Bper accelera sulla cura dimagrante: allo studio un piano da 6-700 esodi

L’ultimo piano da mille esodi volontari è stato varato alla fine del 2023 e dispiegherà i suoi effetti soprattutto quest’anno, ma prima ancora di chiuderlo il Gruppo Bper valuta di aprirne uno nuovo, che potrebbe coinvolgere altri 6-700 dipendenti.


 

Non si ferma la cura dimagrante della banca emiliana oggi guidata da Gianni Franco Papa, succeduto a Piero Montani lo scorso aprile. L’ultimo accordo con i sindacati Bper lo aveva siglato a fine 2023, quando al vertice c’era ancora Montani: mille esodi volontari supportati dal Fondo Esuberi che in larghissima parte si materializzeranno nel 2024, quando sono previste 900 uscite (il restante centinaio di dipendenti uscirà nel 2025).

A fronte di mille esodi, le sigle sindacali avevano ottenuto mezza assunzione per ciascun lavoratore prepensionato, più la stabilizzazione dei contratti a termine: 700 assunzioni in tutto, che ora i sindacati sperano siano implementate il prima possibile, visto che 900 esodi su mille si perfezioneranno già quest’anno, con inevitabili impatti sull’organizzazione del lavoro. Secondo indiscrezioni, Bper sarebbe intenzionata ad attivare un nuovo piano esodi a breve, che potrebbe essere già sul tavolo del consiglio di amministrazione previsto a fine mese.
L’opzione nasce dai numeri: a fine 2023, quando banca e sindacati hanno chiuso l’accordo sul primo piano, a fronte di mille esodi si sono registrate circa 1.600-1.700 domande da parte di dipendenti in possesso dei requisiti. Da qui l’ipotesi di coinvolgere in una nuova misura i 6-700 lavoratori in possesso dei requisiti per accedervi. Con il sindacato la trattativa potrebbe aprirsi entro l’estate: le organizzazioni dei lavoratori metteranno sul tavolo la contropartita nuove assunzioni, probabilmente nella misura di uno (esodo) a uno (assunto).

L’organico dell’istituto è in calo dal 2022. Al 31 dicembre 2023 i dipendenti del gruppo erano 20.224, 835 in meno rispetto ai 21.059 del 2022.
Se è vero che spesso i piani esodi delle banche sono bilanciati dalle assunzioni, altrettanto vero è che il saldo tra uscite e ingressi resta negativo e impatta sulla rete. Da tempo il sindacato lamenta il problema della desertificazione, presente soprattutto nei centri più piccoli.

 

Fonte: Estratto da un articolo di Gilda Ferrari pubblicato su Il Secolo XIX del 19/5/2024