BNL: lo sciopero non si tocca

Ancora una volta respinto l’attacco al diritto di sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori di BNL

Nonostante, infatti, l’azienda abbia provato in ogni modo ad impedire il nuovo sciopero, non ci è riuscita NEANCHE STAVOLTA!!!

È stato inutile per la banca ricorrere alla Commissione di Garanzia una prima volta e successivamente presentare una seconda opposizione.

Rispettate da parte nostra le ulteriori indicazioni della Commissione, RESTA LA PIENA LEGITTIMITÀ della proclamazione del nostro sciopero del prossimo lunedì 24 gennaio.

Lo sciopero, dunque, è confermato.

Non saranno i capziosi cavilli giuridici con cui BNL si diletta a vanificare l’azione di protesta. Proseguiamo con la mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici di BNL!

In questo modo assicuriamo a tutti i colleghi di far sentire la propria voce in un momento difficile come questo, e in risposta a questo atteggiamento aziendale che, oramai è palese, tenta in ogni modo di fermare una legittima e doverosa protesta. Invano!

Roma, 21/01/2022

 

Le SEGRETERIE NAZIONALI

Le SEGRETERIE DI COORDINAMENTO GRUPPO BNL

FABI – FIRST CISL – FISAC CGIL – UILCA – UNISIN


Leggi anche

https://www.fisaccgilaq.it/banche/bnl/bnl-mobilitazione-su-tutti-i-fronti-dagli-scioperi-ai-tribunali.html

https://www.fisaccgilaq.it/banche/bnl/bnl-il-24-gennaio-sara-ancora-sciopero.html

 




BCC: aggiornamento sulla trattativa per il rinnovo del CCNL

3 - Fisac Cgil

Nella mattinata di oggi 18 gennaio si doveva tenere il programmato incontro tra le Segreterie Nazionali, i Coordinamenti di Gruppo delle OO.SS e la Delegazione Sindacale di Federcasse per la prosecuzione della trattativa sul rinnovo del CCNL.

Controparte ha richiesto un rinvio dell’incontro a causa dell’assenza del Presidente della Delegazione Matteo Spanò, impossibilitato a partecipare.

Le OO.SS hanno fortemente rivendicato un’accelerazione dei tempi del confronto, al fine di giungere quanto prima a una conclusione positiva della trattativa e quindi al rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro, tanto atteso dalle Lavoratrici e dai Lavoratori del settore del Credito Cooperativo.

Le OO.SS hanno sollecitato Controparte a dare riscontro a quegli affidamenti che le Parti stesse si erano date in riferimento ad un negoziato che si sviluppasse e si concludesse in tempi coerenti e stretti.

Nella effettiva e concreta volontà di procedere in tempi serrati al traguardo, complesso ma ineludibile, del rinnovo del CCNL, le OO.SS hanno richiesto a Controparte l’invio di testi relativi a quelle materie del contratto che non necessitano di una disamina fortemente connotata in termini politici, come, ad esempio, i temi sociali riguardanti la salute e sicurezza, la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, lo smart working e le materie di tutele professionali in ambito lavorativo.

Le OO.SS hanno infatti espresso la necessità di confrontarsi al più presto su documenti articolati e scritti al fine di approfondire e velocizzare tutti i temi oggetto della piattaforma sindacale, con un cambio di passo sui tempi dello sviluppo della trattativa.

Le Parti si sono aggiornate al giorno 25 gennaio, nella reciproca consapevolezza di andare a fissare tutte le date possibili ed utili per il proseguimento del confronto nel mese di febbraio.

Roma, 18/01/2022 

 

Le Segreterie Nazionali    
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UGL CREDITO – UILCA

 




Aggiornamento Guida Fisac: “Il danno nel rapporto di lavoro

Nel corso degli anni questo tema ha costituito oggetto di un notevole travaglio giurisprudenziale con riferimento a entrambi gli istituti giuridici in esso implicati. Da un lato il danno; dall’altro le conseguenze dell’inadempimento da parte del datore di lavoro delle obbligazioni a suo carico nascenti dal rapporto di lavoro.

Un travaglio che coinvolge la Corte Costituzionale e che ha sullo sfondo la Costituzione della Repubblica Italiana.

In ogni caso, il problema del danno alla persona del prestatore di lavoro si inquadra in quello, più ampio e generale, relativo alla configurabilità e risarcibilità del danno alla persona

⇒ Scarica la guida

 

Ricordiamo che questa guida è disponibile nella sezione Guide e Manuali del sito




BCC: la sicurezza non è per tutti

Le scriventi Organizzazioni Sindacali hanno incontrato il 14 gennaio 2022 la delegazione Federcasse per affrontare lo scenario dell’emergenza sanitaria in atto e i provvedimenti normativi emanati recentemente.
L’incontro, richiesto dalle stesse Organizzazioni Sindacali nei giorni scorsi, nasce dall’esigenza di condividere la forte preoccupazione di fronte alla recente pesante ondata di contagi Covid, tanto più sentita tra le Lavoratrici e i Lavoratori bancari, come categoria a stretto contatto con il pubblico.
Le Organizzazioni sindacali hanno rappresentato a Federcasse una serie di proposte concrete per fronteggiare l’attuale situazione pandemica e per gestire le recenti disposizioni normative. In particolare, è stato richiesto un rafforzamento delle misure di protezione e di contrasto alla diffusione del virus: utilizzo delle mascherine FFP2 (fornite dalle banche), distanziamento a due metri, ricorso al lavoro agile – soprattutto con attenzione alle fragilità sanitarie – accesso della clientela solo tramite prenotazione, sospensione della formazione in presenza e delle trasferte, proroga dell’accordo per le assemblee a distanza.
Particolare importanza riveste la normativa che prevede l’ingresso della clientela in banca con il Green pass: riteniamo che l’incombenza dei controlli in entrata non debba e non possa ricadere sulle Lavoratrici e sui Lavoratori, ma vada affidata a società esterna, anche in considerazione della tipologia frammentaria e snella della rete nel Credito Cooperativo, con il personale ridotto già ai minimi termini per poter sostenere un ulteriore incombenza, tanto più gravosa se non previsto l’ingresso contingentato e su appuntamento.
Altro punto focale, il problema impattante anche dal punto di vista economico delle assenze per quarantena da contatto stretto, che ora per legge non vengono più equiparate a malattia; questo gap va sicuramente superato a favore delle Lavoratrici e dei Lavoratori che si dovessero trovare in tali condizioni, con una misura di sostegno e con interventi specifici, ad esempio l’attivazione dello smart working o formazione da remoto.
Federcasse, a fronte dei tanti temi posti, ha dichiarato che i protocolli già in essere nel Credito Cooperativo sono sostanzialmente adeguati anche alla situazione attuale, evidenziato come il contesto pandemico sia sì preoccupante dal punto di vista dei contagi, ma sostanzialmente migliorato per la presenza del vaccino. Pur nella disponibilità a valutare le proposte delle Organizzazioni Sindacali, Federcasse ha comunque rimandato il confronto, ritenendo necessari ulteriori approfondimenti, in particolare sulla questione del Green Pass della clientela, che dovrebbe registrare a breve un ulteriore chiarimento normativo.
Ci troviamo nostro malgrado a dover prendere atto che l’incontro attuale non ha portato a quelle risposte chiare e tempestive di cui hanno bisogno oggi le Lavoratrici e i Lavoratori, su temi di stretta attualità e di forte rilevanza: la sicurezza non è materia negoziale, ma principio inderogabile, in cui Sindacato e Azienda dovrebbero fare fronte comune senza esitazioni e inutili tatticismi di controparte.
Riteniamo necessario  che Federcasse assuma un altro passo su questi argomenti, per dare un indirizzo univoco alle associate, anche attraverso i Gruppi, indirizzo che diradi le “zone grigie” e gli atteggiamenti attendisti che non reputiamo consoni al valore che il Credito Cooperativo dovrebbe riconoscere ai propri “collaboratori”.
Roma, 17/01/2022
LE SEGRETERIE NAZIONALI
FABI FIRST/CISL FISAC/CGIL UGL CREDITO UILCA 



Segretari Generali: incontro con ABI su emergenza Covid, le novità

3 - Fisac Cgil

Dichiarazione congiunta di:
Lando Maria Sileoni, Riccardo Colombani, Nino Baseotto, Fulvio Furlan e Emilio Contrasto
Segretari Generali di FABI, FIRST CISL, FISAC CGIL, UILCA UIL, UNISIN
a proposito dell’incontro odierno con ABI

 

L’incontro che abbiamo avuto oggi con ABI si è concluso in modo positivo.

Le disponibilità e le convergenze già acquisite sono importanti: ripristino di tutte le misure di prevenzione (distanziamento, areazione, sanificazione, gel disinfettante per le mani, mascherine FFP2, ecc.), ricorso al lavoro agile, ruolo degli RLS, sospensione delle attività di formazione in presenza e delle trasferte, garanzia del mantenimento della retribuzione in caso di periodi di quarantena o autosorveglianza, proroga dell’accordo per lo svolgimento delle assemblee in remoto.

Inoltre si è definito l’impegno a incontrarsi nuovamente alla luce del Decreto che il Governo si è impegnato a fare entro il prossimo 23 gennaio: in tale occasione sarà affrontato il tema di come regolare l’accesso alle filiali da parte della clientela (controllo del Green Pass, appuntamenti, ecc.). Tutto ciò sta a dimostrare quanto utile e opportuna sia stata la decisione di FABI, FIRST, FISAC, UILCA e UNISIN di chiedere un incontro urgente ad ABI sulla base di richieste e proposte precise. Abbiamo rappresentato e vogliamo continuare a rappresentare la profonda e diffusa preoccupazione delle lavoratrici e dei lavoratori bancari per la pesante recrudescenza del numero dei contagi da Covid-19.

La tutela della salute viene per noi prima di ogni altra considerazione.

Si tratta di non rinviare a domani ciò che è possibile fare subito e di avere la consapevolezza che, nella situazione data, è necessario mettere in campo decisioni e soluzioni chiare ed anche nuove, non limitandosi alla semplice conferma di quanto già in essere.

Il Sindacato unitariamente proseguirà la propria iniziativa, attraverso un rapporto stringente con ABI, unitamente alle più opportune iniziative che via via potranno essere prese a livello aziendale.

Roma, 13 gennaio 2022

 

I Segretari Generali
FABI, FIRST, FISAC, UILCA, UNISIN

 

COVID: le novità introdotte dal Governo a Gennaio 2022




BNL: mobilitazione su tutti i fronti, dagli scioperi ai tribunali

3 - Fisac Cgil

Le organizzazioni sindacali, di fronte ad uno scenario sempre più critico per il futuro di tutte le lavoratrici ed i lavoratori della Bnl, ritengono che la mobilitazione sia l’unica risposta efficace per contrastare l’arroganza aziendale.

Una mobilitazione da declinare su tutti i fronti: con le assemblee, con gli scioperi, con il coinvolgimento e la partecipazione attiva di tutti, ma anche sul piano legale. Una mobilitazione per rafforzarci al tavolo di confronto, dove ancora confidiamo di poter individuare soluzioni diverse e condivise.

Per questo motivo, per la prima volta, le organizzazioni sindacali, unite in un fronte comune, hanno deciso di costituire un coordinamento nazionale degli avvocati che segua gli sviluppi della situazione sotto il profilo tecnico giuridico.

Le eventuali azioni legali che le lavoratrici ed i lavoratori intenderanno intraprendere sono naturalmente individuali – come è noto, in Italia, non esiste per questo genere di contenzioso la possibilità di una class action; ma la strategia che si è intrapresa è quella di nominare un avvocato per ciascuna sigla sindacale, che funga da supporto per quello che riguarda tutti gli aspetti connessi alle procedure di cessioni di ramo d’azienda.

Un coordinamento al quale sottoporremo la documentazione che di volta in volta abbiamo acquisito e che acquisiremo, ma anche per organizzare assieme a tutti i colleghi delle riunioni nelle quali poter dare una risposta ai tanti dubbi ed alle preoccupazioni che ormai albergano nell’animo di tutti, cosa che avverrà anche grazie a informazioni e istruzioni che forniremo a tutte le lavoratrici ed i lavoratori. Risposte sul profilo sindacale, ovviamente, ma quindi anche sul piano giuridico in vista delle possibili azioni legali che si profilano all’orizzonte: esito non voluto ma che, se permane l’atteggiamento di indisponibilità da parte dell’azienda, diviene sempre più plausibile. Atteggiamento che potrebbe aggravarsi poiché l’azienda sta mettendo in atto maldestri tentativi di far sottoscrivere ai colleghi oggetto di cessione accordi individuali con clausole pericolose e un inaccettabile “ricatto” sotto forma di rinuncia a diritti fondamentali come quello di fare ricorso, a fronte della concessione di garanzie di fatto inconsistenti: eventualità in cui invitiamo tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori coinvolti nelle operazioni di cessione a non esitare nel contattare le rappresentanze sindacali aziendali.

Un’ azienda – e con essa anche le altre coinvolte in questa deprecabile situazione – a cui abbiamo risposto unitariamente a livello sindacale. Forse sarà necessario che anche l’azienda dia delle risposte, stavolta non a noi ma ai giudici.

Nei prossimi giorni si svilupperà il confronto sulla procedura di cessione dei 7 rami del back office. È l’ultima occasione: o si trova una soluzione complessiva a tutte le questioni sul tavolo (mobilità geografica e funzionale; carenza di organico; pressioni commerciali; minore presenza sul territorio; ritardo nelle assunzioni concordate; cessione del ramo d’azienda dell’IT; cessione dei rami del Back Office), oppure la lunga stagione di conflitto permanente continuerà in azienda e sarà affiancata da un contenzioso senza precedenti.

Roma, 14/01/2022

 

Le Segreterie di Coordinamento Nazionale Gruppo Bnl
FABI – FIRST CISL – FISAC CGIL – UILCA – UNISIN


 

Leggi anche

https://www.fisaccgilaq.it/banche/bnl/bnl-il-24-gennaio-sara-ancora-sciopero.html




Crescita contagi, le richieste dei Sindacati all’ABI

Crescita contagi, incontro con Abi giovedì 13 gennaio

 

La nuova, pesante ondata di contagi del virus Sars-Cov-2 preoccupa tutte e tutti, a maggior ragione coloro che ogni giorno, per ragioni di lavoro, sono a contatto con il pubblico.
È questo il caso, tra gli altri, delle lavoratrici e dei lavoratori bancari, che, dall’inizio della pandemia, hanno assicurato l’apertura e il funzionamento delle filiali, in quanto il credito, al pari di altri settori, è considerato un servizio pubblico essenziale.
Alla luce di questa situazione, e delle ultime determinazioni legislative, nella mattinata di lunedì 10 gennaio abbiamo svolto un incontro per affrontare la situazione nel settore del credito e condiviso la richiesta ad Abi di un incontro urgente per trovare soluzioni alle varie difficoltà professionali e personali che stanno affrontando le lavoratrici e i lavoratori.
La riunione è stata fissata per giovedì 13 gennaio.

Nel ribadire come assoluta priorità la salvaguardia della salute del personale, abbiamo condiviso una serie di proposte unitarie che sottoporremo ad Abi, tra cui le seguenti:

  • l’immediato ripristino di tutte le misure di prevenzione e dei dispositivi di protezione individuali a suo tempo concordate per la prima ondata della pandemia: distanziamento, sanificazione, gel disinfettante per le mani e uso obbligatorio delle mascherine, che dovranno essere di tipo FFP2 e fornite dalle Banche;
  • il ricorso al lavoro agile in tutti i casi possibili, per evitare inutili spostamenti;
  • l’attribuzione dell’incarico per il previsto controllo del Green Pass ad addetti esterni con compiti di vigilanza, da effettuarsi all’esterno della Banca, in modo da non sovraccaricare ulteriormente il personale delle filiali e degli uffici di una mansione peraltro non di sua competenza;
  • la condivisione di una iniziativa presso il Governo e i ministri competenti affinché per la clientela che si reca in Banca sia obbligatorio il Super Green Pass e non solo quello Base;
  • il ripristino dell’accesso della clientela solo tramite prenotazione, per evitare assembramenti e, in aggiunta, favorire un corretto e preventivo controllo della Certificazione Verde della clientela;
  • l’attribuzione di permessi retribuiti alle lavoratrici e ai lavoratori che si trovino in condizione di isolamento per autosorveglianza come contatti diretti, secondo le disposizioni vigenti;
  • il coinvolgimento in appositi incontri dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza per il monitoraggio della situazione, con anche riferimento al tema della aerazione dei locali, posto che tale fattore è ormai provato come tra i principali da valutare per contenere la diffusione del contagio;
  • l’immediata sospensione della programmazione e realizzazione delle trasferte del personale e della Formazione in presenza;
  • la proroga dell’accordo per la realizzazione di assemblee delle lavoratrici e dei lavoratori a distanza.

In questo contesto è inoltre importante che siano rispettate sempre e scrupolosamente tutte le norme in essere per limitare il contagio.

Dall’inizio della pandemia le lavoratrici e i lavoratori del settore hanno svolto con senso del dovere e abnegazione il proprio ruolo fondamentale, molti sono stati contagiati e alcuni hanno anche perso la vita.
La salute di tutte e di tutti è un’assoluta priorità.
Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin sono determinate a sostenere con forza queste richieste e confidano sul senso di responsabilità e di sensibilità sociale di Abi e degli Istituti di Credito.

Roma, 11 gennaio 2022

 

I segretari generali
Fabi – First Cisl – Fisac Cgil – Uilca – Unisin




BNL, il 24 gennaio sarà ancora sciopero

3 - Fisac Cgil

Da mesi le scriventi Organizzazioni Sindacali si confrontano con la controparte aziendale alla ricerca di una soluzione a questa drammatica parentesi nella storia della nostra comunità aziendale.
II Sindacato ha impiegato, e continuerà a farlo nel rispetto della sua missione, le migliori energie alla ricerca di una responsabile mediazione volta a salvaguardare la dignità delle donne e degli uomini di BNL.

La Banca continua a dimostrarsi sorda alla rivendicazione delle persone alle quali deve i risultati positivi che il management si è affannato a sbandierare nei mesi scorsi.

Rivendicazioni semplici, che tutelino gli individui che tanto hanno sostenuto l’azienda col proprio lavoro e con molti sacrifici nei precedenti piani industriali.

Non possiamo — tollerare l’arrogante ostinazione dell’A.D., dei suoi manager e della proprietà francese: sono intollerabili le cessioni di ramo e continueremo ad urlarlo, come pure non passerà in cavalleria la riorganizzazione auspicata dalla banca, con le gravi ricadute previste in particolare per la rete.

Le Organizzazioni sindacali hanno proclamato una nuova giornata di sciopero per il prossimo 24 gennaio! Intanto, come noto, e successivamente all’avvio dell’iter per lo sciopero, la Banca ha avviato la procedura per la cessione dei rami inerenti il back office(APAC).

Scioperiamo contro tutte le misure inique contenute nel piano industriale:

  • la chiusura di 135 filiali e le ricadute in termini di mobilità funzionale e geografica;
  • la cessione del pacchetto di controllo di Axepta;
  • la carenza di organico nelle filiali e le pressioni commerciali
  • il modello presenza sul territorio;
  • il ritardo nel numero di assunzioni concordate negli accordi sindacali relativi alla cosiddetta Q100.
  • l’esternalizzazione mediante cessione del ramo d’azienda dell’IT;
  • il progetto di esternalizzazione mediante cessione dei rami d’azienda del Back Office.

Scioperiamo per tutti questi motivi, scioperiamo tutti!




BCC, prosegue la trattativa: il premio di risultato

3 - Fisac Cgil

Si è tenuto nella mattinata di oggi 11 gennaio il programmato incontro tra le Segreterie Nazionali, i Coordinamenti di Gruppo delle Organizzazioni Sindacali e la Delegazione Sindacale di Federcasse per la prosecuzione del negoziato di rinnovo del CCNL.
L’incontro si è incentrato sul confronto in merito alla disciplina del PREMIO DI RISULTATO.

Il premio di risultato, quale parte variabile della retribuzione ed elemento cruciale per la redistribuzione della produttività, andrà definito e modulato in coerenza con quanto stabilito in proposito nell’accordo 13 maggio 2021 in materia di assetti contrattuali.
Si rende dunque necessario rivedere ed attualizzare l’art. 48 del CCNL e l’allegato F.

Le OO.SS ritengono che la disciplina del PDR sia, nel suo complesso, da confermare, pur necessitando di alcune riflessioni, approfondimenti e adattamenti, in coerenza con i nuovi assetti contrattuali.
Va inoltre ridefinita la denominazione di questa parte dell’emolumento, al fine di non creare confusione circa una sua inclusione nelle politiche e prassi di remunerazione. La sua definizione non dovrà richiamare il concetto di performance delle Lavoratrici e dei Lavoratori ma l’andamento economico e produttivo delle aziende.

Emerge poi l’esigenza di verificare e rivedere il novero degli indicatori di calcolo del PDR con l’introduzione di ulteriori parametri che, nella misurazione di efficienza e produttività aziendale, tengano anche conto dei nuovi assetti del Credito Cooperativo.
Il premio di risultato dovrà riguardare la generalità delle Colleghe e dei Colleghi e dovrà tenere in considerazione il beneficio della leva fiscale e l’opzione sulle modalità welfare.

Il confronto su questo tema proseguirà nelle date del 18 e 25 gennaio, non appena Federcasse sarà in grado di consegnare una bozza o un nuovo articolato.
Le OO.SS, inoltre, al fine di dare risposte coerenti ed urgenti sulla attuale recrudescenza pandemica, hanno richiesto un incontro dedicato con Federcasse, che è stato fissato il giorno 14 gennaio. Vi terremo aggiornati sul prosieguo delle trattative.

Roma, 11/01/2022 Le Segreterie Nazionali

FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UGL CREDITO – UILCA




Carige, l’esclusiva va a Bper; dimezzata la dote richiesta

La banca ha migliorato l’offerta dopo la proroga agli incentivi sulle imposte differite


Alla fine l’ha spuntata Bper. Dopo un processo di valutazione «comparativa» e di interlocuzioni con «un numero considerevole di soggetti potenzialmente interessati», il Fondo interbancario di garanzia dei depositi ha deciso di dare alla banca modenese un periodo di esclusiva di un mese, per arrivare «nel più breve tempo possibile» e comunque entro il 15 febbraio alla presentazione di un’offerta vincolante su Carige. In quest’arco di tempo Bper effettuerà una due diligence sulla banca, assistita dai suoi advisor Rothschild e Mediobanca, per arrivare a formalizzare la proposta definitiva.

Per avere la meglio sulla concorrenza (alla fine pare che il Crédit Agricole si sia sfilato, dopo il rilancio di Bper, mentre dovrebbe esserci Cerberus) la banca modenese guidata da Piero Montani ha messo sul tavolo una proposta che chiede al Fondo, titolare dell’80% della banca, una dote finanziaria pari a 530 milioni. Quasi la metà della prima richiesta (un miliardo), a fronte del pagamento di un euro simbolico. La differenza di prezzo viene spiegata dalla banca alla luce di due elementi: la certezza di poter utilizzare subito le Dta (le imposte differite), condizione che un mese fa era prevista nella bozza di Bilancio ma non ancora legge, nonché alcuni miglioramenti nei conti Carige, come minori oneri di ristrutturazione e la chiusura di alcuni contratti commerciali.

Comunque lo sconto, ha tenuto a sottolineare la banca che vede Unipol azionista al 20%, non cambia le pre-condizioni messe sul tavolo fin dal primo momento: «neutralità patrimoniale, miglioramento dell’asset quality e significativo accrescimento della redditività» di Bper fin dal 2023. Tra l’altro, la riduzione della dote chiesta si traduce in un minor esporso anche per Bper, in quanto aderente al Fondo interbancario.

Non è cambiato, invece, il prezzo offerto nell’opa successiva, rivolta al mercato: 0,8 euro per azione, cioè quanto era stato proposto il 14 dicembre scorso. All’epoca però il prezzo rappresentava un premio del 29% mentre adesso a Piazza Affari il titolo vale di più, 0,894 euro. Bisognerà vedere come la prenderà la Borsa; di sicuro è contenta Cassa centrale banca, azionista all’8,3% di Carige: la prima versione dell’offerta a un euro comprendeva anche la loro quota.

Per il Fondo, se si arriverà alla firma della cessione, si chiude così una vicenda cominciata nel 2019, quando entrò con l’80% nel capitale della banca (in quel momento commissariata) sottoscrivendo per la sua quota un aumento di capitale da circa 700 milioni, insieme alla Cassa centrale banca (la holding del Nord Est delle Bcc) che a sua volta prese l’8,3% di Carige pagando 65 di milioni e prendendo un’opzione su una quota futura a un prezzo rivelatosi poi stellare. Quotazioni tra l’altro pre-Covid, tanto che lo stesso Fondo ha più volte svalutato la sua quota, fino ad arrivare a un valore di libro di 103 milioni.

 

Fonte: La Repubblica