Banca d’Italia: poca chiarezza sul futuro dei colleghi


Nella giornata di giovedì scorso si è tenuta la prevista “Conferenza Quadriennale”, deputata a delineare le principali linee di intervento strategico elaborate dall’Amministrazione sugli aspetti organizzati e tecnologici, anche in relazione all’evoluzione delle attività istituzionali della Banca per il quadriennio 2022/25.

In proposito, invieremo nei prossimi giorni, alla Banca e a tutti i colleghi, le nostre puntuali osservazioni sul documento presentatoci dalla Delegazione aziendale.

Il Segretario Generale ha sottolineato in apertura dell’incontro la necessità, da parte della Banca, di intervenire sulla “asincronia” tra la presentazione del Piano strategico (peraltro fermo al 2019!) con valenza triennale e la Conferenza quadriennale, proponendo un allineamento delle due previsioni da studiare – intanto – tramite un tavolo tecnico.

Riguardo a questa possibilità abbiamo ribadito la necessità di non limitarsi ad agire sulle norme che riguardano questo tipo di informativa da rendere al Sindacato, ma di intervenire sull’intero complesso di norme sulle relazioni sindacali, convinti che relazioni sindacali “sane” siano la base necessaria per tutelare al meglio tutti i lavoratori.

Inoltre, secondo la Fisac CGIL, non solo è necessario allineare le tempistiche dei due “momenti” che attengono alla pianificazione strategica della Banca, ma – soprattutto – l’informativa da rendere ai Sindacati, più che un’analisi del “quanto finora fatto” dovrebbe essere un approfondimento di “ciò che la Banca ha intenzione di fare per gli anni a venire”, con indicazioni chiare relative agli impatti sul personale.

Infatti, con specifico riferimento ai contenuti del documento presentatoci, diamo atto ai colleghi impegnati nella sua stesura dello sforzo informativo che è stato fatto sui vari argomenti, ma – al contempo – rileviamo la mancanza o almeno l’incompletezza di elementi che aiuterebbero a far luce sulle ricadute che certe scelte aziendali avranno sul personale nei prossimi anni.

Peraltro, dai dati comunque presenti, si può ipotizzare che proseguirà la riduzione della compagine, a causa dei pensionamenti prevedibili a fronte dei quali non si evidenziano nel documento adeguati livelli di assunzione di nuovi colleghi.

Il fenomeno ci pare interesserà soprattutto la rete territoriale, nonostante le solite dichiarazioni di intento circa il suo potenziamento.

La questione ci preoccupa non poco ed è per questo che denunciamo con forza, da tempo, che se non si cambia rotta, la rete è destinata a “morire” per inedia: è assolutamente necessario, lo abbiamo ribadito, rivedere con un netto rialzo la dinamica in entrata di nuovi colleghi, in particolare nell’Area operativa.

Chiudiamo questo primo essenziale resoconto informando i colleghi che la Delegazione aziendale ha voluto sottolineare che se fallisse l’ennesimo tentativo, in corso d’opera, di riformare la Carriera operativa, la Banca attiverà tutte le procedure organizzative possibili per arrivare ad una più omogenea struttura del personale.

La Fisac CGIL ritiene questa affermazione estremamente preoccupante, oltre che normativamente senza fondamento, in quanto anche se gli interventi organizzativi sono di competenza della Banca, le ricadute sul personale sono, norme alla mano, materia da trattare con i Sindacati.

Roma, 20 giugno 2022

La Segreteria Nazionale

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