.

Franco Rolandi, dipendente della Tua Spa, nella sua lunga militanza nella Cgil, sindacato a cui è iscritto dal 1987, ha ricoperto diversi ruoli, da delegato aziendale a segretario della Filt Cgil Pescara, che ha guidato dal 2008 al 2016, prima di essere eletto nella Filt Cgil Abruzzo. Dapprima ne è stato segretario organizzativo e poi segretario generale, ruolo che ha ricoperto per dieci anni, gli ultimi quattro dei quali anche alla guida della categoria molisana. E’ stato anche componente dell’assemblea nazionale della Filt Cgil, nonché componente degli organismi direttivi confederali della Cgil regionale, della Cgil Pescara e della Cgil del Molise.

Franco Spina ha ricoperto incarichi nel patronato Inca del Molise e nella Filcams Molise. E’ stato segretario organizzativo della Cgil Molise e nell’ultimo quadriennio segretario di organizzazione della Cgil Abruzzo Molise. Nell’augurare buon lavoro ai componenti della segreteria, il segretario generale del sindacato, Carmine Ranieri, ribadisce come “in un contesto difficile come quello chpo la e stiamo vivendo, è più che mai necessario mettere al centro il lavoro, la pace, la giustizia sociale, la solidarietà umana. E’ questo l’impegno ed il programma politico della Cgil Abruzzo Molise per i prossimi quattro anni”, conclude Ranieri, ribadendo quanto già annunciato dopo la rielezione.

 

Fonte: newsdellavalle.con




TGR Molise: in regione i dati peggiori d’Italia per la scomparsa di banche

L’allarme Fisac Cgil


Avanza la spoliazione del territorio: Molise maglia nera d’Italia per la scomparsa di banche

In cinque anni il numero di sportelli è calato del 31,9%. Otto paesi su dieci sono sprovvisti di servizi. L’home banking fa cilecca per la scarsa copertura di Internet



Il Molise aggiunge un altro record negativo a quelli legati allo spopolamento: è la regione d’Italia che negli ultimi 5 anni ha perso più sportelli bancari.  Erano 119 alla fine del 2017, sono scesi a 81 a dicembre: 62 in provincia di Campobasso e appena 19 in quella di Isernia. In cinque anni il calo è stato del 31,9%.

Un dato che va di pari passo con la contrazione del numero di lavoratori del settore, passati dai 636 del 2017 a 533.  

A fare questi conti è l’ufficio studi del sindacato Fisac Cgil, su dati della Banca d’Italia.

Fonte: Rai News
Guarda il servizio andato in onda sul TG Regionale




Fisac Abruzzo Molise: eletta la nuova Segreteria Regionale

Si è svolta nella mattinata odierna, presso la Camera del Lavoro di Pescara, l’Assemblea Generale della Fisac/Cgil Abruzzo Molise.

La votazione, presieduta dal Presidente dell’Assemblea Francesco Trivelli, ha visto l’assemblea esprimersi all’unanimità, accogliendo la proposta del Segretario Generale Luca Copersini.

Al termine della votazione la nuova Segreteria Regionale risulta così composta:

  • Luca Copersini (Segretario Generale)
  • Silvia Biello
  • Stefano Carra
  • Gabriele D’Andrea
  • Adriana Malandra



Bper Centro Est. FOL, ovvero come sguarnire i territori e vivere infelici

Nei giorni scorsi numerosi colleghi sono stati chiamati per notificargli il trasferimento nelle nascenti Filiali On Line (FOL) dell’Aquila, di Ancona e nella già esistente Filiale di Chieti.

Sono molteplici i motivi di preoccupazione legati a quest’operazione.

I trasferimenti sono stati disposti senza tener conto delle preferenze, delle esperienze, delle esigenze familiari e personali delle persone coinvolte.
Perché non è stato aperto un job posting?
E’ forte la sensazione di una totale discrezionalità degli Area Manager, i quali notoriamente non hanno tra le priorità quella di ascoltare e motivare i lavoratori.

Nonostante proprio in questi giorni stia avvenendo la chiusura di diversi sportelli, si è deciso di sguarnire le filiali che restano, suscitando non pochi dubbi sull’affidabilità della Bper quando sciorina i suoi dati. Fino al 31/12/22 gli organici (da noi ritenuti quantomeno risicati) venivano considerati adeguati dagli infallibili algoritmi aziendali. Oggi scopriamo che avanzavano decine di persone…
Cos’è cambiato in questi tre mesi?

Conseguenza immediata di questo svuotamento al quale – possiamo scommetterci – non seguirà un ridimensionamento degli obiettivi commerciali delle filiali sguarnite, sarà un netto peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro di chi dovrà sopperire ai tagli, e che si troverà a subire pressioni anche maggiori da parte di chi, posto di fronte alle accresciute difficoltà, non troverà niente di meglio che rispondere: “Non voglio sentire scuse.”
Conseguenza differita sarà, prevedibilmente, un’ulteriore serie di chiusure di filiali nelle nostre Regioni. Sono eclatanti i casi dell’Abruzzo e del Molise nelle quali, è bene ricordarlo, a fronte di una cinquantina di colleghi usciti dal lavoro per effetto del piano industriale ancora in corso, si contano sulle dita di una sola mano gli assunti che effettivamente operano nei territori che si stanno svuotando.

Non possiamo sottovalutare il fenomeno a cui stiamo assistendo: in diversi casi, i colleghi individuati per popolare le FOL sembrerebbero quelli considerati, a torto o a ragione, come meno performanti dal punto di vista commerciale. Questo ha fatto sì che, per molti di loro, il trasferimento sia stato vissuto in modo estremamente negativo, con buona pace di quanto previsto dall’accordo nazionale sulle politiche commerciali: ”il mancato raggiungimento degli obiettivi quantitativi commerciali non costituisce motivazione per l’assegnazione a ruoli differenti o trasferimenti”.
Ogni lavoro ha una sua dignità e merita il massimo rispetto; appare tuttavia innegabile che lavorare all’interno di un contact center, se da un lato consentirà di acquisire nuove competenze, per i colleghi interessati significherà comunque disperdere il patrimonio di conoscenze ed esperienza accumulato in tanti anni di filiale.

Ricapitolando: si riduce drasticamente la presenza della Bper in Abruzzo, Marche e Molise, e nel frattempo si dequalifica il lavoro di chi resta, affidandogli mansioni meno stimolanti o gratificanti.

Si dirà che questo è il futuro del lavoro di bancario, ma non possiamo fare a meno di notare che è un futuro basato solo sul desiderio di accrescere a dismisura il guadagno del management aziendale e degli azionisti – che nel 2023 vedranno raddoppiare il loro dividendo – senza riconoscere nulla alle persone che quei guadagni li hanno prodotti, che anzi vengono sminuite, e magari vendute al miglior offerente (come la banca sembra intenzionata a fare per i colleghi di BCM e del Credito Anomalo).

Possiamo assicurare ai colleghi che faremo fino in fondo il nostro dovere, chiedendo con forza quanto segue:

  • Rispetto degli accordi in materia di part-time per i colleghi trasferiti nelle FOL e nelle filiali con organici ridimensionati. Gli accordi individuali dovranno essere rinnovati alla scadenza e i turni di lavoro predisposti nel pieno rispetto delle esigenze personali e familiari degli interessati.
  • Possibilità, per coloro che ne faranno richiesta, di accedere allo smart working, che dovrà essere svolto nel rispetto di tutte le previsioni del CCNL.
  • Rispetto tassativo delle normative in materia di controllo a distanza e di pressioni commerciali, sia nelle FOL che nelle filiali tradizionali.

Ai colleghi interessati diciamo: coinvolgeteci! Ragioneremo insieme sulle esigenze personali e professionali, vi assisteremo nel percorso formativo, vi accompagneremo nel nuovo lavoro che ha vantaggi e svantaggi, fino all’eventuale richiesta di uscire dalle FOL.

Dalla Bper gradiremmo un minimo di coerenza: viste le logiche che animano le scelte aziendali, sarebbe il caso che i suoi rappresentanti nelle nostre Regioni evitassero di parlare di banca vicina al territorio.
Se davvero Bper è una banca vicina al territorio, lo è per territori diversi dai nostri.

22 marzo 2023

 

Le RSA della Fisac CGIL del Comitato Territoriale Centro Est




Intesa Sanpaolo: il calendario delle assemblee

Nei prossimi giorni si svolgeranno in tutto il territorio nazionale le assemblee dei dipendenti del Gruppo Intesa. Oggetto delle assemblee sarà l’illustrazione delle situazione politico sindacale del Gruppo ISP.

Di seguito riportiamo le date delle assemblee programmate, tutte previste durante l’orario di lavoro pomeridiano (dalle ore 14.40 alle 16.55). Le date potrebbero essere soggette a variazioni in caso di improvvisa indisponibilità delle sedi previste. Nell’elenco riportiamo le location già stabilite, riservandoci di aggiornarlo progressivamente.

  • 2/3    Pescara e provincia  (Montesilvano – Grand Hotel Adriatico)
  • 6/3    Chieti e provincia  (Brecciarola – Ristorante New Gilda)
  • 7/3    Teramo e provincia (Teramo – Auditorium IIS Alessandrini Marino, Via Marino 12)
  • 10/3  L’Aquila (San Vittorino – Albergo La Compagnia del Viaggiatore – Spapizar
  • 13/3  Lanciano e limitrofe  (Rocca San Giovanni – Hotel Villa Medici)
  • 14/3  Avezzano e Carsoli (Avezzano – Filiale Via Nazario Sauro 58)
  • 14/3  Isernia
  • 20/3  Vasto e limitrofe
  • 20/3  Campobasso
  • 21/3  Sulmona e Popoli (Sulmona – Filiale Piazza XX Settembre 6)
  • 22/3  Castel di Sangro (Filiale Piazza Teofilo Patini 1/3)

 




I congresso regionale FISAC Abruzzo Molise: Luca Copersini nuovo segretario

Si è svolto ieri a Pescara, nei locali dell’ex Aurum, il primo congresso regionale Fisac/Cgil Abruzzo Molise.

Ai lavori sono intervenuti Carmine Ranieri, Segretario Generale Cgil Abruzzo Molise e Luca Esposito in rappresentanza della Fisac Nazionale.

Al termine della giornata è stato eletto all’unanimità Luca Copersini come nuovo segretario Regionale, avvicendando il segretario uscente Francesco Trivelli.

Un sentito ringraziamento a Francesco per l’ottimo lavoro svolto in questi anni, e auguri al nuovo segretario.




Sciopero generale: perché è importante aderire

Sciopero Generale: in Abruzzo e Molise
le ultime 4 ore del 
15 dicembre

Ti sta bene pagare fino al 43% di tasse sulla tua busta paga, mentre un professionista paga al massimo il 15%?
Allora NON SCIOPERARE!

Ti sta bene che si taglino le spese sulla sanità e l’adeguamento delle pensioni al costo della vita, ma intanto aumentino le spese per gli armamenti?
Allora NON SCIOPERARE!

Ti sta bene che si decida di chiudere il 10% delle scuole pubbliche, ma si aumentino i contributi alle scuole private?
Allora NON SCIOPERARE!

Ti sta bene che si tolgano i sussidi ai più poveri, usando quei soldi per condonare le tasse non pagate agli evasori?
Allora NON SCIOPERARE!

Ti sta bene che all’indomani della tragedia di Ischia si taglino del 45% i fondi destinati alla prevenzione dei disastri naturali?
Allora NON SCIOPERARE!

Ti sta bene l’aumento della soglia per i pagamenti in contanti fino a 5.000 euro e l’incentivo a rifiutare i pagamenti elettronici, regalo agli evasori e a chi lavora in nero?
Allora NON SCIOPERARE!

Ti sta bene la reintroduzione dei voucher, simbolo della precarietà e del lavoro sottopagato ed ulteriore incentivo per i nostri giovani ad andare a cercare lavoro all’estero?
Allora NON SCIOPERARE!

Ti sta bene il sostanziale ritorno alla Legge Fornero per quanto riguarda l’età pensionabile, con il depotenziamento pressoché totale dell’Opzione Donna?
Allora NON SCIOPERARE!

Se invece, come noi, pensi che tutto ciò non sia accettabile, allora fai sentire la tua voce partecipando allo sciopero che per l’Abruzzo e il Molise si svolgerà il 15 dicembre e riguarderà le ultime 4 ore lavorative.

Fisac Gruppo Bper