Gruppo ISP: con una chiamata sei vicino al cliente

CHIAMATE NON RISPOSTE:
CON UNA CHIAMATA SEI VICINO AL CLIENTE

Con immensa amarezza, nei giorni scorsi, abbiamo appreso che è stata inviata una mail a tutti i direttori, ai loro sostituti e ai coordinatori, nella quale si davano indicazioni operative e commerciali sull’ennesima “campagna” denominata “chiamate non risposte”.

Tale campagna altro non è che il maldestro tentativo di nascondere che il problema è la cattiva organizzazione del lavoro e la cronica carenza di organici. Se tutte le filiali si trovano nella stessa situazione (cioè con una elevata percentuale di chiamate inevase) è davvero difficile sostenere che il problema siano solo i colleghi e le colleghe che non rispondono alle numerose chiamate dei clienti. Noi pensiamo invece che uno dei problemi principali sia il fatto che la rete è al collasso per mancanza di sostituzioni.

Quanto dobbiamo ancora aspettare le prime 51 assunzioni promesse dall’azienda per la rete?

Vista la carenza di organico nella nostra Area auspichiamo che i colleghi con Contratto misto in trasformazione nell’Area Torino e Provincia vi rimangano assegnati.

I colleghi già pressati da ritmi esasperati (vendite assillanti, Lynch continue, reportistica quotidiana, etc..) contemporaneamente DEVONO:

  • Servire il cliente che ha fissato l’appuntamento;
  • Rispondere al telefono fisso;
  • Rispondere al telefono cellulare;
  • Rispondere quanto prima alle mail dei clienti
  • Rispondere ai clienti che scrivono tramite l’Internet Banking;

Quale dovrebbe essere la priorità nella gestione dei vari impegni?

I colleghi della rete sono da tempo sottoposti a ritmi esasperanti con carichi di lavoro inattuabili ed inaccessibili. Questo ulteriore tentativo dell’azienda di scaricare sui colleghi i propri problemi derivanti da una latitante organizzazione del lavoro altro non fa che peggiorare le condizioni lavorative già da tempo minate dall’azienda.

Una chiamata non risolve la mancanza di personale e la scarsa organizzazione del lavoro.

 

Torino, 19 ottobre 2021

 

FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN
Coordinatori RSA Torino e Provincia
Intesa Sanpaolo

 

Fonte: sito internet Fisac Gruppo Intesa Sanpaolo




La Cgil in piazza: “Un atto concreto per sciogliere Forza Nuova”

Una piazza così gremita nella Capitale non si vedeva da anni, almeno dai tempi delle proteste contro il Jobs act e l’abolizione dell’articolo 18.

Siamo 200 mila” dicono gli organizzatori; “al massimo 60 mila”, correggono dalla Questura nel ricorrente balletto di cifre. Fatto sta che la marea rossa – con chiazze di verde e blu – che si è riunita ieri a San Giovanni al grido di “Mai più fascismi” ha legittimato il segretario nazionale della Cgil, Maurizio Landini, a invocare un salto di qualità del governo nella battaglia contro l’estremismo di destra: “Le forze che si richiamano al fascismo e che usano violenza devono essere sciolte”.
Tradotto: è ora di sciogliere Forza Nuova.

Questa piazza chiede atti concreti e non chiacchiere o impegni – ha gridato Landini dal palco – Dalla solidarietà si deve passare all’azione concreta. È il momento che lo Stato dimostri la sua forza democratica nel far applicare le leggi e la Costituzione”. E ancora: “Si è antifascisti per garantire la democrazia di tutti e i principi della nostra Costituzione”.

Proprio la Cgil, come noto, era stata colpita al cuore sabato 9 ottobre, con l’assalto alla sede nazionale di Corso d’Italia avvenuto al termine della manifestazione “No Green Pass” svoltasi a piazza del Popolo. In testa al corteo i leader del partito di estrema destra, il segretario Roberto Fiore e il suo vice Giuliano Castellino, accompagnati dall’ex Nar Luigi Aronica. I tre sono finiti in carcere insieme ai “movimentisti” Pamela Testa, Biagio Passaro e Salvatore Lubrano, e sono tuttora accusati di istigazione a delinquere. “Portateci da Landini o lo andiamo a prendere noi”, arringava Castellino davanti ai “circa 3000 manifestanti” davanti alla sede del sindacato, come riporta il gip nell’ordinanza di custodia cautelare.

La risposta alle immagini dell’assedio, che hanno fatto il giro del mondo, è stata fluviale. “Noi con i fascisti abbiamo finito di parlare il 25 aprile 1945”, recita lo striscione del corteo che ha preceduto la manifestazione.

A me, Luigi e Pierpaolo sono bastati cinque minuti per decidere di chiamare a raduno tutti coloro che difendono la democrazia”, ha detto dal palco Landini, visibilmente emozionato, riferendosi ai colleghi di Cisl e Uil, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri: “L’attacco di sabato scorso non è stato solo alla Cgil, ma a tutto il sindacato”.
Una solidarietà che non è arrivata solo dalla cosiddetta Triplice, ma anche da altre sigle. “Ai fascisti del nuovo millennio diciamo che non passeranno. Noi li fermeremo”, ha gridato Luca Visentini, segretario generale della Ces, Confederazione sindacale europea. In piazza anche bandiere della Usb, storicamente lontana dalle posizioni della Cgil.

Landini durante il suo discorso ha affrontato anche temi di stretta attualità sul fronte sindacale, dalle morti sul lavoro alla riforma fiscale per aumentare il netto in busta paga, passando ovviamente per Whirlpool e Alitalia. Ma l’obiettivo del “padrone di casa” era indubbiamente quello di spingere le forze politiche in Parlamento a votare la mozione per sciogliere Forza Nuova.
Mi sembra non sia solo una manifestazione sindacale ma di popolo – ha detto – che conferma la domanda di democrazia che c’è nel Paese. Penso che sia una manifestazione che parli a tutto il Paese, anche al governo e alle forze politiche”.

La traduzione dal politichese la fa Stefano Fassina, deputato di Leu, in piazza con i manifestanti: “Ha ragione Landini: la mozione per sciogliere Forza Nuova deve essere condivisa da tutti i partiti e movimenti politici presenti in Parlamento. Altrimenti, non funziona”.

 

Articolo di Vincenzo Bisbiglia sul Fatto Quotidiano del 17/10/2021




Mai più fascismi – Il 16 ottobre la Cgil in piazza a Roma

Cgil, Cisl e Uil organizzeranno sabato 16 ottobre a Roma una grande manifestazione nazionale e antifascista per il lavoro e la democrazia”. Lo affermano i segretari generali delle tre Confederazioni sindacali, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e PierPaolo Bombardieri.

L’assalto squadrista alla sede nazionale della Cgil – aggiungono i tre leader sindacali – è un attacco a tutto il sindacato confederale italiano, al mondo del lavoro e alla nostra democrazia. Chiediamo che le organizzazioni neofasciste e neonaziste siano messe nelle condizioni di non nuocere sciogliendole per legge”.

E’ il momento – concludono Landini, Sbarra e Bombardieri – di affermare e realizzare i principi e i valori della nostra Costituzione. Invitiamo, pertanto, tutti i cittadini e le forze sane e democratiche del Paese a mobilitarsi e a scendere in piazza sabato prossimo”.

Scarica la locandina

Stiamo raccogliendo le adesioni. Chiunque sia interessato a partecipare alla manifestazione contro il fascismo può contattarci:

 




Green Pass: le Organizzazioni Sindacali incontrano Federcasse

3 - Fisac Cgil

Le scriventi Organizzazioni Sindacali hanno incontrato ieri 12 ottobre 2021 la delegazione Federcasse in merito al Dl n. 127/2021, relativo all’introduzione dell’obbligo di GREEN PASS per l’accesso ai luoghi di lavoro a partire dal 15.10.21 e fino al 31.12.2021.

L’incontro era stato richiesto dalle stesse Organizzazioni Sindacali con formale lettera del 5 ottobre u.s., che seguiva a sua volta una prima sollecitazione informale sull’argomento, allo scopo di avviare in tempi utili una interlocuzione approfondita su un tema complesso che merita risposte chiare ed omogenee all’interno del sistema del Movimento Cooperativo.

Fin da subito quindi le scriventi hanno sottolineato l’estremo ritardo con cui si è giunti ad un confronto sull’argomento, che invece avrebbe dovuto procedere almeno di pari passo con l’emanazione delle circolari Federcasse alle associate sul tema; confronto che vede la sua sede istituzionalmente prevista nella Commissione Nazionale Permanente.

Le Organizzazioni sindacali hanno pertanto sollecitato la convocazione della Commissione Nazionale per la valutazione di tutte le tutele e gli strumenti ritenuti possibili che, nel contesto generale dell’adesione da parte sindacale al piano vaccinale nazionale, possano comunque rispettare la libertà individuale e sollevare gli evidenti oneri a carico delle Lavoratrici e dei Lavoratori, perlomeno nel breve periodo.

Le Parti hanno pertanto concordato la convocazione della Commissione Nazionale Permanente per giovedì 21 ottobre p.v., per un confronto sugli effetti dell’entrata in vigore del Green Pass; al contempo, Federcasse ha assicurato l’attenzione massima al tema, sul quale si continueranno a seguirne gli sviluppi normativi e l’evoluzione, rimandando a tale incontro ogni ulteriore valutazione e approfondimento delle richieste da parte sindacale.

Esprimiamo il nostro forte disappunto per il mancato accoglimento delle nostre istanze: riteniamo che il Credito Cooperativo possa e debba rimarcare “la differenza”, in uno sforzo distintivo e di settore che metta al centro le persone, Lavoratrici e Lavoratori tutti del Movimento, affinchè sia garantito un ambiente di lavoro sereno che traguardi questa fase storica particolarmente critica.

Roma, 13/10/2021

LE SEGRETERIE NAZIONALI
FABI FIRST/CISL FISAC/CGIL UGL CREDITO UILCA




Segreterie Nazionali: incontro con Ania sul tema Green Pass

3 - Fisac Cgil

In data 7 ottobre u.s le Segreterie Nazionali scriventi hanno incontrato Ania, a seguito richiesta sindacale, sul tema Green Pass.

Come noto nelle scorse settimane il Consiglio dei Ministri ha approvato all’unanimità un decreto legge che dal prossimo 15 ottobre rende obbligatorio, per accedere ai posti di lavoro dei settori pubblico e privato, il Green Pass per tutte le lavoratrici e i lavoratori.

In un contesto più generale di confronto tra Governo e Parti Sociali sugli effetti delle nuove regole previste dal decreto, le Segreterie Nazionali scriventi hanno ritenuto opportuno, coerentemente con lo spirito e la definizione nei mesi scorsi di importanti protocolli sulla salute e sicurezza per prevenire, contrastare e contenere la diffusione del virus e garantire i servizi assicurativi, chiedere un incontro ad Ania per un primo approfondimento e valutazioni sul tema.

In apertura dell’incontro le Segreterie Nazionali hanno posto i seguenti punti:

– Il Green Pass attesta solo l’avvenuta vaccinazione e/o tampone negativo, non è sostitutivo dei protocolli sicurezza che devono continuare ad essere applicati con rigore. E’ l’applicazione dei protocolli sicurezza che consente di evitare assembramenti negli ingressi, mense, trasporti pubblici attraverso i criteri dello scaglionamento e del mix remoto/presenza.

– Chi effettua, e con quali modalità, i controlli agli ingressi sia dei green pass sia dell’esito negativo dei tamponi per quanto riguarda i dipendenti, fornitori, addetti alle mense, agenzie in appalto. Controlli che devono avvenire nel pieno rispetto della privacy.

– Possibilità del tampone gratuito per coloro che, attualmente sprovvisti di Green Pass, si sono prenotati per essere vaccinati.

– Possibilità di ottenere il rimborso del tampone attraverso la cassa di assistenza sanitaria nell’ambito del massimale del dipendente con modalità da definire e declinare nelle singole aziende.

– Va posta la massima attenzione e rispetto alla fase informativa sulle procedure e protocolli specifici nelle imprese verso le oo.ss, rls, dipendenti.

Ania, nella sua replica, ha dichiarato che le imprese, in tutta la fase pandemica, hanno sempre tenuto alti i livelli di guardia e attenzione e continueranno a tenerli alti. I protocolli di salute e sicurezza continueranno ad essere applicati con rigore anche con l’introduzione del green pass e comunque la stragrande maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori nella maggior parte delle imprese continuerà a lavorare in remoto almeno fino a fine anno, di new normal si inizierà a parlare da inizio prossimo anno. Sui controlli del green pass/tamponi agli ingressi, nelle imprese sono allo studio protocolli/procedure specifiche improntate al rispetto della privacy che saranno comunicate alle oo.ss e rls aziendal; linee guida saranno diramate anche al mondo delle agenzie in appalto. Sui tamponi Ania ha espresso contrarietà al tampone gratuito per i dipendenti in attesa di vaccino che certificano la prenotazione, mentre può svilupparsi la possibilità del rimborso attraverso le casse di assistenza sanitarie anche perché per qualche impresa già oggi è previsto.

Al termine dell’incontro le Segreterie Nazionali scriventi e Ania hanno convenuto di mantenere aperti i ragionamenti emersi nel corso dell’incontro, anche alla luce degli sviluppi del confronto più ampio tra governo e parti sociali, in quanto potrebbero emergere condizioni ed elementi per una possibile intesa di settore.

Nel frattempo le Segreterie Nazionali informano che stanno procedendo con i lavori unitari per la scrittura della piattaforma per il rinnovo del CCNL ANIA, appena ultimata saranno convocate le assemblee per l’illustrazione, discussione e approvazione.

Roma 7 ottobre 2021

 

Le Segreterie Nazionali

 




Il marcio su Roma

Ricordate l’ #andràtuttobene? Non va tutto bene. Il green pass sarà uno strumento discutibile, ed io ne discuto spesso con persone serie che ne contestano la natura e l’efficacia. Tuttavia, sarebbe ora che chi manifesta contro il green pass si organizzasse in proprio affinché il suo dissenso non venisse regolarmente guidato da squadracce di fascisti che, guarda caso, tra tutti coloro con cui potrebbero prendersela, se la prendono con la CGIL.

Sarebbe ora si organizzasse in proprio, anche perché la polizia, spiace dirlo, è stata ancora una volta morbidissima con questa feccia.

L’Italia, Repubblica fondata sull’antifascismo, annovera storicamente tra le forze dell’ordine diversi seguaci di un nostalgico ritorno alle radici e alle pratiche fasciste. Una striscia nera attraversa le nostre istituzioni dal dopoguerra. Gente che non solo non è mai stata allontanata, ma ha fatto carriera. Qualcuno fa addirittura il diplomatico, l’ambasciatore.

Ci sono interi reparti che hanno sprangato nella caserma Bolzaneto manifestanti pacifici ed inermi, durante una notte d’estate del 2001 a Genova passata alla storia come “macelleria messicana”.
In nome dell’anticomunismo, abbiamo avuto Gladio, le stragi neofasciste con depistaggi operati da interi reparti di apparati dello Stato, una loggia P2 che con una mano ha comprato buona parte dell’informazione italiana mentre con l’altra, pare, pagava i neofascisti che hanno messo la bomba alla stazione di Bologna.

Quando vogliono, le forze dell’ordine picchiano, sprangano, torturano, depistano, spacciano (ricordate la caserma dei carabinieri di Piacenza, vera e propria cupola della droga, che era stata appena encomiata per l’alto numero di arresti effettuati?). Quando non vogliono, le forze dell’ordine lasciano fare.
I Black block distruggono la città di Genova impunemente. I fascisti di Forza Nuova assaltano e devastano le sedi della CGIL impunemente. La polizia democratica e repubblicana, spiace dirlo, in questi frangenti sembra essere una minoranza. Magari non lo è: si faccia sentire anche lei, allora.

Cari no green pass, è ora che decidiate da che parte stare. Potete continuare a discettare quanto volete della composizione dei vaccini, anche se a volte prendete pastiglie perché ve le ha consigliate il barista, “con quella sono stato bene subito”. Potete continuare a gridare alla violazione della privacy, anche se tra cellulare e social vi fate tracciare anche le mutande.

Decidere da che parte stare non vuol dire cambiare idea. Vuol dire dividere concretamente la propria posizione da questa gentaglia, prenderne le distanze fisicamente, combatterla sulle strade e nelle piazze, se non volete essere assimilati a loro. Stanno soffocando la vostra voce con il tanfo della merda che hanno nel cervello, stanno piallando le vostre argomentazioni con la violenza delle svastiche tatuate sulle loro braccia.

Gli stolti in buona fede se la prendono col dito, perché non vedono la luna. La feccia in malafede indica il dito perchè non vuole che si guardi la luna. La posizione della CGIL sul green pass è stata talmente attenta a tutte le sensibilità da essere addirittura criticata al suo interno per un presunto eccesso di tolleranza verso gli antivaccinisti.

Eppure quando si tratta di assaltare, di vandalizzare, di colpire con la violenza, l’obiettivo è la CGIL. E io dico “bene”. Vuol dire che questa organizzazione è ancora percepita come un baluardo, forse l’unico rimasto, e quindi da abbattere. Mai come oggi sono fiero di farne parte.

Ricordiamocene quando a volte, dopo esserci fatti il mazzo per i lavoratori, perdiamo tempo a parlare del nostro ombelico. Non ne vale la pena. Quel che conta è la forza, il presidio del territorio. La feccia lo ha capito, nella sua stoltezza. Ricordiamocene anche noi.


Articolo di Nicola Cavallini su ferraraitalia.it

 




Ma sul green pass la CGIL non dice niente?

L’attacco fascista alla sede nazionale della CGIL ha generato una forte ondata di solidarietà; tuttavia non mancano le voci critiche di chi dice: “La CGIL ha appoggiato il green pass invece di difendere i lavoratori”.

In realtà, cos’ha detto davvero la CGIL sull’obbligo di green pass nei luoghi di lavoro?

 

9/8/2021 – Landini contro il green pass nelle aziende: “Le sanzioni per i lavoratori sono inaccettabili”

“Non è accettabile introdurre una logica punitiva e sanzionatoria nei confronti di chi lavora”. L’obbligo di green pass per i lavoratori è sbagliato, secondo il leader del sindacato, che mette nel mirino anche la norma introdotta sempre con l’ultimo decreto: nelle mense aziendali, come nei ristoranti, serve il certificato verde. “Mi domando se chi ha deciso questa regola sia stato negli ultimi tempi dentro una mensa aziendale. Beh, dovrebbe andarci”

Leggi l’articolo completo su IlFattoQuotidiano.it

La CGIL ha più volte evidenziato la contraddizione tra la libertà apparente di non vaccinarsi e l’obbligo di green pass, chiedendo la gratuità dei tamponi per i lavoratori non vaccinati.

 

19/9/2021 – Landini: non si può pagare per lavorare

“Ci auguriamo che la scelta del governo sul Green pass spinga le persone a vaccinarsi, resta tuttavia una contraddizione: l’obbligatorietà del certificato verde non vuol dire che sia obbligatorio vaccinarsi, basta presentare il tampone. Dunque resta la libertà anche di non vaccinarsi, ma allora imporre un costo per esercitare il diritto al lavoro in un Paese con bassi salari è sbagliato e rischia di essere controproducente”

“Noi pensiamo che da qui al 15 ottobre, quando il decreto entrerà in vigore, si possa cambiare e tornare alle condizioni valide fino ad agosto: credito d’imposta per le spese sostenute dalle imprese per i tamponi, gratuiti per i lavoratori e sanificazione degli ambienti di lavoro”

“La decisione del governo rischia di produrre divisioni nei luoghi di lavoro e di creare conflitti di cui non abbiamo affatto bisogno”

Leggi l’articolo completo su tg24.sky.it

 

Una delle leggende metropolitane su cui si è cercato di costruire una giustificazione per gli attacchi alla CGIL è che esista un accordo tra sindacati e governo per l’introduzione del green pass nelle aziende. In realtà la decisione è stata calata dall’alto in modo del tutto unilaterale, come sottolinea lo stesso Landini nello stesso articolo di Sky Tg24 sopra riportato.

 

 “Il governo Draghi deve cambiare metodo: il confronto con le parti sociali deve avvenire prima di prendere le decisioni, non a cosa fatte”.

“… c’è una seria questione di metodo. Il confronto con le parti sociali deve essere realizzato prima di prendere le decisioni con la sua maggioranza. Se vuoi approvare riforme che riguardano milioni di lavoratori non puoi non tener conto dell’opinione di chi quelle persone rappresenta così come delle imprese dove lavorano”

 

Delle perplessità espresse dalla CGIL in merito al Green pass sembra essersi accorto almeno qualcuno. Sul “Fatto Quotidiano” di domenica 10 ottobre, l’editoriale del direttore Marco Travaglio riporta quanto segue:

 

… un mese fa, quando Draghi si smentì sull’obbligo vaccinale e impose la tessera verde per lavorare dal 15 ottobre, Landini ripeteva ciò che tutti sapevano: oltre 5 milioni di lavoratori non vaccinati rischiavano il posto….

…Ora, a 5 giorni dall’entrata in vigore del decreto, se ne sono accorti pure Zaia e Fedriga, Leghisti draghiani e quindi buoni, rimpiangendo di non aver dato retta a Landini per leccare i tacchi a Bonomi: aiuto – piagnucolano – venerdì 5 milioni di lavoratori resteranno a casa!

Editoriale di Marco Travaglio su “Il Fatto Quotidiano” del 10/10/2021

 

Ma in concreto, la CGIL cos’ha fatto per aiutare i lavoratori che hanno scelto di non vaccinarsi? Come riporta correttamente l’articolo di SkyTg24 precedentemente citato:

 

Il sindacato ha ottenuto che non ci fossero licenziamenti o demansionamenti per i lavoratori senza certificato ed è stato deciso anche il ripristino del trattamento economico per malattia nel caso di quarantena.

 

Si tende a dare tutto per scontato, ma queste tutele non lo erano affatto.

 

In definitiva, qual è la posizione della CGIL su vaccini e green pass? Va dato atto a Landini ed al sindacato di aver avuto un posizione chiara fin dall’inizio:

 

 “Se il governo pensa che il vaccino debba essere obbligatorio, lo dica e approvi una legge. Abbiano il coraggio di farlo! Non si può pensare di raggiungere il medesimo obiettivo in maniera surrettizia, a danno di chi lavora”

“…Ma il governo non è riuscito a introdurlo perché non ha saputo fare sintesi all’interno della maggioranza e scarica la responsabilità su lavoratori, imprese e sindacati”

 

Quindi: CGIL contraria ad un pastrocchio che da un lato lascia libertà di scelta in merito alla vaccinazione, e dall’altro rende questa libertà assai difficile da esercitare. Favorevole ad una legge che imponga l’obbligo vaccinale ma, visto che il governo non ha il coraggio o la forza di farla, deve farsi carico del costo dei tamponi per i non vaccinati.

E’ una posizione che ha attirato critiche da entrambe le parti: la CGIL viene attaccata per essere favorevole all’obbligo vaccinale, ma viene accusata anche di strizzare l’occhio ai no-vax (tra i tanti esempi, questo articolo pubblicato sull’Huffington Post: Caro Landini sbagli, il green pass per noi lavoratori è una tutela)

Una posizione dalla quale si può ovviamente dissentire in modo civile, ma totalmente differente rispetto alle accuse che i manifestanti no green pass hanno rivolto alla CGIL.

Nulla a che vedere con i fascisti di Forza Nuova (ed il fatto che tra gli arrestati ci fosse un ex terrorista dei NAR dovrebbe farci capire da che parte vogliono andare), che per sfogare la propria violenza su una delle poche organizzazioni che concretamente si oppone al fascismo non hanno bisogno di motivazioni. Pensare che a loro freghi davvero qualcosa dei lavoratori che devono fare il tampone significa essere ingenui al limite dell’ottusità.

Tutti hanno il diritto a manifestare ed esprimere il loro dissenso, e la CGIL continuerà a battersi per affermare questo principio. Ma adesso coloro che vogliono contestare il governo devono capire che bisogna rompere i legami con l’estrema destra, che sta portando le loro proteste in tutt’altra direzione, senza per questo rinunciare ad esprimere le proprie opinioni, anche dialogando con la CGIL e chiedendo di farsi portavoce delle proprie istanze.

Ricordando sempre che

“Un fascista e dieci qualunquisti fanno 11 fascisti”

Don Lorenzo Milani




ABI e BCC: indennità annuali. Provvidenze per motivi di studio

Da qualche giorno è ripartito l’anno scolastico in tutta Italia. La riapertura delle scuole coincide con il momento di inoltrare la richiesta relativa alle somme spettanti ai lavoratori per ciascun figlio o equiparato fiscalmente a carico che frequenti la scuola media inferiore o superiore o l’università. L’indennità spetta anche ai lavoratori studenti.

Ricordiamo che l’accredito delle provvidenze non avviene in automatico, quindi è necessario che ogni lavoratore presenti la domanda.

Le indennità sono previste dai CCNL ABI e Federcasse con modalità e importi leggermente diverse; per questo invitiamo i lavoratori a rileggere i post che riguardano la loro casistica.

Cosa prevede il CCNL ABI

Cosa prevede il CCNL Federcasse




Gruppo BPER: come funzionerà la manovra sul personale

Nella giornata di ieri, 5 ottobre 2021, si è svolto l’incontro tra i vertici aziendali e le OO.SS., finalizzato ad illustrare i dettagli della manovra sul personale, già annunciata lo scorso 23 settembre tramite comunicato stampa.

Coerentemente con il consolidato modus operandi della Fisac, che prevede di diffondere solo notizie certe e verificate, riportiamo gli aspetti salienti dell’informativa.

Le uscite avverranno tra giugno 2022 e dicembre 2024, con due distinte modalità:

  • Uscita incentivata per chi matura la pensione in base ai requisiti previsti dalla Legge Fornero entro il 1 gennaio 2025.
  • Accesso al Fondo di sostegno al reddito ed accompagnamento alla pensione (per un periodo massimo di 60 mesi) per chi matura i requisiti tra il primo gennaio 2023 ed il primo gennaio 2030.

Ricordiamo che, in base alla normativa attualmente vigente, esistono due possibilità di accedere al trattamento pensionistico: la pensione di vecchiaia (al raggiungimento di una determinata età anagrafica) o la pensione anticipata (che matura al raggiungimento di un numero minimo di anni di contribuzione).

Per consentire a tutti i colleghi di valutare la possibilità di rientrare nella manovra, riportiamo di seguito i requisiti previsti attualmente dalla legge Fornero attraverso due tabelle pubblicate sul sito pensionioggi.it.

 

 

Sono previsti incentivi per tutti i lavoratori che accetteranno di lasciare il posto di lavoro, differenziati a seconda della modalità di uscita. Incentivi saranno riconosciuti anche a coloro che matureranno i requisiti pensionistici entro il 31/12/2021 beneficiando della “Quota 100“.

A breve, tutti i nati entro il 1967 riceveranno la richiesta della posizione contributiva e del modello Ecocert. Le modalità di richiesta ed invio della documentazione saranno chiarite a breve da apposita circolare.
ATTENZIONE: Questo non vuol dire che tutti i nati entro il 1967 potranno lasciare il lavoro, come erroneamente affermava una notizia totalmente infondata fatta circolare nella giornata di ieri.
Per capire se effettivamente si può rientrare nella manovra, invitiamo i colleghi a consultare le tabelle sopra riportate, eventualmente anche con l’aiuto dei rappresentanti Fisac che saranno come sempre a loro disposizione.

Nei prossimi giorni verranno avviate le trattative per definire i dettagli e quantificare gli incentivi: pertanto ad oggi non siamo in grado di rispondere a domande in merito ad ipotetiche cifre.

In linea di massima, tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022 dovrebbe essere possibile inoltrare le richieste, per avere l’esito nella prima parte del 2022 e consentire le prime uscite già dal mese di giugno.

Sarà nostra cura informarvi tempestivamente sugli sviluppi.

 

leggi anche

https://www.fisaccgilaq.it/banche/bper/i-lavoratori-del-gruppo-bper-non-sono-spazzatura.html

 

 




Intesa Sanpaolo: promemoria sulla previdenza per il personale ex UBI

Il 29 settembre scorso è stata emanata dal Fondo pensione ISP la Circolare n. 4/2021 in tema di “Coperture assicurative contro il rischio premorienza o premorienza ed invalidità permanente”, alle quali sarà possibile aderire dandone comunicazione entro le due scadenze del 29 o del 31 ottobre prossimi.

Nella stessa data sono stati sottoscritti alcuni ulteriori accordi riguardanti la Previdenza complementare del personale proveniente dall’ex Gruppo UBI, e precisamente le coperture accessorie per premorienza e invalidità garantite per il tramite del Fondo BRE e del Fondo BDM.

Di seguito approfondiamo pertanto il tema delle prestazioni accessorie riconosciute attraverso i Fondi pensione, precisando fin d’ora che occorreranno ulteriori istruzioni e/o interventi procedurali per rendere possibile l’adesione alle coperture del Fondo ISP.

Ricordiamo inoltre che entro il 31 ottobre 2021 il personale ex UBI aderente ai Fondi Pensione esterni (Previbank, Previp, Arca, ecc.) dovrà aver perfezionato l’iscrizione al Fondo Pensione ISP, per la quale non è sufficiente il ricorso all’applicativo online, ma sono necessari ulteriori adempimenti. Raccomandiamo a coloro che non avessero ancora richiesto l’adesione di attivarsi quanto prima, considerato che – nell’ambito di questa platea – dal 1° novembre 2021 il contributo aziendale sarà riconosciuto esclusivamente a chi si fosse iscritto al Fondo ISP.

Qui nel comunicato in pdf trovate tutti i dettagli.

 

dal sito Fisac Intesa Sanpaolo