BCC: il calendario delle assemblee per la piattaforma del CCNL

Si svolgeranno nel mese di febbraio, tutte in remoto esclusa quella del 12/2 che si svolgerà in presenza ad Atessa per la BCC Abruzzi Molise, le assemblee per l’illustrazione, la discussione e la votazione della piattaforma per il rinnovo del CCNL BCC.

Riportiamo il calendario, che provvederemo ad aggiornare tempestivamente in caso di variazioni. I link per la partecipazione saranno comunicati tempo per tempo agli interessati.

  • 06/2 BCC di Basciano
  • 09/2 BCC di Pratola Peligna
  • 12/2 BCC Abruzzi Molise (in PRESENZA ad Atessa)
  • 13/2 BCC di Cappelle sul Tavo
  • 16/2 BCC dell’Adriatico Teramano
  • 19/2 BCC di Castiglione MR e Pianella
  • 20/2 BCC Valle del Trigno
  • 26/2 BCC di Gambatesa

Il rinnovo del contratto è un momento di importanza fondamentale per la vita di tutte le lavoratrici e lavoratori del Credito Cooperativo. Partecipare alle assemblee serve anche a dare peso alle nostre richieste, confortandole con la forza dei numeri. Per questo raccomandiamo la massima presenza.

 




La guerra fredda tra Capitale e Lavoro

La guerra tra Capitale e Lavoro, alimentata durante quattro secoli di capitalismo, aveva trovato in Occidente, alla fine dell’ultimo conflitto mondiale, un compromesso (di frequente astioso), che è durato fino alla caduta del muro di Berlino.

l rapporti che legavano tra loro il Capitale europeo e il Lavoro europeo vengono di fatto esplicitati nel mondo durante l’età florida dell’imperialismo, ossia nel periodo compreso tra la seconda metà del 1800 e l’inizio della prima guerra mondiale (1914): in questo periodo si assiste ad una integrazione economica dei paesi sottosviluppati, sotto forma di Colonia, in un sistema economico mondiale dominato dai paesi industrializzati. Negli Stati Uniti fu l’età dell’oro, che vide la nuova economia industriale estendersi fino ad abbracciare l’intero continente dietro la spinta del capitalismo verso la supremazia economica. In sostanza, gli eredi speciali di quel titanico sistema economico del capitalismo e delle tecnologie, le quali si sviluppavano con esso, continuarono ad essere degli europei e la loro filiazione in terra americana, grazie alla emigrazione di milioni di persone (in particolare tra il 1850 ed 1910), principalmente scozzesi, irlandesi, polacchi, tedeschi, italiani e portoghesi.

E’ fondamentale osservare che, oltre al movimento delle persone verso gli USA, ci fu anche il movimento di capitali, cioè di fondi usati per investimenti nelle attività economiche; in tal modo negli Stati Uniti si ebbero cospicui flussi di risorse per finanziare le costruzioni di canali, di ferrovie e di industrie di ogni genere, vista la grande produttività realizzata dai lavoratori per la straordinaria ricchezza dell’agricoltura nella zona temperata del Nord America. Se ripercorriamo un poco la storia, non abbiamo difficoltà nel ricordare che una enorme riserva di manodopera era divenuta utilizzabile da parte del Capitale europeo durante i quattro secoli di espansione dell’economia dell’europa occidentale a partite dalla scoperta del continente americano. In ogni era di sviluppo successivo del capitalismo, a partire dai Paesi Bassi e dall’Inghilterra prima e poi dalla Germania dagli Usa, le tecnologie venivano continuamente modernizzate e implementate, ma, il beneficio derivante da questi cambiamenti tecnologici era sempre a vantaggio di europei bianchi. Gli interessi del Capitale europeo reclamarono esplicitamente l’esigenza che fossero degli europei ad amministrare la Compagnia delle Indie Orientali inglese e la Compagnia delle Indie Occidentali olandese; essi ebbero bisogno di soldati europei per imporre il loro ordine in America Latina, nel subcontinente Indiano, e per dominare la Cina. Negli USA, il Capitale occidentale rendeva disponibili nuovi posti di Lavoro, ma, erano soprattutto i lavoratori occidentali a trarre grandi benefici da ciascun nuovo passo in avanti, mentre per i lavoratori provenienti dalle colonie vi erano solo i duri lavori manuali nelle ferrovie e nelle fabbriche. Gli immigrati europei potevano contare sull’istruzione migliore e, di conseguenza, ebbero accesso a salari migliori rispetto a paesi industrializzati del continente europeo, come l’Inghilterra.

Se confrontiamo la condizione di quanti vivevano del proprio Lavoro in Inghilterra con quelli dei lavoratori residenti nel Nord America troviamo forti differenze legate al fatto che i redditi dei lavoratori dipendevano dalla scarsità relativa di ciò che essi avevano da offrire, e, siccome in Inghilterra la manodopera abbondava, chi era costretto a vivere con i frutti del proprio Lavoro si trovava sotto una tirannia economica, dove la rendita e il profitto divoravano i salari e i capitalisti opprimevano i lavoratori. Al contrario, nelle nuove colonie i vantaggi economici legati all’attività produttiva costringevano i capitalisti a trattare i lavoratori in modo più generoso e umano. Infatti, vi erano terre incolte della massima fertilità accessibili a prezzi bassissimi la cui messa in produzione realizzava un aumento delle rendite dei latifondisti, ma, questo grande profitto non si poteva ottenere senza impiegare il lavoro di tante persone, necessarie per il disboscamento e la coltivazione della terra, e la sproporzione tra la grande estensione della terra e il piccolo numero di abitanti rese difficile ai capitalisti il procacciarsi la manovalanza, e, pertanto, il Capitale fu disposto a impiegare manodopera a qualsiasi prezzo per lunghi periodi.

Questo spostamento contemporaneo di Lavoro e Capitale produsse una élite economica globale in cui potevano accedere per lo più solo europei bianchi; i non europei (ossia la manovalanza afroamericana, messicana e cinese) vennero impiegati solo in occasione di improvvise carenze di manodopera nazionale, specie nelle fasi di forte espansione economica che andarono dal 1870 al 1920. I manovali cinesi vennero impiegati a tempo determinato per la costruzione delle ferrovie americane, mentre gli afroamericani negli Stati del Sud continuarono a lavorare i campi anche dopo la fine della guerra civile e solo dopo lo scoppio della prima guerra mondiale passarono nell’industria del nord lasciando il posto come manodopera agricola ai messicani. Gli economisti capitalisti vedono in questo periodo una specie di paradiso, una rapida espansione economica alimentata dal torrente di invenzioni e innovazione proliferate nelle ultime fasi della rivoluzione industriale, con una ottima combinazione tra stabilità monetaria, determinata dalla parità aurea e stabilità di prezzi, causato dalle vendite delle derrate alimentari provenienti in grandi quantità dagli Stati Uniti, dal Canada, dall’Australia, dalla nuova Zelanda e dalla Argentina.

Il periodo compreso tra le due grandi guerre ha segnato un passo indietro rispetto alla dipendenza dell’economia globale: la parità aurea è stata gradualmente abbandonata e i diversi paesi hanno adottato politiche commerciali protezionistiche, applicando tariffe doganali, contingentamenti e altre restrizioni, nel tentativo di sostenere l’occupazione interna con conseguenze disastrose da ogni punto di vista. Alla fine della seconda guerra mondiale i paesi che componevano l’alleanza vittoriosa, per ripristinare una fiorente economia a livello internazionale, hanno dato vita ad alcune istituzioni (fondo monetario internazionale, la Banca Mondiale) ed accordi generali sulle tariffe doganali che hanno portato, tra il 1945 e il 1955, ad un crescita vigorosa dei fondamentali economici nei paesi del blocco occidentale.

Con la fine della guerra fredda, abbiamo il trionfo globale del capitalismo e la diffusione del libero mercato ai quattro angoli del pianeta. Di conseguenza, il Capitale occidentale avvia una fuga verso i paesi in via di sviluppo e decide che non ha più bisogno di portarsi dietro i bianchi europei occidentali, preferendo utilizzare lavoratori professionisti dell’ Europa orientale e dell’Asia altamente motivati, pieni di talento e meno costosi. Infatti, l’esistenza di sistemi scolastici di impronta socialista (combinata con curricula professionali messi insieme lavorando all’estero) ha prodotto, nei paesi in via di sviluppo, popolazioni di élite avide di buoni impieghi. Il risultato di tutto questo è la fine di 400 anni di simbiosi tra Capitale e Lavoro del mondo occidentale, infatti, mentre la mobilità della manodopera occidentale è diminuita ai minimi livelli, la mobilità del Capitale ha fatto un salto di qualità con una nuova capacità del Capitale di spostarsi qua e là per il mondo senza tirarsi dietro il lavoro dei manager, dei dirigenti e dei tecnici, travolgendo per la prima volta i tradizionali concetti economici. In sostanza, nella vecchia economia globale Capitale e Lavoro procedevano insieme, nella nuova economia globale il Capitale del mondo industrializzato galoppa da un punto all’altro del pianeta con una facilità prima impensabile e coloro (appartenenti allo storico blocco occidentale) che si guadagnano da vivere con il proprio Lavoro restano oggi a casa smarriti, con redditi stagnanti e instabilità occupazionale.

Antonello Pesolillo
Presidente Assemblea Generale Fisac Chieti

 

Per approfondire: leggi l’articolo completo




BCC: avviata la trattiva per il primo Contratto Integrativo di Gruppo Iccrea

Dopo l’approvazione assembleare della piattaforma del Contratto Integrativo di Gruppo (CIG) e la successiva presentazione alla Controparte, si sono svolti i primi quattro incontri.

L’avvio della trattativa ha scontato una prima fase di rallentamento, dovuta alla pregiudiziale espressa dall’Azienda, di voler sostituire già in questo primo ciclo negoziale di Gruppo, in maniera omnicomprensiva, gli accordi attualmente vigenti (CIR, CIA, etc.) con il CIG, contemplando nella negoziazione le rivendicazioni avanzate dalle OO.SS. nella piattaforma con l’armonizzazione dei variegati trattamenti in essere nei territori e/o aziende.

Questo cambio di paradigma ha reso senz’altro molto più complessa la trattativa, specie tenendo contro che il perimetro di lavoro riguarda oltre 25 Contratti tra Integrativi Regionali, CIA Aziendali ed altri accordi, con origini ed evoluzioni differenti tra loro a volte anche in maniera significativa, sia su componenti economiche che normative.

In tale contesto sono inevitabilmente emerse al tavolo sensibilità diverse di approccio all’avvio della trattativa, anche perché, come è ben facile immaginare, nelle determinazioni delle Organizzazioni Sindacali c’è la volontà chiaramente dichiarata a Controparte di ottenere una uniformità di trattamenti economico e normativi che non sia subordinata al risparmio.

Su questo ultimo punto come FISAC-CGIL abbiamo già posto dei paletti su norme, principi, prassi che non devono andare dispersi in nome di un’armonizzazione al ribasso, fatta col “bilancino”, ma anzi ci aspettiamo un avanzamento degli istituti nel complesso del Gruppo BCC Iccrea. Abbiamo inoltre rimarcato a Controparte che questo Contratto Integrativo di Gruppo “arriva” dopo oltre 10 anni di mancati rinnovi degli integrativi e pertanto l’Azienda deve tener conto di quanto risparmiato in questi anni e che la contrattazione deve anche avere fini solidaristici verso quelli che hanno finora avuto previsioni meno favorevoli.

La trattativa al momento sta affrontando tre macro-argomenti ad alto valore ed impatto economico:

  • Ticket pasto (o indennità sostitutiva), sul valore facciale e sulle modalità di riconoscimento. Le distanze attuali non riguardano solo l’ampio divario tra il valore richiesto dalle OO.SS. e quello che la Controparte potrebbe essere disponibile a riconoscere, ma anche la diversificazione di entità tra Full e Part Time, nonché l’impatto dei permessi retribuiti fruiti sull’istituto e la possibile attribuzione di valore a previdenza.
  • Mobilità, la richiesta prioritaria delle OO.SS. è quella di considerare la mobilità sopra i 30 km con indennizzo progressivo in base alla distanza, elasticità d’orario e/o l’applicazione di soluzioni alternative di gestione lavoro/vita privata, ed attenzione rispetto alle situazioni personali di rilievo. Al momento la posizione di Controparte è di netta chiusura sulla revisione della distanza chilometrica e sulle situazioni valoriali oltre le previsioni di legge, rispetto ad eventuali compensazioni economiche sulla mobilità ordinaria (comunque limitate nel tempo e nella tipologia di beneficiari) solo qualche timida apertura.
  • Welfare, negli accenni di valutazione di Controparte, c’è la possibile definizione di una soluzione a pacchetto economico modulabile sulle diverse esigenze delle Banche/Aziende che possa affiancare/rafforzare gli istituti paritetici di Previdenza ed Assistenza del nostro settore.

In conclusione, dopo un avvio molto tiepido del confronto, si è finalmente iniziato ad entrare nel merito di alcune materie seppur con tattiche e strategie volte anche a capire i margini della Trattativa.

Il percorso negoziale è complesso, non potrà essere concluso in tempi brevi, potrebbe accavallarsi con le trattative per il rinnovo del CCNL(per il quale si stanno ancora calendarizzando nei vari territori le relative assemblee delle Lavoratrici e Lavoratori). Inoltre, per la vastità degli argomenti da trattare e/o armonizzare, inevitabilmente non sarà possibile arrivare a sintesi su tutto; quindi, sarà quindi probabilmente necessario affrontare alcune materie in fasi successive tramite apposite commissioni preposte e le attuali previsioni dei vari contratti dovranno essere incluse in addendum nel CIG.

Seguiranno aggiornamenti durante le fasi salienti di avanzamento, i prossimi incontri sono già stati fissati nelle giornate del 31 Gennaio e 01/02/07/08 Febbraio.

 

COORDINAMENTO FISAC CGIL
Gruppo BCC Iccrea




Tribunale boccia cessione ramo, dipendenti BNL andranno riassunti

Il Tribunale di Roma ha accolto il ricorso di 80 lavoratori di Bnl Bnp Paribas contro la cessione di alcuni rami d’azienda, inerenti il back office e destinati ad Ast, Srl del gruppo Accenture e che dovranno così ora essere riassunti dal gruppo bancario.

Esultano i sindacati che si erano opposti all’operazione mentre Bnl Bnp sottolinea come “nel rispetto della decisione assunta dal Tribunale, la banca si sta attivando per darvi seguito. Bnl rimane, altresì, convinta delle scelte a suo tempo effettuate e del valore industriale e strategico della partnership con Accenture e si riserva ogni azione a sostegno della propria posizione”.

In particolare, secondo l’istituto di credito “il contratto di servizio con Accenture rimarrà operativo così come gli impegni presi da entrambe le parti” Bnl infine provvederà, con effetto immediato, a ripristinare il rapporto di lavoro con i colleghi interessati dalla sentenza e ad avviare un percorso di informazione e confronto con le organizzazioni sindacali.

Dei 508 lavoratori ceduti circa 360 hanno impugnato in Tribunale la cessione sostenendone l’illegittimità.

Fonte: ANSA


 

“Un segnale importante, a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, e che dimostra come non sia possibile ledere diritti e norme”.
Così la Fisac Cgil Bnl commenta la decisione del giudice del Lavoro di Roma di dare torto alla Bnl dichiarando illegittima la cessione di ramo d’azienda in Ast, società parte del Gruppo Accenture, aggiungendo che: “Il castello di carta messo in piedi dalla Bnl è venuto giù con il vento della lotta. Una lotta intrapresa dalle tante lavoratrici e dai tanti lavoratori che non si sono piegati alle logiche di un’azienda interessata esclusivamente al suo profitto. Dopo le cause vinte dai lavorati ceduti in CapGemini, oggi arriva la sentenza che dichiara illegittima la cessione di ramo d’azienda in Ast: 82 lavoratrici e lavoratori che hanno deciso di seguirci lungo un percorso difficile senza mai scoraggiarsi, perché consapevoli dei loro diritti e della tutela che il sindacato, organizzando le persone, riesce a garantire”.

“È un segnale importantissimo – commenta la responsabile di coordinamento Fisac Cgil Bnl, Martina Bragaperché le lavoratrici e i lavoratori, a cui vanno i nostri più sinceri auguri e i nostri più sentiti complimenti, hanno dimostrato che quando ci si organizza e non ci si lascia scoraggiare dall’arroganza aziendale, i risultati arrivano. Come Fisac Cgil continueremo a batterci affinché l’azienda ricordi sempre, e da oggi ancor di più, che non c’è spazio per la lesione dei diritti e delle norme. Siamo pronti al dialogo e all’incontro, ma solo se questo si basa sul primo e più importante dei principi: la tutela e l’interesse delle lavoratrici e dei lavoratori”, conclude Braga.

“Una vittoria delle lavoratrici e dei lavoratori, una vittoria del sindacato. – commenta la segretaria nazionale della Fisac Cgil, Chiara CantonQuesti lavoratori sono, infatti, i primi, quelli che la Fisac Cgil ha riunito facendoli rappresentare in tribunale dagli avvocati che da ormai lunghi anni collaborano con la nostra organizzazione. Ne seguiranno altri, rappresentati dalle altre sigle che, unitariamente, hanno condiviso con noi questo percorso di lotta e di rivendicazione: a loro vanno i nostri migliori auguri, perché oggi siamo felici, ma lo saremo ancor di più quando tutti rientreranno sul loro posto di lavoro, quello lasciato ormai due anni fa in Bnl”, conclude.

 

Ufficio Stampa Fisac Cgil Nazionale




Ex Tercas: clienti risarciti dalla data dell’acquisto

E’ il nuovo principio stabilito dalla Corte d’Appello, che conferma “I risparmiatori non furono informati dalla Banca”


Le sentenze non sempre fanno la storia, ma costantemente rappresentano fonti per scriverla. E mai come in quella delle azioni ex Tercas i verdetti dei giudici scandiscono la battaglia per i risarcimenti di centinaia di risparmiatori che, all’epoca dei fatti, da un momento all’altro si ritrovarono in mano titoli senza più valore.

Dopo gli svariati pronunciamenti di primo grado a favore dei risparmiatori, ora c’è una nuova sentenza della Corte d’Appello dell’Aquila a stabilire che da parte dell’istituto bancario non solo non ci fu un’adeguata informazione ai clienti (così come stabilito anche da altri pronunciamenti di secondo grado) ma che i risparmiatori “debbano essere risarciti con rivalutazioni ed interessi dalla data dei rispettivi ordini d’acquisto fino all’effettivo soddisfo”.

La sentenza assume una doppia valenza riformando su questo punto in particolare quella di primo grado e accogliendo in toto un nuovo ricorso della Federconsumatori che in questi anni ha assistito più di 300 risparmiatori.

Anche in questo caso i fatti contestati risalgono a prima del finanziamento Tercas del 2012 e, di conseguenza, a prima dell’ingresso della Banca Popolare di Bari. Quattro, in questo caso, i risparmiatori, per somme che sfiorano centomila euro.

Scrivono i giudici: “Non può ritenersi assolto l’obbligo informativo della banca in ordine al tipo di strumento proposto come ogni forma d’investimento, nella specie titoli azionari Tercas, quali titoli illiquidi, non potendo di certo ritenersi sufficiente a tal fine l’informazione fornita con le informazioni riportate in via generale nel contratto quadro e nel contratto di consulenza, trattandosi di informazioni generali sulla tipologia di strumenti di investimento del tipo poi oggetto dell’ordine di acquisto e non invece, come avrebbe dovuto, di informazione specifica proprio di quel particolare titolo d’investimento oggetto dell’ordine di acquisto con riferimento e raffronto con il profilo dell’investitore e valutazione di adeguatezza e appropriatezza di quel tipo di investimento con la persona e gli interessi concreti di quel singolo investitore.”
Pronunciamento che trae linfa da diverse sentenze della Cassazione.

E precisano i giudici d’appello in un altro passaggio della sentenza: “In relazione a un investitore con una profilatura relativa a un rischio medio, con investimento di durata da uno a tre anni, e unica precedente esperienza del medesimo titolo di cui contesta ugualmente la mancanza d’informazione e consapevolezza, non può ritenersi adempiuto l’insieme di doveri informativi della banca al fine di valutare l’adeguatezza dell’operazione proposta in relazione al tipo d’investitore, considerata l’esistenza di un dichiarato conflitto d’interessi che imponeva la prova da parte della banca di un investimento del tutto consapevole e la mancata informazione specifica sulla natura del titolo proposto ed acquistato come titolo illiquido che esauriva peraltro il 100% del portafoglio investimenti del ricorrente”.

Va detto, così come evidenzia la Corte d’appello, che sul punto si è più volte espresso anche l’ACF (Arbitro per le Controversie Finanziarie della Consob) che, in casi simili e proprio in linea con la Cassazione, “ha ritenuto violati gli obblighi informativi degli istituti di credito”.

 

Fonte: Il Centro

 

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Gruppo Allianz, rinnovato contratto integrativo


In data 16 gennaio le scriventi RSA e la Direzione hanno sottoscritto l’intesa per il rinnovo del Cia di Gruppo, frutto di un lungo lavoro di negoziazione che ha visto anche momenti aspri di confronto fino alla sospensione delle trattative.

A seguito del passaggio assembleare con le lavoratrici ed i lavoratori del Gruppo Allianz è ripartito il negoziato e, grazie al senso di responsabilità di ambo le parti, si è giunti al risultato che riteniamo soddisfacente sotto molteplici punti di vista e che sottoporremo a breve all’approvazione delle colleghe e dei colleghi nelle assemblee dedicate.

L’intesa raggiunta si caratterizza per la centralità attribuita alla parte economica, consapevoli del delicato momento che il Paese sta attraversando in termini di capacità di tenuta del potere d’acquisto. Riteniamo che il risultato rappresenti un adeguato riconoscimento dell’impegno delle lavoratrici e dei lavoratori del Gruppo Allianz, grazie al quale l’azienda ha potuto raggiungere gli obiettivi sfidanti che in questi anni si è posta.

In ordine alla parte normativa si è puntato ad aumentare gli spazi di flessibilità, di conciliazione della vita professionale con quella extra lavorativa e si è dato il giusto peso anche all’aspetto preventivo di tutela della salute.

Abbiamo inoltre introdotto l’innovativo istituto della Banca del Tempo Solidale, che pone al centro l’inclusività e affronta aspetti legati alla violenza e alla fragilità.

Di seguito vi riportiamo la sintesi delle principali modifiche:

Cap. 1 – Sfera di applicazione:

Inserimento Allianz Global Life.

Cap. 2 – Mutui e Prestiti:

Mutui:

  • Incremento contributo spese di istruttoria: euro 690 (+10%).
  • Stipula di un’ulteriore convenzione con Unicredit (per acquisto prima casa).

Prestiti:

Aumento del prestito per acquisto o ristrutturazione della prima casa che passa da euro 35.000 a euro 38.000, estendendolo anche all’acquisto della prima casa per i figli, non appena ratificato da Allianz Bank.

Cap. 6 – Orario e permessi

Viene introdotta la possibilità di fruire di permesso retribuito nel corso dell’anno per 5 sedute di psicoterapia prescritte da medico o da psicologo iscritto all’Albo.

Copertura venerdì ad ore: fermo il limite del numero complessivo di venerdì, sarà anche possibile coprire due venerdì nello stesso periodo di ferie, purché siano il primo e l’ultimo giorno di tale periodo, utilizzando prioritariamente i permessi art. 109 CCNL “Banca ore” e/o permessi art.39 CCNL (P38) e in subordine i permessi TG8.

Congedi Parentali: introdotta la possibilità di fruizione anche ad ore. Istituzione della Banca del Tempo Solidale (BDTS).

Possibilità di monetizzare la Banca Ore su base volontaria, secondo le indicazioni annuali fornite dall’Azienda.

Cap. 8 – Medicina Preventiva

Per tutta la popolazione aziendale aumento della tipologia di visite ed esami medici tra cui scegliere.

Cap. 10 e all. 2 – Indennità Speciali

Aumento dell’8%.

Cap. 11 – Buoni pasto

Incremento da euro 5.80 a euro 7.00 (euro 6.80 dal 1.03.2024, euro 7.00 da 1.1.2025).

Cap. 12 – Part time

Introduzione della flessibilità in pausa pranzo per Part Time orizzontale a 28, 30 e 33 ore: 1 ora fruibile dalle 12,30 alle 14,00.

Cap. 13 – Premio aziendale di produttività

PAP fisso

Incremento del 17% a regime, pari a euro 765 – 4° livello 7^ Classe. Così scaglionato:

  • euro 450 dal 1.3.2024,
  • euro 200 dal 1.1.2025,
  • euro 115 dal 1.1.2026.

Mensilizzazione dal 2025.

Premio di risultato variabile (ex PAP variabile)

  • Incremento del 16% del Premio di risultato (ex-Pap V) aumento da euro 620 a euro 720 – 4° livello 7^ Classe, con facoltà di conversione in servizi welfare.
  • Anticipazione erogazione nel mese di aprile dal 2025.

Cap. 14 – Personale esterno

  • Rimborso chilometrico con applicazione della tabella ACI riferita all’autovettura utilizzata.

Cap. 16 – Allianz Direct (Parte Terza)

  • Terzo elemento: incremento del 48% pari a euro 220 full time equivalent. Mensilizzazione dal 2025.

Premio di risultato:  incremento del 13% pari a euro 180 full time equivalent.

  • Aumento indennità turno: aumento del 10,0% pari a euro 82 full time equivalent.
  • Una tantum di euro 1.200 non riparametrati, erogata nel mese di marzo 2024.

Cap. 17 – Coperture assicurative

Infortuni,  aumento del reddito di riferimento: 

  • impiegati da euro 26.500 a euro 29.000
  • funzionari da euro 32.000 a euro 36.000

Collettiva Vita di Gruppo

  • Apertura finestra per adesione dal 1.04.2024 al 31.05.2024.

Mini Vita (Collegata a Previp)

  • Viene raddoppiato il capitale assicurato.

RSM

  • Estensione fino a euro 46.000 del reddito del coniuge non a carico.
  • Estensione fino a euro 30.000 del reddito del figlio non a carico.
  • Proroga fino al 29.02.2024 della finestra per adesione del dipendente e/o inserimento familiare.
  • Decorrenza dell’incremento dei massimali dal 1.01.2024 (retroattivo).
  • Incremento massimale ricoveri da euro 80.000 a euro 110.000 Incremento massimale grandi interventi da euro 100.000 a 180.000.
  • Incremento massimale chirurgia odontoiatrica (implantologia)  da euro 1.900 a euro 2.000.

Visite specialistiche: incremento dei massimali del 15%:

  • Da euro 1.518 a euro 1.746
  • Da euro 1.782 a euro 2.049
  • Da euro 2.046 a euro 2.353
  • Da euro 2.310 a euro 2.656
  • Da euro 2.574 a euro 2.960

Sub-Massimali:

  • Montatura occhiali: incremento da euro 230 a euro 300.
  • Nuova estensione visite psicologiche: euro 400.

Esami alta diagnostica: incremento numero Ecografie da 3 a 4.

  • Una Tantum Oncologica: incremento da euro 7.000 a euro 8.000.
  • Vaccino Antinfluenzale: euro 20 per assicurato.
  • Aumento del premio del 10%.

Ultrattività: aumento da 3 anni a 4 anni.

Auto e Moto

  • Rca – Tariffa in vigore con incremento dello sconto dal 40% al 50%. Ferme le regole e i premi dei rischi ARD/CVT.
  • Possibilità di assicurare un ulteriore autoveicolo con Allianz Direct con sconti dipendenti (15% RCA – 40% ARD/CVT).

Art. 18 – Previdenza integrativa

  • Il contributo aziendale passa al 6% a regime.

UNA TANTUM

  • Euro 1.150 erogato nel mese di marzo 2024 – 4° livello 7° Classe, possibilità di versamento in previdenza su base volontaria.

DECORRENZA E DURATA

  • Decorrenza dal 1.03.2024  
  • Scadenza il 31.12.2026

Infine, si è convenuto con l’Azienda di affrontare in tempi rapidi il tema della revisione dell’Accordo relativo allo Smart Working.

Milano, 17 gennaio 2024

Le RSA del Gruppo Allianz
FIRST CISL – FISAC CGIL – FNA – SNFIA – UILCA




Rinnovo polizza AdER: la situazione

Nelle giornate di ieri ed oggi le scriventi Segreterie sono state convocate dall’Ente per affrontare il tema del rinnovo della polizza sanitaria che scadrà il 31 gennaio 2024.

L’Ente ha informato che, alla luce del fatto che sono andate deserte due gare e per scongiurare il pericolo di rimanere senza copertura sanitaria, è necessario bandire una gara d’urgenza e richiedere, al contempo, all’attuale fornitore la proroga tecnica per il tempo strettamente necessario ad espletare le procedure di gara, come previsto dal codice degli appalti.

E’ stato inoltre evidenziato che la Compagnia di assicurazione che attualmente fornisce la polizza ha denunciato una perdita pari a circa 23 milioni di euro nell’ultimo quinquennio.

Per una precisa indagine di mercato, l’Ente si è affidato ad un broker al fine di definire nuove condizioni del capitolato che favoriscano la partecipazione delle Compagnie assicurative alla gara per scongiurare il rischio di un’ ulteriore gara deserta.

Durante l’ incontro sono state presentate le risultanze del lavoro del broker che prevedono incrementi delle franchigie e degli scoperti, riduzione dei massimali, eliminazione delle lenti e delle cure fisioterapiche e dentarie non conseguenti ad infortunio.

A fronte di questa situazione le scriventi Segreterie hanno insistito per un ulteriore incremento del premio a carico dell’Ente ottenendo che la base di gara sia di 1.500 euro per ciascun dipendente.

Questo ulteriore contributo dovrebbe incentivare la partecipazione alla gara da parte delle Compagnie di assicurazione favorendo la concorrenza del mercato con l’obiettivo di migliorare le condizioni poste alla base della gara.

A breve sarà inviato il verbale d’accordo.

Roma, 17 gennaio 2024

Le Segreterie Nazionali

Verbale di Accordo Polizza Sanitaria 17 gen 2024 




Bcc: al via iter per rinnovo contratto 36 mila lavoratori del credito cooperativo

Partono le assemblee delle lavoratrici e dei lavoratori del Credito cooperativo sulla piattaforma per il rinnovo del contratto. Dopo l’approvazione della piattaforma rivendicativa per il rinnovo del Ccnl degli oltre 36 mila addetti del Credito Cooperativo da parte degli organismi della Fisac Cgil e delle altre organizzazioni, si è svolto oggi l’attivo unitario, alla presenza dei dirigenti sindacali delle organizzazioni di categoria, per dare avvio alle assemblee delle lavoratrici e dei lavoratori. A darne notizia è la Fisac Cgil.

In estrema sintesi la piattaforma che sarà poi, dopo la validazione da parte delle lavoratrici e dei lavoratori, alla base del confronto con Federcasse, prevede: “Oltre al fondamentale recupero salariale – commentano Fabrizio Petrolini, coordinatore nazionale Fisac Cgil Bcc, e Riccardo Sanna, segretario nazionale Fisac Cgil – ovvero 435 euro a regime per la figura media e la rivalutazione di tutte le voci retributive, oltre a due scatti di anzianità e altre richieste economiche, prosegue la volontà di aggiornamento, adeguamento e innovazione che da sempre ha caratterizzato l’impegno delle organizzazioni sindacali verso le peculiarità della cooperazione di credito. I risultati molto positivi del credito cooperativo consentono di svolgere a pieno la trattativa”.

In tal senso, proseguono i due dirigenti sindacali, “i punti qualificanti sono: la stabilità occupazionale, lo sviluppo professionale, l’ampliamento dell’area contrattuale, la limitazione della esternalizzazione di rami aziendali al fine di difendere la specificità e professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori della categoria, le politiche di genere, la centralità della persona e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, l’attenzione alla sostenibilità sociale e ambientale, la realizzazione della transizione digitale e generazionale con gli adeguati strumenti, a partire dalla formazione continua e certificata e dal riconoscimento di adeguati profili professionali. Oggi più che mai occorre fare bene e fare presto, questa è la sfida che lanciamo a Federcasse ribadendo che anche attraverso la contrattazione collettiva nazionale passa l’affermazione dell’interesse comune, dell’identità e dei principi della cooperazione di credito. Ora la parola passa alle lavoratrici e ai lavoratori chiamati a esprimere il loro parere durante le assemblee unitarie”, concludono Petrolini e Sanna.


Scarica la piattaforma




Lavoro: Governo dove sei?

Purtroppo, dobbiamo con rabbia ammettere che per i più giovani il lavoro in Italia è spesso un traguardo difficile da raggiungere.

Ai politici di oggi, che in massima parte vivono in un mondo lontano dalla realtà quotidiana, possiamo dire che oggi abbiamo bisogno di realismo: dobbiamo oltrepassare le sterili critiche sul rapporto fra giovani e mondo del lavoro, prendere atto che le occasioni di impiego non sono adeguate e le opportunità lavorative sono scarse o limitate.

Parliamo con superficialità di flessibilità e di adattabilità, dimenticando che i giovani oggi non disdegnano il lavoro manuale, che in una società informatizzata e  sempre più virtuale può essere anche stimolante, ma si limitano a  rifiutare lo sfruttamento e la mancanza di valorizzazione. Giustamente hanno paura di tutto ciò che li possa intrappolare in condizioni di precarietà, dove né l’impegno né la competenza vengono riconosciute. I giovani di oggi accettano ogni tipo di impiego,  anche quelle attività che non siano coerenti con la preparazione posseduta, sono disponibili a “pedalare” sotto la pioggia e il freddo o sotto la calura estiva, chiedendo solo che essi siano discretamente pagati.

Il Papa non ha paura di dichiarare che il lavoro è una dimensione irrinunciabile alla vita sociale perché non solo è un modo di guadagnarsi il pane, ma anche un mezzo per la crescita personale, per esprimere se stessi e per vivere come popolo. Il Papa insiste sul fatto che i giovani devono avere contratti dignitosi, i quali devono salvaguardare i tempi e gli spazi in famiglia, Egli proclama che il riconoscimento della dignità umana passa dalla promozione del lavoro.  

Molti si interrogano su chi attribuire la colpa di questa squallida situazione. Non è solo una questione di “crisi economica”, il problema principale sono i limiti strutturali del mercato, con  poche occasioni, con contratti a breve e precari, poi viene la preferenza amorale data ai raccomandati dalla politica, male storico del nostro paese, poi la minore esperienza nel mondo del lavoro, la concorrenza degli immigrati comunitari ed extracomunitari oramai in tutti le categorie economiche, e le regole troppo rigide per l’ingresso nel mondo del lavoro, con le giovani donne che rimangono le più penalizzate.

E’ il sistema economico nel quale viviamo che si ispira a fondamenti errati e falsificati, come la notissima teoria di Adamo Smith, che nel lontano 1776 promulgò l’articolo primo della costituzione capitalista, decretando che  ognuno facendo i propri interessi (per egoismo, per tornaconto) contribuisce all’interesse collettivo. Ci hanno così imposto teorie che hanno provocato solo disastri. Questo signore, tanto osannato e riverito, aveva nella sua “grande magnificenza”  dimenticato una metà del mondo, quella femminile, che  non agiva mossa dall’egoismo individuale, che produceva con efficienza in famiglia e nei lavori agricoli.

Se poniamo attenzione sul rapporto tra donne e lavoro sentiamo l’urgenza di rivalorizzare il ruolo delle donne,  che la teoria economica capitalista ha negato per secoli, non riconoscendo, né dando un valore reale (economico) al lavoro delle donne, che tra le mura domestiche hanno mandato avanti il mondo.

Non commette errore chi sostiene che ad oggi in Italia solo una donna su tre ha un lavoro regolarmente retribuito, ovviamente al di sotto della media europea.

Essere mamma oggi è una sfida alla resistenza, se pensiamo al sostegno alla maternità assicurato nel nostro paese o  al numero degli asili o al progressivo abbandono dei disabili e degli anziani da parte delle istituzioni.

Ma il governo sembra ignorare tutto questo, preferendo ragionare secondo “dati” Istat.

 

Antonello Pesolillo 
Presidente Assemblea Generale Fisac Chieti




Nel 2024 aumenta l’addizionale regionale in Molise

Nel 2024 diverse Regioni aumenteranno le proprie addizionali Irpef, anche per compensare i tagli alla sanità e le difficili situazioni economiche delle amministrazioni locali. Saranno soprattutto tre le Regioni che vedranno un aumento importante dei contributi da versare, che per i dipendenti vengono scalati direttamente dalla busta paga: Lazio, Toscana e Molise. In alcuni casi la riforma dell’Irpef nazionale, che ha tagliato del 2% l’aliquota per chi prende tra i 15mila e i 50mila euro, cancellerà l’impatto degli aumenti, mentre in altri non basterà.

Nel Lazio, per il 2024 sarà cancellato il ‘fondo taglia tasse‘ introdotto dalla giunta Zingaretti. Significa che quest’anno chi ha un reddito tra i 15mila e i 40mila euro non pagherà più l’1,73% di addizionale, come era avvenuto finora, ma salirà al 3,33%. È la percentuale più alta in Italia, e finora l’avevano pagata solo i redditi al di sopra dei 40mila euro. Per qualcuno la nuova addizionale sarà compensata dalla riforma Irpef nazionale (chi prende tra i 15mila e i 18mila euro, ma anche chi supera i 30mila). Per altri, invece, i benefici della riforma saranno quasi del tutto cancellati.

Va detto che per il Lazio questo aumento sarà temporaneo, e la giunta Rocca ha già promesso che nel 2025 le cose cambieranno. Per i redditi fino a 28mila euro l’addizionale dell’1,60% sarà azzerata, mentre tra 28mila e 35mila euro ci sarà una riduzione parziale.

In Toscana l’Irpef regionale passerà dall’1,68% al 3,32% per chi ha un reddito tra i 28mila e i 50mila euro. In media, quindi, si tratterà di un aumento da 117 euro all’anno a persona. Anche in questo caso, gli effetti della riforma nazionale (che taglierà l’Irpef di 260 euro all’anno per la stessa fascia di reddito) sarà ridotto in modo significativo. I redditi sopra i 50mila euro, che non beneficiano della riforma Irpef, vedranno l’addizionale regionale salire dall’1,73% al 3,33%.

Il Molise alzerà le aliquote solo per i redditi al di sopra dei 28mila euro l’anno. Anche in questo caso si arriverà al 3,33%, mentre oggi chi è tra 28mila e 50mila euro versa il 2,43% e chi è oltre questa soglia arriva al 2,63%. L’aumento sarà ridotto dalla riforma Irpef nazionale, ma solo in parte.

Nelle altre Regioni italiane non ci saranno aumenti. Le aliquote resteranno variabili a seconda del livello di reddito. Il massimo sarà del 3,33% in Campania (anche se nel comune di Napoli si passerà dallo 0,9% all’1%) e in Piemonte, in Liguria del 2,33% e in Emilia Romagna del 2,27%. Le Regioni più convenienti sono Basilicata, Veneto, Sicilia (ma Palermo sale dallo 0,095% allo 0,1%) e Sardegna che applicano un’aliquota unica all’1,23%

 

Fonte: Fanpage