Come sarà il nuovo anno?

Venditore:
Almanacchi, almanacchi nuovi! Lunari nuovi!
Ha bisogno di un almanacco, signore?
Passeggero:
Almanacchi per l’anno nuovo?
Venditore:
Sì signore.

Passeggero:
Crede che sarà felice quest’anno nuovo?
Venditore:
Certo signore.
Passeggero:
Come questo appena passato?
Venditore:
Questo è stato un anno orribile! Sarà molto più felice.
Passeggero:
Come quello precedente?
Venditore:
Di più, caro signore.
Passeggero:
E allora, come quale altro? Non le piacerebbe che l’anno nuovo fosse come qualcuno di questi anni ultimi?
Venditore:
No signore, non mi piacerebbe.
Passeggero:
Quanti anni nuovi sono passati da quando vende almanacchi?
Venditore:
Saranno vent’anni.
Passeggero:
A quale di questi vent’anni vorrebbe che somigliasse l’anno venturo?
Venditore:
Non saprei.
Passeggero:
Non si ricorda di nessun anno in particolare che definirebbe felice?
Venditore:
Veramente no
Passeggero:
Eppure la vita è una cosa bella. Non è vero?
Venditore:
Questo si sa.
Passeggero:
Vorrebbe tornare a rivivere questi vent’anni, e anche tutto il tempo passato, cominciando da quando è nato?
Venditore:
Caro signore, volesse Dio che fosse possibile.
Passeggero:
Ma se avesse la possibilità, vorrebbe rifare né più né meno la vita che ha fatto, con tutti i piaceri e i dispiaceri che ha passato?
Venditore:
Questo non lo vorrei.
Passeggero:
Che altra vita vorrebbe rifare? La vita che ho fatto io, o quella di un principe, o di chi altro? O non crede che io, e il principe, e chiunque altro, risponderemmo esattamente come lei,
e che potendo rifare la stessa vita nessuno vorrebbe tornare indietro?
Venditore:
Credo di sì
Passeggero:
Neanche lei tornerebbe indietro a queste condizioni, non potendo farlo in altro modo?
Venditore:
No davvero, non tornerei.
Passeggero:
E quindi che vita vorrebbe?
Venditore:
Vorrei una vita così, come Dio me la manda. Nient’altro.
Passeggero:
Una vita a caso, senza sapere niente del futuro, come non si sa niente dell’anno nuovo?
Venditore:
Appunto.
Passeggero:
Così vorrei anch’io se potessi rivivere il passato, e così vorrebbero tutti. Ma questo dimostra che il caso, fino a tutto quest’anno, ha trattato tutti male. Ed è chiaro che ciascuno è convinto che abbia avuto più peso il male che gli è toccato, rispetto al bene; nessuno vorrebbe rinascere se la condizione fosse rivivere la vita di prima, con tutto il suo bene e il suo male.
Quella vita che è una cosa bella non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Con l’anno nuovo, il caso incomincerà a trattare bene lei, me e tutti gli altri, e comincerà la vita felice. Non è vero
?
Venditore:
Speriamo.
Passeggero:
Dunque mi mostri l’almanacco più bello che ha.
Venditore:
Ecco, a lei, signore. Costa trenta soldi.
Passeggero:
Ecco trenta soldi.
Venditore:
Grazie, signore. Arrivederci.
Almanacchi, almanacchi nuovi! Lunari nuovi!

 

Adattamento da “Dialogo di un venditore d’almanacchi e di un passeggere”.
Giacomo Leopardi – Operette morali (1827)




Festività soppresse anno 2021

BANCHE – ABI

Il CCNL ABI prevede che i lavoratori abbiano diritto annualmente a un numero di permessi giornalieri retribuiti a titolo di ex festività, corrispondente a quello delle giornate già indicate come festive dalla legge n. 260 del 1949 e che non sono più considerate tali per successive disposizioni legislative.

Tali permessi sono riconosciuti nel caso in cui le ex festività ricorrano in giorni per i quali è prevista la prestazione lavorativa ordinaria (dal lunedì al venerdì) con diritto all’intero trattamento economico, escluse quindi le giornate coincidenti, ad esempio, con scioperi, aspettative e congedi parentali non retribuiti (a differenza di quanto avviene per le BCC, il cui contratto prevede un numero fisso di giornate di permesso a titolo di recupero ex festività).

Nel 2021 le ex festività cadono nei seguenti giorni:

  • venerdì 19 marzo – San Giuseppe
  • giovedì 13 maggio – Ascensione
  • giovedì 3 giugno – Corpus Domini
  • martedì 29 giugno – SS. Pietro e Paolo (con disciplina a parte per Roma)
  • giovedì 04 novembre – Unità Nazionale

Le giornate di permesso per ex festività sono pertanto 5 per i lavoratori operanti sull’intero territorio nazionale, 4 per i soli lavoratori operanti nel Comune di Roma per i quali il 29 giugno rappresenta un giorno di festività, con conseguente astensione dal lavoro.

Un’ ulteriore giornata di permesso potrebbe essere computata in quanto il 25 aprile, Festa della Liberazione, cade di domenica. Il CCNL ABI riconosce infatti alle aziende la facoltà di convertire il compenso aggiuntivo in una giornata di permesso retribuito, salvo intesa fra le parti. In assenza di accordi la giornata sarà monetizzata.

Il CCNL rinnovato il 19 dicembre 2019 prevede il contributo a favore del Fondo nazionale per il sostegno dell’occupazione nel settore del credito (il cosiddetto FOC) fissato nella misura di una giornata lavorativa annua.
Tale contributo comporta la rinuncia, per gli appartenenti alle Aree Professionali, a 7 ore e 30 minuti delle 23 ore di riduzione d’orario e per i Quadri Direttivi e i Dirigenti ad una giornata di ex festività. 

Alla luce di tutto ciò le giornate di permesso per il 2029 saranno le seguenti:

  • 5 per le Aree Professionali. 
  • 4 per i Quadri Direttivi e i Dirigenti. 

 

IMPORTANTE

Sebbene il CCNL ABI preveda la monetizzazione delle giornate di ex festività non godute, in molte aziende sono stati sottoscritti accordi che prevedono l’obbligo di fruizione nell’anno di competenza.

Ribadiamo che il diritto ai permessi per ex festività spetta solo qualora in quel giorno il lavoratore abbia diritto alla retribuzione piena. Bisogna pertanto fare attenzione ad evitare, per quanto possibile, di richiedere permessi non retribuiti o aspettative che cadano nelle date sopra elencate per non perdere il corrispondente giorno di ex festività.

Ricordiamo inoltre che, da contratto, i permessi per ex festività possono essere utilizzati tra il 16 gennaio ed il 14 dicembre di ogni anno.

 

GIORNATE SEMIFESTIVE

Sono considerati giorni semifestivi:

  • la Vigilia di Ferragosto
  • la Vigilia di Natale
  • il 31 dicembre
  • la festa patronale di ogni singola località
  • per i lavoratori con orario spalmato su 6 giorni è considerata semifestiva la Vigilia di Pasqua.

In queste giornate l’orario di lavoro sarà ridotto al 66,67% rispetto all’orario ordinario; la riduzione sarà applicata in ugual misura anche ai lavoratori in part-time.

 

 

CREDITO COOPERATIVO

Il CCNL del Credito Cooperativo prevede, in tema di festività soppresse, che siano attribuiti annualmente giorni di ferie e/o di permesso retribuito, da usufruire nel corso dell’anno solare, anche sommandoli agli ordinari altri periodi di ferie.
Nel dettaglio:

”Ai lavoratori delle aree professionali sono attribuiti:

  • per l’anno di assunzione e fino a 5 anni di anzianità, giorni 5 di ferie (già compresi nei periodi previsti dall’art. 52);
  • con oltre 5 e fino a 10 anni di anzianità, giorni 3 di ferie già compresi nei periodi previsti dall’art. 52) e giorni 2 di permesso retribuito;
  • con oltre 10 anni di anzianità, giorni 5 di permesso retribuito

Ai lavoratori inquadrati nella prima area professionale ad orario ridotto sono attribuiti, per l’anno di assunzione e per ciascuno degli anni successivi, giorni 5 di ferie (già compresi nei periodi previsti dall’art. 52).

Ai Quadri Direttivi sono attribuiti 5 giorni di permesso retribuito.

In caso di attribuzione di permessi retribuiti gli stessi, se non fruiti in tutto o in parte nel corso dell’anno solare,verranno monetizzati sulla base dell’ultima retribuzione percepita nell’anni di competenza.

 

ESATTORIALI

Per i dipendenti dell’Agenzia delle Entrate Riscossione Il CCNL ex Equitalia prevede gli stessi permessi già riportati per il settore ABI.

Nel 2021 le ex festività cadono nei seguenti giorni:

  • venerdì 19 marzo – San Giuseppe
  • giovedì 13 maggio – Ascensione
  • giovedì 3 giugno – Corpus Domini
  • martedì 29 giugno – SS. Pietro e Paolo (con disciplina a parte per Roma)
  • giovedì 04 novembre – Unità Nazionale

Pertanto, per l’anno 2021 ai dipendenti A.d.E.R. spetteranno 5 giorni di permesso per ex festività, ridotti a 4 per i soli lavoratori operanti nel Comune di Roma per i quali il 29 giugno rappresenta un giorno di festività con conseguente astensione dal lavoro, più un’ ulteriore giornata di permesso a titolo di recupero per il 25 aprile che quest’anno cade di domenica.

IMPORTANTE

Anche per gli Esattoriali il periodo di fruizione previsto dal CCNL va dal 16 gennaio al 14 dicembre di ogni anno.

I permessi devono necessariamente essere utilizzati nell’anno di competenza.

Il diritto ai permessi per ex festività spetta solo qualora in quel giorno il lavoratore abbia diritto alla retribuzione piena. Bisogna pertanto evitare di richiedere permessi non retribuiti o aspettative che cadano nelle date sopra elencate per non perdere il corrispondente giorno di ex festività.

 

ASSICURATIVI – ANIA ed ALLEANZA

Per il 2021 le giornate di festività abolite sono cinque e sono riconosciute perché cadenti in un giorno lavorativo compreso tra il lunedì e il venerdì.

Queste le date delle ex festività:

  • venerdì 19 marzo – San Giuseppe
  • giovedì 13 maggio – Ascensione
  • giovedì 3 giugno – Corpus Domini
  • martedì 29 giugno – SS. Pietro e Paolo (con disciplina a parte per Roma)
  • giovedì 04 novembre – Unità Nazionale

Le giornate di permesso sono ridotte a 4 per i soli lavoratori operanti nel Comune di Roma per i quali il 29 giugno rappresenta un giorno di festività, con conseguente astensione dal lavoro.

IMPORTANTE

I permessi per festività abolite devono necessariamente essere fruiti nell’anno di competenza.

Ricordiamo che, per fruire interamente delle festività soppresse, occorre per i giorni sopraindicati avere diritto all’intero trattamento economico. Non bisogna cioè richiedere in quei giorni aspettative o permessi non retribuiti.

Sono considerati inoltre permessi retribuiti straordinari le giornate del 14 agosto (in precedenza semifestiva) e del venerdì santo, che quest’anno cade il 2 di aprile.

Sono invece giornate semifestive il 24 dicembre ed il 31 dicembre.

 

 

ASSICURATIVI – APPALTO

Le festività soppresse (art. 31 c. 4 del CCNL di settore) per l’anno 2021, religiose e civili, sono le seguenti:

  • venerdì 19 marzo – San Giuseppe
  • giovedì 13 maggio – Ascensione
  • giovedì 3 giugno – Corpus Domini
  • martedì 29 giugno – SS. Pietro e Paolo (con disciplina a parte per Roma)

Si tratta pertanto di 4 giornate, ridotte a 3 per i soli lavoratori operanti nel Comune di Roma per i quali il 29 giugno rappresenta un giorno di festività, con conseguente astensione dal lavoro.

Il CCNL prevede per le lavoratrici ed i lavoratori delle Agenzie, per le giornate elencate (le festività soppresse religiose), la possibilità di comunicare all’Agente se per l’anno in corso (2021) si vogliono recuperare le giornate stesse sotto forma di “riposo compensativo” (i riposi possono anche essere fruiti ad ore e vengono di solito evidenziati nella busta paga alla voce “permessi” o “permessi ex festività”), oppure mediante riconoscimento di un’ indennità sostitutiva che va ad aggiungersi alla retribuzione ordinaria.

Il sistema di calcolo da adottare (art. 31 c. 7) per determinare la retribuzione aggiuntiva di uno di questi giorni è il seguente:
retribuzione annuale lorda/250

La giornata del 4 novembre (festività soppressa civile), invece, non dà luogo a riposo compensativo ma è solo da retribuire (art. 31 c. 5).
Il sistema di calcolo per determinarne la retribuzione aggiuntiva è il medesimo evidenziato sopra.

IMPORTANTE

Perché maturi il diritto al riposo compensativo o all’indennità sostitutiva è necessario che il lavoratore abbia percepito la retribuzione per i giorni ex festivi. Per questo bisogna evitare di richiedere permessi non retribuiti o giornate d’aspettativa nei giorni sopra elencati.

Sono invece giornate semifestive il 2 aprile (Venerdì Santo), il 14 agosto, il 24 dicembre ed il 31 dicembre.




ABI: accordi per assemblee in remoto e integrazione Protocollo Sicurezza anti Covid-19

2 - First Cisl 3 - Fisac Cgil 6 - Uilca Unisin nuovo logo

Nella giornata odierna, dopo un impegnativo confronto avviato oltre un mese fa, abbiamo condiviso con ABI due verbali di riunione: il primo riguardante il diritto alle assemblee in remoto ed il secondo avente per oggetto una “Integrazione al Protocollo condiviso del 28/4/2020 e successive integrazioni, recante “Misure di prevenzione, contrasto e contenimento della diffusione del Virus Covid 19 per garantire l’erogazione dei servizi nel settore bancario”.

Le Segreterie di FABI, FIRST-CISL, FISAC-CGIL, UILCA e UNISIN FALCRI-SILCEA-SINFUB esprimono un giudizio complessivamente positivo delle intese raggiunte, pur in un contesto difficile ed in presenza di una costante evoluzione in materia di norme finalizzate al contrasto dell’emergenza sanitaria in atto.

In particolare, ci pare importante l’aver reso effettivo il diritto alle assemblee “in remoto” che favorisca la partecipazione da parte di lavoratrici e lavoratori in lavoro agile, attraverso la piena disponibilità all’uso delle relative strumentazioni messe a disposizione dalle aziende / gruppi.

Il carattere sperimentale fino al prossimo 31/3 dell’intesa sulle assemblee “in remoto” ci consente, da un lato, di poter tornare sin da subito a dialogare con le lavoratrici e i lavoratori bancari e, dall’altro, ci permetterà di verificare l’eventuale necessità di integrare e completare quanto oggi definito, che rappresenta un passaggio importante nel ribadire l’inderogabile valore della democrazia sindacale anche in questo periodo emergenziale.

L’integrazione del Protocollo 28/04/20, poi, nel confermare l’impianto e le misure dei precedenti Protocolli, rafforza – pur in presenza di una normativa articolata e in continuo divenire – il principio del diradamento delle presenze nelle filiali e la possibilità di confronto a livello di azienda / gruppo, recuperando per le zone rosse il vincolo della modalità di prenotazione con appuntamento.

Inoltre, viene introdotto un riferimento ai temi della genitorialità e dei cosiddetti soggetti fragili in relazione alle priorità nell’accesso al lavoro agile, con previsione di un incontro entro il prossimo mese di gennaio, alla luce di possibili evoluzioni dei processi legislativi in materia.

Infine, viene richiamato il sistema di relazioni sindacali previsto dal vigente CCNL, ribadita la centralità di tempestiva e continua informazione agli organismi aziendali / di gruppo e richiamato quanto alle vigenti disposizioni di legge circa l’interlocuzione fra RLS e competenti strutture aziendali.

Roma, 21 dicembre 2020

 

I SEGRETARI GENERALI
FABI – FIRST CISL – FISAC CGIL – UILCA – UNISIN

 

Verbale Covid

Verbale assemblee




La BCC del Gran Sasso si fonde con il Banco Marchigiano

Il 23 dicembre, a Civitanova Marche, il Banco Marchigiano e la Banca del Gran Sasso d’Italia Bcc hanno siglato il protocollo d’intesa con il quale si dà il via all’aggregazione tra i due istituti di credito. Nascerà il 1° ottobre 2021, sotto l’egida della capogruppo di entrambe (Cassa Centrale), una nuova banca interregionale.

La nuova banca avrà 11.400 soci, frutto dei 9.000 del Banco e dei 2.400 della Bcc abruzzese; i dipendenti saranno 188 (171 marchigiani e 17 abruzzesi); il patrimonio complessivo sarà di 71 milioni (66 Banco, 5 Gran Sasso) e l’attivo patrimoniale sarà di un miliardo e 100 milioni (64 milioni dell’istituto abruzzese).
Alle 25 filiali del Banco Marchigiano, articolate tra le province di Pesaro, Ancona, Macerata e Fermo, si aggiungeranno le tre filiali dell’istituto abruzzese di Pineto, Montorio e L’Aquila.

La Banca del Gran Sasso d’Italia, presieduta dall’ex deputato rosetano Giulio Sottanelli, è stata l’ultima Banca di credito cooperativo autorizzata in Italia, nata ufficialmente nel 2015 come Banca del Vomano e poi diventata Banca del Gran Sasso nel 2017 a seguito dell’incorporazione del comitato promotore della costituenda Banca dell’Aquila.

 

Da “Il Centro” del 24/12/2020




La tregua di Natale

La Grande Guerra, o Prima Guerra Mondiale, in Italia viene spesso ricordata come la “Guerra 15-18”. In realtà il conflitto ebbe origine nel 1914; sul fronte occidentale gli scontri tra Tedeschi da una parte e Anglo-Francesi dall’altro avevano avuto inizio già dall’estate 1914, toccando da subito vette di brutalità e violenza che mai l’umanità aveva conosciuto fino ad allora.

Eppure, nel dicembre 1914 avvenne qualcosa che in molti definirono un miracolo, di cui si fa fatica a trovare traccia nei libri di storia.

Il conflitto, che si era immaginato come una guerra di rapido movimento grazie ai progressi della tecnologia, ben presto divenne qualcosa di estremamente diverso. Proprio a causa della potenza di fuoco delle nuove armi, gli eserciti cominciarono a scavare trincee per ripararsi. Quella che la propaganda dell’epoca aveva prospettato come una cavalcata esaltante si rivelò un incubo spaventoso trascorso a nascondersi sotto terra tra fango, freddo, fame, topi, pidocchi, malattie. Una condizione che accomunava entrambi gli eserciti, che spesso si fronteggiavano a distanza di pochi metri, pronti a sparare per uccidere chiunque osasse sporgersi.

Non ci fu un segnale convenuto. In più punti, lungo il fronte, il 24 dicembre cominciarono a verificarsi episodi del tutto inattesi: i soldati smisero di sparare e cominciarono a scambiarsi gli auguri, dapprima timidamente poi in modo sempre più convinto, cantando insieme inni natalizi, incontrandosi nella terra di nessuno per stringersi la mano, scambiarsi doni, addobbare alberi di natale improvvisati, fotografarsi insieme. Il 25 dicembre 1914 si svolse addirittura una partita di calcio tra Inglesi e Tedeschi ad Ypres, in Belgio. La stessa località nella quale si erano già svolti scontri sanguinari e che, di lì a pochi mesi, passerà alla storia come la prima nella quale sarebbe stato utilizzato il terribile gas di cloro, non a caso passato alla storia col nome di Yprite.

La tregua finì così com’era cominciata e già il giorno 26 su quasi tutto il fronte si ricominciò a sparare e morire. I comandi degli eserciti coinvolti, saputo dell’accaduto, ordinarono che nulla trapelasse all’esterno. In effetti i giornali dell’epoca parlarono pochissimo delle “tregue di Natale”, che raramente trovano posto nei libri di storia.
Successivamente furono severamente vietate tutte le forme di fraternizzazione con il nemico, minacciando la fucilazione per i “traditori”. In effetti, a parte sporadiche eccezioni, durante il prosieguo della guerra non si verificarono più episodi analoghi.

Restano le testimonianze di chi visse quel piccolo miracolo, attraverso le lettere spedite a casa dai soldati e sfuggite alla censura. Questo è un esempio, tratto dal sito Lagrandeguerra.net.

“Janet, sorella cara, sono le due del mattino e la maggior parte degli uomini dormono nelle loro buche, ma io non posso addormentarmi se prima non ti scrivo dei meravigliosi avvenimenti della vigilia di Natale. In verità, ciò che è avvenuto è quasi una fiaba, e se non l’avessi visto coi miei occhi non ci crederei. Prova a immaginare: mentre tu e la famiglia cantavate gli inni davanti al focolare a Londra, io ho fatto lo stesso con i soldati nemici qui nei campi di battaglia di Francia! “Le prime battaglie hanno fatto tanti morti, che entrambe le parti si sono trincerate, in attesa dei rincalzi. Sicché per lo più siamo rimasti nelle trincee ad aspettare.

Ma che attesa tremenda! Ci aspettiamo ogni momento che un obice d’artiglieria ci cada addosso, ammazzando e mutilando uomini. E di giorno non osiamo alzare la testa fuori dalla terra, per paura del cecchino. E poi la pioggia: cade quasi ogni giorno. Naturalmente si raccoglie proprio nelle trincee, da cui dobbiamo aggottarla con pentole e padelle.

E con la pioggia è venuto il fango, profondo un piede e più. S’appiccica e sporca tutto, e ci risucchia gli scarponi. Una recluta ha avuto i piedi bloccati nel fango, e poi anche le mani quando ha cercato di liberarsi…» «Con tutto questo, non potevamo fare a meno di provare curiosità per i soldati tedeschi di fronte noi. Dopo tutto affrontano gli stessi nostri pericoli, e anche loro sciaguattano nello stesso fango. E la loro trincea è solo cinquanta metri davanti a noi.” “Tra noi c’è la terra di nessuno, orlata da entrambe le parti di filo spinato, ma sono così vicini che ne sentiamo le voci. Ovviamente li odiamo quando uccidono i nostri compagni.

Ma altre volte scherziamo su di loro e sentiamo di avere qualcosa in comune. E ora risulta che loro hanno gli stessi sentimenti. Ieri mattina, la vigilia, abbiamo avuto la nostra prima gelata. Benché infreddoliti l’abbiamo salutata con gioia, perché almeno ha indurito il fango.” “Durante la giornata ci sono stati scambi di fucileria.

Ma quando la sera è scesa sulla vigilia, la sparatoria ha smesso interamente. Il nostro primo silenzio totale da mesi! Speravamo che promettesse una festa tranquilla, ma non ci contavamo.”” Di colpo un camerata mi scuote e mi grida: Vieni a vedere! Vieni a vedere cosa fanno i tedeschi! Ho preso il fucile, sono andato alla trincea e, con cautela, ho alzato la testa sopra i sacchetti di sabbia». «Non ho mai creduto di poter vedere una cosa più strana e più commovente. Grappoli di piccole luci brillavano lungo tutta la linea tedesca, a destra e a sinistra, a perdita d’occhio. Che cos’è?, ho chiesto al compagno, e John ha risposto: ‘alberi di Natale!’. Era vero. I tedeschi avevano disposto degli alberi di Natale di fronte alla loro trincea, illuminati con candele e lumini.” “E poi abbiamo sentito le loro voci che si levavano in una canzone: ‘ stille nacht, heilige nacht…’. Il canto in Inghilterra non lo conosciamo, ma John lo conosce e l’ha tradotto: ‘notte silente, notte santa’.

Non ho mai sentito un canto più bello e più significativo in quella notte chiara e silenziosa. Quando il canto è finito, gli uomini nella nostra trincea hanno applaudito. Sì, soldati inglesi che applaudivano i tedeschi! Poi uno di noi ha cominciato a cantare, e ci siamo tutti uniti a lui: ‘the first nowell the angel did say…’. Per la verità non eravamo bravi a cantare come i tedeschi, con le loro belle armonie. Ma hanno risposto con applausi entusiasti, e poi ne hanno attaccato un’altra: ‘o tannenbaum, o tannenbaum…’. A cui noi abbiamo risposto: ‘o come all ye faithful…’. E questa volta si sono uniti al nostro coro, cantando la stessa canzone, ma in latino: ‘adeste fideles…’». «Inglesi e tedeschi che s’intonano in coro attraverso la terra di nessuno!” “Non potevo pensare niente di più stupefacente, ma quello che è avvenuto dopo lo è stato di più. ‘Inglesi, uscite fuori!’, li abbiamo sentiti gridare, ‘voi non spara, noi non spara!’.

Nella trincea ci siamo guardati non sapendo che fare. Poi uno ha gridato per scherzo: ‘venite fuori voi!’. Con nostro stupore, abbiamo visto due figure levarsi dalla trincea di fronte, scavalcare il filo spinato e avanzare allo scoperto.” “Uno di loro ha detto: ‘Manda ufficiale per parlamentare’. Ho visto uno dei nostri con il fucile puntato, e senza dubbio anche altri l’hanno fatto – ma il capitano ha gridato ‘non sparate!’. Poi s’è arrampicato fuori dalla trincea ed è andato incontro ai tedeschi a mezza strada. Li abbiamo sentiti parlare e pochi minuti dopo il capitano è tornato, con un sigaro tedesco in bocca!” “Nel frattempo gruppi di due o tre uomini uscivano dalle trincee e venivano verso di noi.

Alcuni di noi sono usciti anch’essi e in pochi minuti eravamo nella terra di nessuno, stringendo le mani a uomini che avevamo cercato di ammazzate poche ore prima». «Abbiamo acceso un gran falò, e noi tutti attorno, inglesi in kaki e tedeschi in grigio. Devo dire che i tedeschi erano vestiti meglio, con le divise pulite per la festa. Solo un paio di noi parlano il tedesco, ma molti tedeschi sapevano l’inglese. Ad uno di loro ho chiesto come mai. ‘Molti di noi hanno lavorato in Inghilterra’, ha risposto. ‘Prima di questo sono stato cameriere all’Hotel Cecil.” “Forse ho servito alla tua tavola!’ ‘Forse!’, ho risposto ridendo. Mi ha raccontato che aveva la ragazza a Londra e che la guerra ha interrotto il loro progetto di matrimonio. E io gli ho detto: ‘non ti preoccupare, prima di Pasqua vi avremo battuti e tu puoi tornare a sposarla’. Si è messo a ridere, poi mi ha chiesto se potevo mandare una cartolina alla ragazza, ed io ho promesso. Un altro tedesco è stato portabagagli alla Victoria Station.

Mi ha fatto vedere le foto della sua famiglia che sta a Monaco. Anche quelli che non riuscivano a parlare si scambiavano doni, i loro sigari con le nostre sigarette, noi il tè e loro il caffè, noi la carne in scatola e loro le salsicce. Ci siamo scambiati mostrine e bottoni, e uno dei nostri se n’è uscito con il tremendo elmetto col chiodo! Anch’io ho cambiato un coltello pieghevole con un cinturame di cuoio, un bel ricordo che ti mostrerò quando torno a casa.” “Ci hanno dato per certo che la Francia è alle corde e la Russia quasi disfatta.

Noi gli abbiamo ribattuto che non era vero, e loro. ‘Va bene, voi credete ai vostri giornali e noi ai nostri’». «E’ chiaro che gli raccontano delle balle, ma dopo averli incontrati anch’io mi chiedo fino a che punto i nostri giornali dicano la verità. Questi non sono i ‘barbari selvaggi’ di cui abbiamo tanto letto. Sono uomini con case e famiglie, paure e speranze e, sì, amor di patria. Insomma sono uomini come noi. Come hanno potuto indurci a credere altrimenti? Siccome si faceva tardi abbiamo cantato insieme qualche altra canzone attorno al falò, e abbiamo finito per intonare insieme – non ti dico una bugia – ‘Auld Lang Syne’. Poi ci siamo separati con la promessa di rincontraci l’indomani, e magari organizzare una partita di calcio.

E insomma, sorella mia, c’è mai stata una vigilia di Natale come questa nella storia? Per i combattimenti qui, naturalmente, significa poco purtroppo. Questi soldati sono simpatici, ma eseguono gli ordini e noi facciamo lo stesso. A parte che siamo qui per fermare il loro esercito e rimandarlo a casa, e non verremo meno a questo compito.” “Eppure non si può fare a meno di immaginare cosa accadrebbe se lo spirito che si è rivelato qui fosse colto dalle nazioni del mondo.” “Ovviamente, conflitti devono sempre sorgere. Ma che succederebbe se i nostri governanti si scambiassero auguri invece di ultimatum? Canzoni invece di insulti? Doni al posto di rappresaglie? Non finirebbero tutte le guerre?

Il tuo caro fratello Tom.””

 

Volendo approfondire, esistono libri che raccolgono le lettere dei soldati che vissero quell’esperienza straordinaria. Un esempio è:
La Tregua di Natale – Lettere dal Fronte AA.VV. – Ed. Lindau

 

Cosa c’insegna questo episodio?

Prima di tutto un fatto oggettivo: la guerra non è un desiderio degli uomini, che spesso la subiscono senza neanche capirne le ragioni, fomentati dalla propaganda che porta a vedere i nemici come dei mostri assetati di sangue. Ma se si trova il coraggio di attraversare la terra di nessuno e guardarsi negli occhi si scoprono gli stessi sguardi, le stesse paure, la stessa voglia di tornare dalla propria famiglia. E questo è intollerabile per chi vuole che le guerre continuino.

Negli ultimi mesi abbiamo sentito spesso paragonare la situazione di difficoltà dovuta alla pandemia ad una guerra. Paragone del tutto illogico, che dimostra come in molti non abbiano la più pallida idea di cosa sia una guerra. Ma un elemento in comune c’è.

In momenti di crisi risaltano sicuramente i peggiori istinti delle persone, ma sono anche le occasioni in cui il senso di umanità più profondo emerge con prepotenza. Quanto ci manca la possibilità di incontrarci, di abbracciarci di baciarci? Il desiderio di contatto è talmente forte da spingere, durante la Grande Guerra, degli esseri che facevano sempre più fatica a sentirsi umani a sfidare le pallottole pur di recuperare un minimo di calore. E oggi lo stesso bisogno di contatto ci fa desiderare di agire in modo sconsiderato, rischiando di esporre al contagio noi e le persone a cui teniamo. Con una differenza: il virus non conosce tregue, anzi sfrutta i nostri momenti di debolezza per colpirci.

Non avremmo immaginato un Natale come questo del 2020, però dobbiamo sforzarci di ragionare, e capire che la tutela delle persone a cui teniamo è più importante  rispetto ad una tombolata o un cenone.
Sicuramente sarà un sacrificio, ma dobbiamo ricordarci che alle precedenti generazioni sono stati richiesti sacrifici ben più pesanti, e loro non hanno potuto sottrarsi.

Auguri a tutti voi ed alle vostre famiglie, con la speranza di tornare presto ad incontrarci di persona e guardarci negli occhi.

 

 

 

 




Natale Solidale: i numeri della campagna

Siamo in grado di tirare le somme in merito all’iniziativa che ha visto la CGIL impegnata assieme a UnionsProgetto Viva e Coop Centro Italia, che avevamo pubblicizzato sulle pagine.

E’ stata l’occasione per toccare con mano gravi situazioni di povertà emergente con la quale forse non ci saremmo confrontati in modo così forte, e che sarà sicuramente oggetto di future iniziative.

 

I NUMERI DELLA CAMPAGNA

Grazie all’impegno di un gruppo di giovani che si sono messi a disposizione in modo del tutto gratuito, è stato possibile acquistare e consegnare buoni spesa dell’importo di € 40 l’uno a 160 persone, per una raccolta superiore ad € 6.000.

Sono state raggiunte famiglie in 8 diversi Comuni. Per 55 bambini, conviventi con le famiglie dei beneficiari dei buoni, sono stati acquistati o donati dei regali di Natale.

Ringraziamo tutti coloro che, attraverso una donazione o impegnandosi in prima persona, hanno dato il loro contributo per l’ottenimento di questo risultato che ci ha dato la possibilità di dare al Natale un valore più profondo e sganciato dal consumismo che lo caratterizza.

 

Questo l’appello che avevamo lanciato

https://www.fisaccgilaq.it/lavoro-e-societa/natale-solidale-assieme-alla-cgil-laquila-aiutateci-ad-aiutare.html

 




Le novità del Decreto Legge di Natale: Italia rossa ed arancione

Ecco tutte le nuove disposizioni per la gestione dell’emergenza contagi da Covid-19 per il periodo delle festività natalizie.


Via libera dal Presidente Conte al nuovo Decreto Legge di Natale: l’Italia si tinge di rosso e di arancione per tutte le feste.

Ricordiamo che le novità modificano quelle stabilite dal DPCM 3 Dicembre, illustrate in questo articolo.

Il presidente Conte, come di consueto ha illustrato in conferenza stampa alle ore 22:08 le nuove misure.

Il Decreto del presidente del Consiglio vuole ridurre ulteriorimente le occasioni di assembramento per le festività natalizie, che gli esperti ritengono ad alto rischio di contagio.

 

 

Tutte le novità del Decreto legge di Natale

Si istituisce dunque una zona rossa e una zona arancione che si alterneranno nei festivi e prefestivi.

In pratica dal 24 dicembre al 6 gennaio l’Italia sarà zona rossa nei giorni festivi e prefestivi e zona arancione nei giorni lavorativi.

ZONA ROSSA

Dunque: 24, 25, 26,27 e 31 Dicembre 2020 e 1, 2, 3, 5, 6 Gennaio 2021 = ZONA ROSSA.

Resteranno aperti solo:

  • Supermercati
  • Beni Alimentari
  • Farmacie
  • Edicole
  • Tabaccherie
  • Lavanderie
  • Parruchieri
  • Barbieri

Consentita dalle ore 5 alle 22 la visita a parenti ed amici per un massimo di 2 persone, con minori di 14 anni esclusi dal conteggio.

Lo spostamento verso le abitazioni private è dunque consentito:

  • nei limiti di due persone per ciascuna di esse, ulteriori a quelle ivi già conviventi
  • una sola volta al giorno
  • verso una sola abitazione 
  • in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le 22 

ZONA ARANCIONE

28, 29, 30 Dicembre 2020 e 4 Gennaio 2021 = ZONA ARANCIONE

Durante la zona arancione si potrà uscire dal territorio dei piccoli Comuni sotto i 5mila abitanti, entro un raggio di 30 chilometri.

Nel testo, infine, c’è anche un riferimento alle sanzioni che rimanda a quelle già previste nel decreto del 25 marzo scorso.

Ricordiamo anche che il Veneto aveva già anticipato il Governo e le altre Regioni: da sabato 19 dicembre al 6 gennaio vietato uscire dal Comune di residenza dopo le ore 14. La decisione del presidente Luca Zaia anticipa dunque le restrizioni in arrivo per le festività su tutto il territorio nazionale.

Vaccine Day

Il Presidente Conte ha infine annunciato il cosiddetto Vaccine Day per il 27 Dicembre: sarà la data in cui si inizieranno le vaccinazioni.

Il testo completo del Decreto Legge, le slide del Governo e le slide di ALI – Autonomie

Qui di seguito tutti i documenti utili riguardanti il nuovo Decreto Legge, scaricabili in formato PDF:

 

Fonte: www.lentepubblica.it




Mps: piano indefinito!

1 - Fabi 2 - First Cisl 3 - Fisac Cgil 6 - Uilca Unisin nuovo logo

Nel pomeriggio di oggi, i Segretari del Gruppo Monte Paschi di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin hanno incontrato l’Amministratore Delegato Guido Bastianini in merito all’approvazione da parte del CdA del  Piano Strategico 2021- 2025.
L’Amministratore Delegato si è limitato a chiarire che il piano è propedeutico ad una interlocuzione con il Ministero dell’Economia e delle Finanze che dovrà avviare un confronto con DG Comp. Per effetto di questi  processi, il Piano potrebbe subire modifiche su tutti gli indirizzi strategici.

A questo proposito e proprio per il carattere provvisorio dei contenuti del Piano, esprimiamo la nostra preoccupazione per la prospettiva futura che permane incerta e indefinita, cosa che non giova al clima interno della Banca e contribuisce ad alimentare un dibattito esterno anche sugli organi di stampa dal quale si evince un destino già tracciato da decisioni prese dalla BCE e dalla politica nazionale.
I contenuti dell’incontro sono quindi stati condizionati dall’impossibilità di avere un quadro chiaro e definito del Piano, e quindi nessun nuovo elemento di rilievo è emerso dal confronto.

In un momento così critico, quando ci sono in ballo migliaia di posti di lavoro e il futuro di una azienda di livello nazionale con più di 20.000 dipendenti, le Organizzazioni Sindacali richiamano il Governo ad assumersi le  specifiche responsabilità e ad attivarsi per il definitivo risanamento della Banca.
È giunto il momento che la politica, inclusa quella dei territori di appartenenza, faccia anch’essa la sua parte, chiarendo le iniziative concrete che vorrà intraprendere e sostenendo attivamente, come fa questo Sindacato da tempo, il futuro del Monte dei Paschi, la salvaguardia dei suoi livelli occupazionali e l’integrità del Gruppo pure in una logica stand alone.

Siena, 18 dicembre 2020


Le Segreterie di Coordinamento
Gruppo Monte dei Paschi Siena




Congedo parentale a ore: alcune indicazioni utili

Ecco una Guida completa al significato di “Congedo Parentale a ore“, a chi ne ha diritto e a come è cambiato in epoca Covid.

Congedo Parentale a Ore (detto anche “Su Base Oraria”)

A disciplinare questo tipo di congedo è stata la legge 24 dicembre 2012, n.228.

La legge ha infatti introdotto la possibilità di frazionare ad ore la fruizione del congedo parentale, rinviando tuttavia alla contrattazione collettiva di settore il compito di stabilire:

  • le modalità di fruizione del congedo stesso su base oraria
  • i criteri di calcolo della base oraria
  • e l’equiparazione di un determinato monte ore alla singola giornata lavorativa.

A chi spettano questi permessi?

La modalità di fruizione oraria del congedo parentale, prevista dall’art. 32 del T.U maternità/paternità, si aggiunge alla modalità di fruizione su base giornaliera e mensile relativamente alle quali sono state già fornite istruzioni.

Rispetto alle modalità già in uso (giornaliera o mensile riportata negli esempi del paragrafo sopra), l’introduzione della modalità oraria non modifica la durata del congedo parentale e pertanto rimangono invariati i limiti complessivi ed individuali entro i quali i genitori lavoratori dipendenti possono assentarsi dal lavoro a tale titolo.

Pertanto:

  • entro i primi 6 anni di età del bambino si fruisce del congedo per un periodo massimo complessivo (madre e/o padre) di 6 mesi con un importo pari al 30% della retribuzione media giornaliera calcolata considerando la retribuzione del mese precedente l’inizio del periodo indennizzabile;
  • dai 6 anni e un giorno agli 8 anni di età del bambino, nel caso in cui i genitori non ne abbiano fruito nei primi 6 anni, o per la parte non fruita, il congedo verrà retribuito al 30% solo se il reddito individuale del genitore richiedente risulti inferiore a 2,5 volte l’importo annuo del trattamento minimo di pensione;
  • infine dagli 8 anni e un giorno ai 12 anni di età del bambino il congedo non è mai indennizzato.

Periodi di assenza

Il decreto legislativo del 15 giugno 2015, n. 80, attuativo della delega contenuta nel Jobs Act, prevede che i genitori lavoratori dipendenti, in assenza di contrattazione collettiva, anche di livello aziendale, possano fruire del congedo parentale su base oraria in misura pari alla metà dell’orario medio giornaliero del periodo di paga quadrisettimanale o mensile immediatamente precedente a quello nel corso del quale ha inizio il congedo parentale.

Per quanto riguarda il congedo parentale ad ore la regola generale stabilisce che non si possono superare i 10 mesi complessivi. Per quanto riguarda le modalità di fruizione del congedo, i criteri di calcolo della base oraria e il monte orario giornaliero bisogna fare dunque riferimento al proprio CCNL.

Se nel CCNL non risultano indicazioni sulle modalità di fruizione del congedo parentale ad ore si applica la regola generale, nella quale viene stabilito che la durata del permesso deve essere pari alla metà dell’orario medio giornaliero.

Pertanto si evince il seguente assunto: chi lavora per 8 ore al giorno può richiedere il congedo parentale per un massimo di 4 ore.

Fruizione del congedo in modo frazionato

Qualora la fruizione del congedo avvenga frazionatamente, il periodo massimo di assenza dovrà essere verificato computando i giorni compresi nei periodi indicati nella domanda di richiesta.

Quindi qualora si susseguano, senza interruzione:

  • un primo periodo di congedo parentale
  • un successivo periodo di ferie o di malattia
  • e un ulteriore periodo di congedo parentale

i giorni festivi e i sabati (in caso di settimana corta), che si collocano nei periodi devono essere conteggiati come giorni di congedo parentale.

Richiesta e presentazione della domanda

A stabilire le regole nello specifico per criteri di richiesta e presentazione delle domande è l’INPS.

Modalità di richiesta

Il genitore lavoratore dipendente avente diritto al congedo parentale richiede il congedo al datore di lavoro ed all’INPS, ai fini del trattamento economico e previdenziale.

Nella domanda di congedo parentale frazionato il genitore dichiara:

  • se il congedo è richiesto in base alla contrattazione di riferimento oppure in base al criteriogenerale previsto dall’art. 32 del T.U. (si rammenta che in questo caso la fruizione nellasingola giornata di lavoro è necessariamente pari alla metà dell’orario medio giornaliero);
  • il numero di giornate di congedo parentale da fruire in modalità oraria. La procedura infattiprevede che il totale delle ore di congedo richieste sia calcolato in giornate lavorative intere;
  • il periodo all’interno del quale queste giornate intere di congedo parentale saranno fruite.

Presentazione domanda

L’applicazione per la presentazione all’Istituto delle domande di congedo parentale su base oraria è stata inserita all’interno del gruppo di servizi denominati “Domande di maternità online”.

L’acquisizione delle domande in oggetto è possibile tramite i seguenti tre canali:

  • WEB: il servizio è disponibile tra i servizi OnLine dedicati al Cittadino presenti sul sito dell’INPS (www.inps.it); in particolare, una volta effettuato l’accesso, il cittadino dovrà selezionare le voci “Invio Domande di prestazioni a Sostegno del reddito”,“ Maternità”, “Acquisizione domanda”;
  • CONTACT CENTER INTEGRATO: contattando il numero verde 803164, gratuito da rete fissa, o il numero 06164164 da telefono cellulare. In questo caso, il servizio è a pagamento in base al piano tariffario applicato dai diversi gestori telefonici;
  • PATRONATI: attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.

Per tutte le altre informazioni sulle modalità operative di presentazione della domanda e di fruizione del congedo parentale su base oraria, si rinvia a quanto contenuto nella circolare INPS n.152 del 18 agosto 2015.

Le modifiche al Congedo Parentale dopo il Coronavirus

L’avvento del Coronavirus ha rivoluzionato la formulazione dei permessi, ampliando le platee e modificando le regole di applicazione.

Ricordiamo che il congedo parentale straordinario causa Covid-19 è attivo dallo scorso 5 marzo, cioè da quando sono state adottate misure di contenimento per la diffusione del coronavirus a livello nazionale e sono state chiuse le scuole di ogni ordine e grado.

Per tutte le informazioni utili sul Congedo parentale Covid potete leggere questo nostro approfondimento.

Congedo parentale Covid a ore: come funziona?

Invece il congedo parentale a ore come è cambiato?

In principio è stato il Messaggio n. 3105 dell’11 agosto 2020 dellINPS che ha fornito le istruzioni operative per la presentazione della domanda per la fruizione oraria del congedo per emergenza COVID-19.

Poi con Circolare n. 99 del 3 settembre, l’Istituto ha fornito ulteriori indicazioni in ordine alla fruizione del c.d. congedo COVID-19″ fruibile anche in modalità oraria.

In sintesi, il congedo COVID-19 ad ore può essere fruito da entrambi i genitori purché la fruizione avvenga in maniera alternata. Ne consegue che il congedo COVID-19 orario è incompatibile con la fruizione, nello stesso giorno, di congedo COVID-19 giornaliero da parte dell’altro genitore.

Sono invece compatibili due richieste di congedo COVID-19 in modalità oraria nello stesso giorno da parte dei due genitori, purché le ore di fruizione all’interno della stessa giornata non si sovrappongano.

Decorrenza attuale

Ricordiamo che inizialmente la decorrenza del congedo Covid a ore era, come per quello ordinario, il 31 Agosto.

il decreto Ristori ha modificato la disciplina del congedo parentale straordinario per i lavoratori, prorogandolo al momento fino al 31 dicembre 2020.

Non si escludono, ovviamente, ulteriori prolungamenti nei prossimi DPCM.

Come fare domanda?

La domanda deve essere presentata in modalità telematica, utilizzando la procedura per la presentazione delle domande di congedo parentale a ore ordinario, selezionando la specifica opzione “COVID-19“.

Nella domanda di congedo COVID-19 ad ore pertanto il genitore dichiara:

  • il numero di giornate di congedo COVID-19 da fruire in modalità oraria;
  • ed il periodo all’interno del quale queste giornate intere di congedo COVID-19 sono fruite in modalità oraria.

Il periodo all’interno del quale si intende fruire delle ore di congedo COVID-19 dovrà essere contenuto all’interno di un mese solare.

 

Fonte: www.lentepubblica.it




Banca del Tempo Solidale BCC. Aggiornamenti per gli utilizzi legati al Covid-19

La Banca del Tempo Solidale è un “bacino” annuale di permessi retribuiti messo a disposizione dei dipendenti che, per gravi ed accertate situazioni personali e/o familiari, abbiano bisogno di permessi aggiuntivi.
Nello specifico è finalizzata ad aiutare i lavoratori dipendenti che si trovino ad affrontare gravi e documentate situazioni personali o familiari, che possano determinare periodi di assenze prolungati e/o non preventivabili, comportando la necessità di una dotazione ulteriore di permessi rispetto a quanto previsto dalla legge e/o dalla contrattazione collettiva di primo e di secondo livello.
Per fronteggiare la delicata e complessa fase pandemica, economica e sociale che il Paese sta attraversando a causa della diffusione del virus Covid-19, nell’accordo del 9 giugno 2020 “Emergenza sanitaria nazionale Covid 19. Tutela del lavoro, della famiglia, delle fragilità” relativo agli interventi normativi ed economici per il settore del Credito Cooperativo, le OO.SS e Federcasse avevano introdotto relativamente allo strumento della Banca del Tempo Solidale la specifica causale di fruizione “Covid-19 nazionale”, a sostegno della genitorialità e delle situazioni di fragilità sanitaria, per un numero di ore pari al 50% della dotazione in essere.
Nell’accordo sottoscritto tra le OO.SS e Federcasse nella tarda serata del 11 dicembre sono state introdotte nuove casistiche rientranti nella causale “Covid-19 Nazionale” ed è stato esteso all’80% della dotazione in essere il numero delle ore utilizzabili con questa fattispecie.
La misura massima di fruibilità individuale dei permessi “Covid-19 Nazionale” è pari a 10 giorni annui, eventualmente anche frazionabili in ore.
Sono aperti i termini per la contribuzione volontaria, con la previsione del versamento aziendale di una giornata ogni 3 versate dalle Lavoratrici/Lavoratori in data successiva all’accordo.
L’accordo prevede inoltre che venga fornito alle OO.SS un rendiconto dettagliato sull’utilizzo dello strumento entro il mese di marzo 2021 e successivamente con cadenza quadrimestrale.
E’ stata infine prorogata la durata della Banca del Tempo Solidale al 31 dicembre 2021, mentre i termini di fruizione rientranti nella causale “Covid-19 Nazionale” sono stati protratti al termine dello stato di emergenza sanitaria.
Nella consapevolezza e convinzione che la Banca del Tempo Solidale rappresenti un importante strumento di solidarietà per le Lavoratrici ed i Lavoratori del Credito Cooperativo che vivono particolari situazioni di difficoltà personale o familiare, soprattutto in questo complesso periodo storico, le OO.SS firmatarie del presente accordo esprimono un giudizio positivo per il risultato raggiunto.
Roma, 14/12/2020
Le Segreterie Nazionali       
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UGL CREDITO – UILCA
Coordinamento Nazionale Credito Cooperativo

 

 

Scarica l’allegato: 14.12.2020 COMUNICATO UNITARIO bts BCC

Scarica l’allegato: BANCA DEL TEMPO 11 dicembre per firma