Lo studio Bankitalia: precarizzare il lavoro è stato un disastro

Uno studio dell’istituto mostra che liberalizzare i contratti a termine non ha creato occupazione, ma aiutato solo i profitti delle imprese


Non è il primo giudizio scientifico in materia, va detto, ma colpisce l’autore – Banca d’Italia – e la stroncatura: la riforma del lavoro che nel 2001 ha spalancato alle imprese l’universo dei contratti precari ha fallito nei suoi obiettivi dichiarati (su quelli non dichiarati, ognuno può farsi la propria idea): non ha creato occupazione, ha solo fatto aumentare i profitti delle imprese a scapito dei salari. Certo, detta così sembra un po’ la scoperta dell’acqua calda, eppure dare una misura al disastro compiuto con le riforme del lavoro non è mai inutile: può aiutare a far comprendere cosa è stato fatto ai lavoratori in questi decenni, anche a chi – a differenza di milioni di persone – non l’ha vissuto sulla propria pelle.

Lo studio. “Gli effetti delle riforme parziali del mercato del lavoro: evidenza per l’Italia” è stato appena pubblicato nella sezione working papers della Banca d’Italia. Si occupa della famosa riforma del 2001 affidata dall’allora ministro Roberto Maroni al sottosegretario Maurizio Sacconi e al consigliere Marco Biagi, il giuslavorista che un anno dopo, nel marzo 2002, verrà ucciso dalle nuove Br. Fu l’atto d’esordio del secondo governo Berlusconi, sulla base però di una delega fornita dal morente centrosinistra, che al precariato ha sempre dato il suo fattivo contributo.

La curiosa idea che tutele troppo rigide ostacolino l’occupazione è diventata prevalente in Europa nel pensiero mainstream economico attiguo ai partiti di centrosinistra dalla metà degli Anni 90, facendo saltare tutte le barriere. Il primo assaggio era arrivato con la legge 55 del 1987 (e la possibilità per i Cnel di autorizzare in alcuni casi il ricorso ai contratti a termine). L’esordio vero è il “pacchetto Treu” (governo Prodi) che nel 1997 permette il ricorso al lavoro interinale. La legge del 2001 , però, anche a detta dello studio di Bankitalia, fu una vera liberalizzazione perché permise un ricorso ampio ai contratti a termine per qualsiasi motivo “tecnico, produttivo, organizzativo e sostitutivo” delle imprese. C’è, insomma, un prima e un dopo.

Ebbene, cosa ha prodotto questo (quasi) liberi tutti? Secondo gli economisti dello studio innanzitutto è fallito l’obiettivo dichiarato di aumentare l’occupazione. L’effetto netto è stato nullo, con “un numero maggiore di lavoratori che è rimasto intrappolato in cicli di lavori temporanei poco retribuiti e fragili, con una probabilità sostanzialmente ridotta di passare da lavori temporanei a lavori permanenti”. La riforma, insomma, non ha aiutato l’ingresso nel mondo del lavoro verso la stabilizzazione ma ha prodotto precari che sono rimasti tali passando da un’impresa all’altra . “Questi effetti negativi – si legge – sono particolarmente pronunciati tra i giovani, il gruppo che avrebbe dovuto beneficiare maggiormente della riforma”.

L’analisi ha il pregio di ragionare in termini di interessi in conflitto di settori della società. Non c’è infatti nessuna decisione politica neutra. “Nonostante il suo effetto nullo sull’occupazione – si legge ancora nel paper – la riforma ha comunque generato sia vincitori che vinti”. Tra i primi, ci sono le imprese, che hanno visto i margini di profitto aumentare dell’8% a scapito dei salari dei lavoratori precari: quelli delle aziende più grosse li hanno visti scendere del 7%. I dati mostrano che i lavoratori a termine assunti subito dopo la riforma “hanno subito perdite immediate di reddito del 5%”, rispetto a colleghi pre-riforma, una perdita che hanno recuperato “solo 7 anni dopo” perché i lavoratori precari sono più deboli e sotto-rappresentati nei sindacati e negli accordi aziendali. I dati mostrano un altro aspetto perverso: questi lavoratori “sembrano occupati in lavori temporanei marginali che, nel periodo pre-riforma, avrebbero dovuto essere convertiti in posti a tempo indeterminato dal loro datore di lavoro. L’arrivo della riforma ha ridotto di quasi il 32% la probabilità delle imprese di convertire posti temporanei in permanenti (60% per i lavoratori di età pari o inferiore a 25 anni) e, di conseguenza, i lavoratori temporanei in carica sono stati riallocati in posti di lavoro di qualità inferiore”. “Questi effetti – spiega lo studio – sono simmetrici rispetto a quelli che mostrano come un aumento del salario minimo in Germania (una riforma che aumenta il costo del lavoro, contrariamente a quella italiana del 2001) abbia aiutato i lavoratori a trovare posti di lavoro di qualità superiore”.

L’altro effetto è stato invece un generale calo della produttività, specie tra le imprese più fragili a cui la riforma “ha consentito la creazione di posti di lavoro di bassa qualità che altrimenti non sarebbero esistiti”. Quelle più grosse ne hanno approfittato per aumentare il numero di precari “senza crescere dimensionalmente”.

Chi l’avrebbe mai detto?

 

Articolo di Carlo Di Foggia sul Fatto Quotidiano del 28/11/2022




CCNL ANIA: le tabelle degli aumenti

– Amministrativi: 

Livelli 1 – 6

– Funzionari:

Livello 7

– Produttori 

– 3° Elemento Produttori

– Call Center

– Aisa – pdf

 

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https://www.fisaccgilaq.it/assicurazioni/raggiunta-lintesa-per-il-rinnovo-del-ccnl-ania.html




Intesa Sanpaolo: importante accordo, ottenuta l’erogazione di 500€

3 - Fisac Cgil

Dopo una complessa trattativa è stato sottoscritto l’accordo che prevede l’erogazione straordinaria ed aggiuntiva di 500 euro che avevamo richiesto.

Questa somma beneficerà della normativa sui fringe benefit, per cui a fronte di bollette relative a luce, acqua e gas non vi sarà alcuna tassazione e contribuzione previdenziale. Per ottenere tale detassazione dovrà essere prodotta entro il 9/12/22 una apposita autocertificazione (le istruzioni operative sono predisposte e comunicate dall’azienda).

L’erogazione avverrà con il cedolino del 20 dicembre e ne beneficeranno tutti i colleghi delle Aree Professionali e i Quadri Direttivi.

Alla luce delle attuali disposizioni di legge sarà inoltre possibile recuperare, con le medesime modalità di autocertificazione, la tassazione applicata alla precedente erogazione aziendale avvenuta a settembre.

Inoltre, in recepimento all’ultimo decreto che ha innalzato il limite a 3.000 euro, abbiamo chiesto l’adeguamento delle piattaforme aziendali welfare per l’acquisto di buoni spesa/carburante ai nuovi limiti fringe benefit, perché attualmente ancora fermi a 258 euro. L’azienda ci ha precisato che (in particolare a causa dell’orizzonte temporale limitato) sussistono problemi tecnici che impediscono tale adeguamento, ma da parte nostra continuiamo ad auspicare che possa essere individuata una soluzione che accolga (anche sotto questo aspetto) le aspettative dei colleghi.

Consideriamo con soddisfazione il risultato di questa trattativa che rappresenta un riconoscimento per l’impegno profuso dalle lavoratrici e dai lavoratori del Gruppo ISP.

Milano, 22 novembre 2022

 

Delegazioni Trattanti Gruppo Intesa Sanpaolo
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN




Riscossione: la tabella degli aumenti e degli arretrati

Alla fine del percorso assembleare, con il quale le Lavoratrici ed i Lavoratori di AdER e di Equitalia Giustizia hanno decretato a larghissima maggioranza l’approvazione dell’ipotesi di riaccordo del rinnovo del CCNL, vi riportiamo nella tabella che segue gli aumenti tabellari e gli arretrati che saranno presenti a partire dalla prossima busta paga di novembre 2022, e gli ulteriori aumenti che decoreranno  da gennaio 2023 e da gennaio 2024.

Scarica la tabella aumenti ed arretrati




Le pressioni commerciali spiegate semplici

Breve video tratto dall’ntervista del Segretario Provinciale Fisac L’Aquila rilasciata a Laquilablog.it.

 

Il servizio completo è disponibile a questo link

Banche, fuggi fuggi dai Comuni della provincia dell’Aquila (laquilablog.it)




BNL: pochi, maledetti e subito

3 - Fisac Cgil

L’azienda si avventura in “campagne”…

Pochi, Maledetti e Subito

Alle scriventi Organizzazioni Sindacali è giunta voce di una strana “campagna” che la banca starebbe realizzando in relazione all’accompagnamento di alcuni lavoratori alla pensione.

Da quanto emerge, potrebbe trattarsi di una iniziativa caratterizzata da numeri nient’affatto trascurabili: parecchi infatti sarebbero i colleghi coinvolti. Molti di questi lamentano lo scarso supporto informativo, l’obbligo a una particolare riservatezza, come pure l’esiguità dell’incentivo economico offerto dalla banca rispetto a quanto trattato negli accordi sindacali.

Come Organizzazioni Sindacali abbiamo chiesto chiarimenti alla controparte, la quale ad oggi non ha ancora soddisfatto tale richiesta seppur si è impegnata a farlo.

Nel frattempo riteniamo doveroso sottolineare due elementi:

  1. Consideriamo sbagliato sottrarre dal tavolo sindacale il confronto su temi tanto rilevanti per i colleghi in uscita e per la stessa impresa, la quale col sindacato potrebbe ricercare soluzioni più solide e condivise al fine di tracciare insieme una buona politica occupazionale nell’interesse di tutti;
  2. Suggeriamo ai colleghi interessati, o che dovessero esserlo in futuro, di rivolgersi immediatamente a un rappresentante sindacale al fine di operare le doverose verifiche circa le offerte ricevute e valutarne la congruità.

 

Segreterie di Coordinamento Nazionale Gruppo BNL
FABI – FIRST CISL – FISAC CGIL – UILCA – UNISIN




Riscossione: le assemblee approvano le ipotesi di rinnovo del CCNL e del CIA AdER

3 - Fisac Cgil

Agenzia delle Entrate-Riscossione. Approvate le ipotesi di accordo di rinnovo del CCNL del settore della riscossione e del CIA di Agenzia delle Entrate Riscossione


Oggi si è conclusa la tornata delle assemblee unitarie tenutesi in tutto il territorio nazionale per la presentazione degli accordi di rinnovo del CCNL del settore della Riscossione e del CIA di Agenzia delle entrate–Riscossione sottoscritti il 15 luglio u.s.

Alle assemblee hanno partecipato diverse migliaia di colleghi che hanno animato un confronto ampio e costruttivo sui risultati ottenuti, evidenziando, da una parte i punti di forza degli accordi, dall’altra gli obiettivi che il Sindacato dovrà continuare a perseguire e realizzare nei prossimi anni. Sono stati inoltre affrontati molti aspetti e criticità della quotidianità lavorativa, tra cui la nuova modalità di rendere la prestazione con lo Smart working ed è inoltre emersa la preoccupazione per le ricadute sui lavoratori di eventuali riforme che modifichino gli assetti organizzativi del Sistema della riscossione.

L’esito del voto è stato significativamente favorevole: il 91,4% delle colleghe e dei colleghi dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione hanno valutato positivi entrambi gli accordi; il 4,6% ha votato no; il 4% si è astenuto.

Le lavoratrici ed i lavoratori hanno quindi ampiamente approvato le due intese apprezzando il valore dei miglioramenti introdotti, ma anche e soprattutto il valore di un Contratto collettivo nazionale che continua ad identificare la Categoria dei lavoratori della riscossione con tutte le sue specificità e ne riafferma l’esistenza e l’autonomia.

E’ stata al contempo sollecitata una maggiore attenzione alla valorizzazione del personale negoziando oggettive condizioni di progressione di carriera ed è emersa la cronica e diffusa carenza di organici che investe ormai tutte le strutture dell’Ente, ma in maniera particolare, come da tempo denunciato da queste Organizzazioni sindacali, gli sportelli.

In materia di Smart working le colleghe ed i colleghi hanno auspicato il miglioramento dell’accordo sottoscritto a marzo 2022 in termini di incremento del numero delle giornate in cui poter utilizzare questa modalità e di una maggiore omogeneità della sua applicazione sul territorio nazionale.

Infine, in tutte le assemblee è stato richiesto a queste Organizzazioni sindacali di trovare soluzioni idonee per poter mantenere la flessibilità in ingresso a partire dalle ore 7.30, soluzione che rende più agevole il tragitto casa/lavoro, consentendo di conciliare meglio i tempi di vita e di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori.

Il risultato favorevole della consultazione ha consentito di sciogliere la riserva rispetto alle ipotesi sottoscritte e di percepire gli incrementi contrattuali, nonché gli arretrati per il periodo gennaio-ottobre 2022, con la retribuzione di novembre.

In un periodo particolarmente difficile per la congiuntura economica che interessa il nostro Paese, e per l’incertezza del futuro del nostro settore, esprimiamo la nostra soddisfazione per i risultati ottenuti e, sostenuti dalle lavoratrici ed i lavoratori dell’Ente, affronteremo le prossime iniziative, sia contrattuali sia nei confronti del Governo, con lo stesso impegno e la stessa determinazione.

 

Roma, 18 novembre2022

 

Le Segreterie nazionali




Raggiunta l’intesa per il rinnovo del CCNL ANIA

3 - Fisac Cgil

È stata sottoscritta nella notte del 15 novembre u.s, a Milano, l’ipotesi di Accordo per il rinnovo del Contratto Nazionale di lavoro del Settore Assicurativo tra le scriventi Segreterie Nazionali ed Ania.


Il nuovo Contratto avrà vigenza 16 Novembre 2022 – 31 Dicembre 2024 ed interesserà una platea di circa 47 mila dipendenti.

La trattativa, iniziata ad Aprile 2022 con la presentazione della piattaforma sindacale, è stata complessa, intensa, a tratti tesa soprattutto sulle proposte Ania relativamente al tema degli Inquadramenti, all’ipotesi dell’introduzione del principio di obbligatorietà per il fondo di solidarietà di Settore, all’ipotesi di introdurre una sorta di Contratto di serie B in cui collocare le Società di Assistenza, Contact Center, Società Strumentali, Start Up e per le proposte economiche.

A seguito di un chiarimento politico delle scorse settimane, che ha sempre visto il quadro unitario compatto, il tavolo negoziale è ripartito con l’approccio costruttivo giusto e con la centralità dei temi posti dalla piattaforma sindacale.

E’ in questo quadro che si è raggiunta un’ipotesi d’intesa avanzata particolarmente importante in una fase storica così difficile e incerta.

E’ IMPORTANTE

SUL PIANO ECONOMICO

porterà nelle tasche delle lavoratrici e lavoratori, nell’arco della vigenza contrattuale 2023-2024, 205 euro di aumento tabellare (in piattaforma si chiedeva aumento di 210 euro) per un 4°livello 7° classe da riparametrare così distribuiti:

  • 50% a Gennaio 2023
  • 25% a Gennaio 2024
  • 25% a Dicembre 2024

Data la situazione straordinaria che stiamo vivendo è stata anche prevista una “clausola di verifica” sull’andamento economico generale e sugli scostamenti inflattivi tra le Segreterie Nazionali ed Ania a fine 2023.

All’aumento si aggiunge anche una Una Tantum di 2.000 euro da riparametrare per livello/anzianità, comprensiva degli arretrati 2020-2021-2022 (il CCNL ANIA era scaduto il 31/12/2019) di cui welfare pari a 600 euro. 1.000 euro entreranno nelle tasche delle lavoratrici e lavoratori già a dicembre, mentre i restanti 400 euro saranno erogati a marzo 2023 cosi come i 600 euro welfare sempre a marzo 2023.

SUL PIANO DELL’AREA CONTRATTUALE

Viene sancito:

  • il CCNL ANIA come contratto di riferimento per l’intera filiera assicurativa in una logica inclusiva;
  • la costituzione di una Commissione paritetica che nel corso del 2023 avrà il compito di individuare tutte quelle Società strumentali di proprietà dei Gruppi Assicurativi che contribuiscono al business Assicurativo, per avviare un loro percorso nell’Alveo del CCNL Ania, e che oggi sono disciplinate da altri Contratti Nazionali;
  • l’impegno delle Parti, alla luce dei mutati scenari competitivi con l’ingresso di nuovi Operatori che alterano l’equilibrio competitivo anche attraverso il dumping contrattuale, ad intervenire presso i Regolatori Nazionali ed Europei per richiedere un forte intervento all’insegna del principio:” stessa attività, stessi rischi, stesse regole”.

SUL PIANO DELL’ATTENZIONE AI SOGGETTI PIÙ DEBOLI DELLA FILIERA

  • si rafforza l’allegato 6 a/ter sull’Appalto assicurativo, impegnando Ania e Gruppi Assicurativi verso gli Agenti, con l’obiettivo di contrastare la piaga del Contratto Pirata (firmato con sindacati di comodo che nulla hanno a che fare con il Settore Assicurativo), che ha peggiorato pesantemente le condizioni normative ed economiche delle lavoratrici e lavoratori dell’Appalto Assicurativo;
  • il riconoscimento del ruolo di Agenti negoziali delle OO.SS firmatarie del CCNL ANIA anche per le lavoratrici e lavoratori a Partita Iva (vedi Produttori);
  • salvaguardata l’attuale collocazione dei Contact Center nel CCNL ANIA respingendo il tentativo dell’Associazione di collocarli in una sorta di Contratto di serie B insieme alle Società di Assistenza, Società strumentali, Start Up. Particolare attenzione è stata posta alle difficoltà che vivono le Compagnie Dirette di Vendita (vedi il recente caso Verti);
  • Introduzione di una “clausola sociale” sugli appalti che impegna le Imprese Assicurative alla tutela contrattuale, salute e sicurezza, occupazione delle lavoratrici e lavoratori che lavorando nelle Società di Appalto.

SUL PIANO DELL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA/DIGITALIZZAZIONE

  • si prevede la Contrattazione d’anticipo per poter affrontare e governare preventivamente le eventuali complessive ricadute sulle lavoratrici e lavoratori a seguito dell’introduzione di nuove tecnologie che comportano nuovi modelli organizzativi;
  • Formazione permanente intesa come diritto soggettivo di ciascuna lavoratrice e lavoratore;
  • si allega il protocollo nazionale in materia di lavoro agile sottoscritto nel 2021.

SUL PIANO DEI DIRITTI SOCIALI E CIVILI

– rafforzate le politiche di genere;
– rafforzate le politiche sulle diversity;
– rafforzate le politiche sulle disabilità;
– rafforzato il tema della genitorialità;
– introdotta la banca del tempo;
– difese le attuali previsioni del comporto di malattia rispetto al tentativo di Ania di apporre delle modifiche;
– il certificato di malattia passa da due giorni a un giorno in ottemperanza alla normativa vigente ma respinta la richiesta di Ania di giustificare anche solo un giorno di malattia se attaccato a giorni festivi o comunque non lavorativi;
– Mantenute le attuali previsioni dell’art. 62 sui trasferimenti respingendo la proposta Ania di innalzare età ed anzianità relativamente al consenso vincolante del lavoratore in caso di trasferimenti;
– sulla salute e sicurezza introdotto il nuovo articolo sullo stress da lavoro correlato.

SUL TEMA INQUADRAMENTI

– si è convenuto di costituire una commissione di lavoro relativamente a una strutturale e organica riforma del sistema degli inquadramenti alla luce dei profondi cambiamenti nell’organizzazione del lavoro. In questa vigenza contrattuale la struttura degli inquadramenti rimane così com’è con la sola previsione della fungibilità, che peraltro è già una realtà in atto, delle mansioni tra i livelli contigui del 5 e 6.

SUL FONDO DI SOLIDARIETÀ (ALLEGATO 10)

– alla luce delle nuove normative sull’adeguamento dei Fondi di Settore da recepire entro il 31/12/2022, il Fondo di Solidarietà del Settore Assicurativo è stato rafforzato e reso più inclusivo creando una sezione emergenziale per integrare la Naspi in caso di perdita dell’occupazione e utilizzando il patrimonio della parte ordinaria del Fondo per nuove casistiche (es. riscatto laurea), fermo restando la necessità di sottoporre le modifiche al Ministero competente. Inoltre è stata rafforzata la parte straordinaria sempre in ottica di salvaguardia occupazionale in caso di permanenza delle eccedenze, fermo restando la volontarietà avendo respinto la proposta Ania di introdurre l’obbligatorietà.

SUI CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO/SOMMINISTRAZIONE (ALLEGATO 18)

– rispetto ad adeguamenti normativi sulle causali è stato sancito che nel settore assicurativo la forma di contratto principale è il contratto a tempo indeterminato.

SULLE LIQUIDAZIONI COATTE AMMINISTRATIVE (LCA – ALLEGATO 17)

– rafforzata la salvaguardia occupazionale dei lavoratori coinvolti della Progress e Faro.

– SOCIETÀ DI ASSISTENZA (EX-AISA)
– a seguito previsioni dello scorso ccnl del 2017, introduzione nel ccnl ania di sezione specifica delle società di assistenza
– la percentuale di incremento economico del ccnl ania viene riparametrata nelle tabelle economiche delle soci età di assistenza
– in vigenza contrattuale si avvierà, fermo restando le specificità, percorso graduale di armonizzazione con il ccnl ania.

 

In conclusione, le scriventi Segreterie Nazionali esprimono soddisfazione per il risultato ottenuto perché si tratta di un’Intesa coerente con gli obiettivi e spirito della piattaforma sindacale e con una forte impronta sociale, innovativa ed economica che arriva in un momento in cui è necessario il recupero del potere di acquisto dei salari per le lavoratrici e lavoratori, considerata la congiuntura economica che ha fortemente inciso sulle famiglie.

Va sottolineato il grande valore dell’unità sindacale, che ha caratterizzato tutta la trattativa consentendo di raggiungere un risultato importante nell’interesse generale delle lavoratrici, lavoratori e dell’intero Sistema, nel quadro di un sistema di Relazioni Sindacali che si conferma avanzato.

Ora la parola passerà agli Organismi interni sindacali e alle lavoratrici e lavoratori con la convocazione delle Assemblee per l’approvazione dell’ipotesi d’Intesa.

 

Le Segreterie Nazionali
FISAC CGIL – FIRST CISL – FNA – SNFIA – UILCA

 

Roma, 17 Novembre 2022


ALLEGATI:




ANIA, firmato il rinnovo del CCNL e il fondo di solidarietà

Pubblichiamo i documenti siglati nella nottata in attesa del comunicato unitario.


Assicurazioni, aumento di 205 euro e una tantum di 2.000 euro per i 47mila dipendenti

 

Per i 47mila dipendenti italiani delle compagnie di assicurazione arriva un aumento di 205 euro, dopo che Ania e i sindacati (Fisac, First Cisl, Uilca, Fna e Snfia) hanno raggiunto l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto che era scaduto nel 2019. Ai lavoratori arriverà anche una una tantum di 2.000 euro tra arretrati 2020, 2021, 2022. Dell’importo complessivo 1.400 euro saranno corrisposti in denaro, mentre 600 in welfare. Mille euro arriveranno subito ai lavoratori.

La trattativa iniziata un anno fa dopo la presentazione della piattaforma dei sindacati che chiedevano un aumento di 210 euro e il rafforzamento dell’area contrattuale, da settembre in poi è andata avanti in mezzo a qualche tensione tra le parti, soprattutto per lo scoglio della riforma degli inquadramenti, dell’ipotesi di obbligatorietà per il fondo di solidarietà di settore e per la richiesta economica. Dopo il chiarimento politico delle scorse settimane il negoziato, che ha sempre visto il fronte sindacale compatto, si è ricomposto fino a trovare un equilibrio che ha previsto una revisione del sistema classificatorio, fermo ormai da troppi anni, ma anche un aumento che è coerente con il livello dell’inflazione e tiene conto del lungo periodo di vacanza contrattuale.

Sul tema dell’innovazione è stato costituito l’Osservatorio nazionale sulla digitalizzazione e l’innovazione tecnologica, strumento di contrattazione che consentirà di anticipare e gestire le evoluzioni tecnologiche e le loro ricadute. È stato rivisto anche il Fondo di solidarietà per renderlo uno strumento più in linea con le attuali esigenze di riorganizzazione delle compagnie.

Sull’area contrattuale, infine, le parti hanno condiviso un rafforzamento in una logica inclusiva e con attenzione verso i soggetti deboli. Rafforzate anche le politiche di genere, di diversity, sulla disabilità e sui congedi parentali.

Fonte: Il Sole 24 Ore

 

ALLEGATI:




Pensioni, da gennaio arriva l’aumento

Arriva la rivalutazione degli assegni. Pedretti, Spi Cgil: “Aumenti per tutti, finalmente una boccata d’ossigeno per milioni di persone”


Sarà come prendere una mensilità in più all’anno. Questa l’importante novità per i pensionati italiani: dal prossimo gennaio “le pensioni – spiega lo Spi Cgil – saranno rivalutate in modo significativo, consentendo un’importante tutela del potere d’acquisto e portando di conseguenza un adeguamento al costo della vita per tutti, seppur parziale”.

Il meccanismo di calcolo “è stato riconquistato dai sindacati dei pensionati lo scorso anno con il Governo Draghi dopo anni di mobilitazioni e definisce una rivalutazione del 100% per le pensioni fino a quattro volte il trattamento minimo, del 90% da quattro a cinque volte e del 75% per quelle superiori a cinque volte”.

Pensioni più pesanti

Per effetto di questo meccanismo e di un indice d’inflazione stabilito al 7,3% dall’Istat, le pensioni dunque aumenteranno. Alcuni esempi:39 euro mensili in più per quelle che vanno da 525 a 722 euro, 52 euro in più per quelle da 898 euro, 62 euro in più per quelle da 1.073 euro, 75 euro in più per quelle da 1.244, e via a salire.

“Dopo anni di blocchi e di tagli – prosegue lo Spi Cgil – la rivalutazione delle pensioni torna quindi a pieno regime, portando una boccata d’ossigeno per milioni di pensionati italiani in un momento particolarmente complicato per il nostro Paese, con il forte aumento dei prezzi e delle bollette”.

Il commento del segretario generale Ivan Pedretti

Il segretario generale Spi Cgil Ivan Pedretti evidenzia che “dopo la legge delega sulla non autosufficienza, ora arriva la rivalutazione delle pensioni. Il meccanismo di calcolo che abbiamo riconquistato un anno fa nel confronto con il Governo Draghi porterà da gennaio importanti aumenti per tutti.

Per ottenerlo, conclude Pedretti, ci sono volute “piazze, manifestazioni, iniziative. Oggi possiamo dire di aver fatto un buon lavoro e di aver ottenuto maggiori diritti e tutele per le persone che rappresentiamo”.

 

Fonte: Collettiva.it