Le banche nei Comuni del futuro: il 9 giugno convegno di CGIL, CISL e UIL

Giovedì 9 giugno, a partire dalle ore 9, si svolgerà all’Aquila, presso la sala ipogea del Consiglio Regionale del Consiglio Regionale d’Abruzzo, il convegno dal titolo:

L’uguaglianza possibile: le Banche nei Comuni del futuro

L’evento è organizzato da Cgil, Cisl e UIL in collaborazione con Regione Abruzzo e ANCI Abruzzo, oltre alle rispettive categorie rappresentative dei bancari (Fisac, First e Uilca). L’obiettivo della giornata è la sensibilizzazione alle enormi problematiche causate dalla chiusura degli sportelli bancari in Abruzzo, tema del quale, come Fisac, ci siamo ripetutamente occupati.

Per questo motivo, all’incontro sono stati invitati i sindaci di tutti i comuni abruzzesi oltre ai 3 candidati sindaco del Comune dell’Aquila. La giornata si prefigge lo scopo di costituire un coordinamento dei sindaci, in modo da poter interloquire con maggior forza ed efficacia con i grandi gruppi bancari nazionali.

L’evento può essere seguito in diretta youtube a questo link:
L’UGUAGLIANZA POSSIBILE le Banche nei Comuni del futuro – YouTube

Questo il programma dell’incontro:

  • Presentazione: Giulio Olivieri
    Segretario Generale First Abruzzo Molise
  • Saluti istituzionali: Lorenzo Sospiri
    Presidente Consiglio Regionale
  • Introduce: Francesco Trivelli
    Coordinatore Fisac Cgil Abruzzo Molise
  • Relazione: “Cosa accade in Abruzzo”
    a cura del dott. Aldo Ronci
    Ricercatore
  • Intervengono:
    Michele Lombardo
    Segretario Generale UIL Abruzzo
    Carmine Ranieri
    Segretario Generale CGIL Abruzzo
  • Tavola rotonda. Ne discutono:
    Nino Baseotto
    Segretario Nazionale Fisac/Cgil
    Gianguido D’Alberto 
    Presidente ANCI Abruzzo. Sindaco di Teramo
    Prof. Stefano Cianciotta
    Presidente Abruzzo Sviluppo Spa
    Domenico Zocco
    Segreteria Uil.Ca Abruzzo
    modera:
    Angelo De Nicola
    Giornalista e scrittore

La partecipazione è libera.




Intesa Sanpaolo: gli errori effettuati o gli errori indotti?

Sempre più spesso ci chiediamo quali effetti possano produrre incaute pressioni commerciali sui colleghi e sui clienti. La storia insegna che oltre a infauste conseguenze sui clienti, motivo già di per se più che sufficiente per sospenderle, spesso le stesse sono in grado di produrre seri danni ai colleghi sia in termini di stress da lavoro correlato sia esponendo gli stessi a grandi rischi operativi.

Andiamo con ordine; dopo i nostri reiterati interventi, denunce e segnalazioni, recentemente constatiamo una strana metamorfosi nella modalità di attuazione delle pressioni, non tanto nell’intensità, ma soprattutto nelle modalità. Si sono attenuate le classifiche di fantozziana memoria, le email con sottili tratti minacciosi, le gogne pubbliche, ma nonostante tutto ciò il clima aziendale non è migliorato ed è rimasto teso quanto e più di prima.

La nuova frontiera ora è data dalla sistematica contrazione del tempo necessario per svolgere qualsiasi corretta attività di vendita. Vengono sempre più spesso richiesti risultati ancor prima di aver cominciato a vendere, si chiedono di fissare date per rogitare finanziamenti ancor prima di averne iniziata la lavorazione producendo, anche da parte di figure apicali dell’organizzazione, un’insostenibile pressione su tutti i colleghi. Pressioni costanti e difficili da sostenere con l’inevitabile conseguenza di cercare nella vendita o nel buon esito della pratica a tutti i costi, l’unica via d’uscita!

La cosa che più indigna è che “chi spinge, chi segnala” mai mette la faccia o la firma mentre gli stessi sono i primi a mettere la propria di faccia quando è tempo di premi o riconoscimenti tanto da domandarsi che fine abbia fatto il famoso senso di responsabilità sociale che i cosiddetti “Capi” dovrebbero avere.

Il risultato è che sempre più colleghi trascorrono notti insonni a pensare a quanto fatto in giornata, sperando che dal proprio operato non emergano difformità rispetto alla policy aziendale tali da esporli a rischi personali e diretti. Non è un caso che qualsiasi grande organizzazione poggi le proprie fondamenta sulla netta separazione delle diverse strutture che la compongono, beneficiando pertanto della contrapposizione e bilanciamento tra funzioni di controllo e funzioni operative.

I problemi nascono ogni qualvolta una struttura prevale sull’altra, svilendo il ruolo dell’una a favore delle ragioni dell’altra. Per intenderci il commerciale faccia il commerciale i crediti, nella loro accezione più ampia, facciano i crediti, i controlli facciano i controlli e così via……., senza che nessuna di queste importantissime funzioni abdichi il proprio ruolo in ragione delle altre.

Concludendo invitiamo i colleghi a porsi sempre questa domanda: è giusto o conveniente rischiare il proprio posto di lavoro e le proprie risorse economiche per un’eventuale lusinga telefonica da parte di qualcuno, che non esplicita in modo corretto e formalmente riscontrabile, quanto ci chiede di fare?

Mettiamo in guardia chiunque della Banca si sentisse “divinamente chiamato” a porre in essere maldestre pressioni di vendita che, in caso di infauste conseguenze, non faremo sconti a nessuno riservandoci sin d’ora ad utilizzare qualsiasi strumento a nostra disposizione nel far emergere le vere responsabilità di quanto eventualmente posto in essere.

Perugia, 30 maggio 2022


I COORDINATORI TERRITORIALI dell’UMBRIA

FABI FIRST FISAC UILCA UNISIN

 

dal sito fisacgruppointesasanpaolo.it




Unicredit Unlocked: la situazione sulle uscite

Il 1 giugno si è tenuto l’incontro di verifica sui dati di adesione al piano di esodi relativo al piano industriale “Unlocked”. Detto incontro era previsto dall’accordo firmato con l’azienda il 27 gennaio scorso, a valle delle prime fasi di uscite.

Gli aderenti al piano sono stati:
– 194 colleghi rivenienti dal piano industriale “Team23” e che erano rimasti in sospeso;
– 377 colleghi hanno aderito alla prima fase, quella dei pensionamenti diretti;
– 465 colleghi hanno aderito alla seconda fase, quella dell’ingresso nel Fondo di Solidarietà Straordinario per coloro che hanno data maturazione pensione fino al 1 aprile 2028.
Il totale, quindi, degli aderenti è di 1.036 colleghi.
Sono ancora in corso approfondimenti rispetto a “casi speciali”, situazioni particolarmente complesse dal punto di vista della verifica dei requisiti contributivi e riscatti laurea.

Sulla scorta di questi dati l’azienda ha comunicato al momento di non voler attivare la cosiddetta terza fase del piano di esodi, che sarebbe la seconda fase del Fondo di Solidarietà Straordinario, ovvero quella che prevedeva la eventuale possibilità di aderire al Fondo Esuberi per coloro che maturano diritto a pensione fino al 01.01.2029. Tale decisione è stata motivata con le necessarie ed ulteriori riflessioni ancora in essere su situazioni particolari (posizioni ad oggi ancora aperte) che necessitano di maggiori approfondimenti.
Resta inoltre confermata la data di uscita prevista al 1 luglio, nonostante la proroga dei tempi di adesione al 20 maggio, concessa dall’azienda.
Inoltre, ci è stato comunicato che verranno riconosciute le mensilità aggiuntive per tutti coloro che hanno aderito al pensionamento diretto (2 mensilità nel caso di adesione all’iniziativa entro i primi 15 giorni dall’avvio, 1 mensilità per superamento delle 350 adesioni).
Le Organizzazioni Sindacali hanno poi richiesto un maggior dettaglio dei dati, tra cui ad esempio lo spacchettamento dei dati per anno di uscita, per azienda per quel che riguarda gli aderenti al Fondo di Solidarietà
Straordinario, nonché per il pensionamento diretto i dati relativi alle mensilità aggiuntive per tempestività di adesione nonché la suddivisione per azienda degli aderenti. Per quel che riguarda il dato relativo al Fondo di Solidarietà Straordinario ricomprende anche tutti coloro che per effetto
dell’anticipazione della finestra pensionistica sono passati dalla terza alla seconda fase di questo piano di esodi.
L’azienda ha comunicato che nei prossimi giorni inoltrerà apposita mail di conferma dell’accettazione della domanda di adesione formulata dai sopra indicati colleghi/e aderenti al piano di esodi. L’azienda e le scriventi OO.SS. hanno, inoltre, concordato di svolgere riunioni dettagliate nelle singole Region al fine di analizzare la situazione e
le ricadute del piano nei singoli territori.

Milano, 1/6/2022

 

Le Segreterie di Gruppo
Fabi – First/Cisl – Fisac/Cgil – Uilca – Unisin




Il 6 giugno assemblea territoriale dei delegati e attivisti

Si svolgerà lunedì 6 giugno, presso l’auditorium del Parco nei pressi del Castello Cinquecentesco, l’assemblea dei delegati ed attivisti Cgil della Provincia dell’Aquila, aperta anche a studenti ed associazioni.

L’assemblea è propedeutica alla grande manifestazione che si svolgerà a Roma il prossimo 18 giugno, e che ci vedrà impegnati su temi importantissimi: pace, lavoro, democrazia, giustizia sociale.




Popolare di Bari: nuova convocazione, finto dialogo

3 - Fisac Cgil

Dopo il netto e duro comunicato del 13 maggio, l’Azienda ci ha convocato il giorno 27 maggio scorso.

Un’occasione persa o, meglio, la rappresentazione plastica di un finto dialogo.

Già dall’avvio, con la prolusione del COO, che ha preannunciato che il suo sarebbe stato solo un saluto, si è capito che l’incontro avrebbe avuto l’aspetto di un pro-forma.

Il seguente giro di interventi della parte sindacale si è incentrato sull’esigenza di rispetto dei passaggi formali, esprimendo la volontà di conoscere le reali intenzioni della Proprietà, di avere una visione di insieme dei cambiamenti in atto, di poter verificare le ricadute sui dipendenti, sulla richiesta, insomma, di un tavolo di confronto vero, formale e sostanziale grazie al quale trovare soluzioni condivise per regolamentare e governare la ripresa di questa Banca.

A tutto questo non è stata data risposta alcuna dalla delegazione aziendale, subito ridottasi per l’abbandono del COO.

Non una parola una, sulla soluzione dei problemi attuali e concreti che affliggono le lavoratrici ed i lavoratori della BPB.

La partita degli inquadramenti, per esempio, DEVE trovare una fine, c’è un accordo di oltre un anno fa che impegna l’Azienda sul punto! Smart Working e Telelavoro devono essere regolati ed avere avvio con un accordo.

BASTA CON L’UTILIZZO DEI VERBI AL MODO CONDIZIONALE O AL TEMPO FUTURO, QUELLO CHE SERVE È IL PRESENTE INDICATIVO!

Basta con la nebulosità aziendale utilizzata per dissimulare pezzi di piano industriale già, di fatto, in attuazione.

E, in più, basta con una prassi aziendale basata solo su tagli lineari.

Per non parlare dello svuotamento funzionale della Banca, dei demansionamenti, dei trasferimenti immotivati; una banca la BPB, in cui la Proprietà sembra quotidianamente impegnata nell’annichilimento della struttura e della sua forza lavoro, senza tener conto alcuno di significativi pezzi dei territori in cui insiste e della loro clientela d’elezione.

L’incontro non è durato a lungo, tuttavia siamo riusciti a strappare l’impegno di avviare la procedura per la discussione del Piano Industriale entro massimo due settimane ed a calendarizzare una serie di appuntamenti per le varie tematiche in sospeso.

Vi terremo costantemente informati.

Bari, lì 31 maggio 2022

 

Segreterie di Coordinamento
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN
Banca Popolare di Bari