BPER: errare è umano, perseverare … non va bene!

Coordinamenti Sindacali Aziendali BPER Banca

 

ERRARE E’ UMANO, PERSEVERARE… NON VA BENE!

 

In data 11 settembre (comunicato: Invito “urgente e necessario”) ci siamo visti costretti a segnalare la convocazione da parte dell’Azienda di una serie di riunioni “in presenza” ponendo alla stessa, di riflesso, alcune domande rimaste ovviamente senza risposte convincenti… perché non ce ne sarebbero potute essere!

Solo a seguito di contagi in alcune filiali della zona interessata dalla riunione, l’Azienda ha deciso di predisporre anche un collegamento online!!!

Ribadiamo la nostra ferma contrarietà per quanto riguarda il metodo e il merito dell’iniziativa, ancor più alla luce di decisioni contrastanti intervenute non per prevenire ma dopo l’inasprimento dei contagi.

Questa Azienda, aldilà delle belle parole e degli intenti che tali spesso rimangono, magari ad uso di un “effetto vetrina”, dimostra di sottovalutare una situazione che ancora non consente fughe in avanti o allentamenti di alcun genere, stante il perdurare dell’emergenza e la necessaria massima attenzione per la salute e sicurezza dei colleghi. Anziché operare fattivamente a favore di una maggior sicurezza, sembra si faccia di tutto per nascondersi dietro interpretazioni errate di regole molto chiare, senza al contrario dar seguito alle disposizioni sulla sicurezza con atteggiamenti coerenti da parte in particolare dei vertici aziendali: da questi ultimi dovrebbero arrivare gli esempi per lo svolgimento corretto delle proprie funzioni.

Sarebbe disdicevole immolare la prudenza imposta dalla situazione sull’altare degli obiettivi aziendali e lo sarebbe ancor più quando si potrebbero e si dovrebbero utilizzare altri strumenti che consentirebbero comunque di raggiungere lo scopo.

Evidentemente però in Bper Banca il “virus” pare abbia colpito, speriamo non a morte, il rispetto e il buon senso.

Modena, 14/10/2020

 

COORDINAMENTI SINDACALI AZIENDALI BPER BANCA
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN




Aggiornamento manuale “La fiscalità nella Previdenza Complementare”

Di seguito riportiamo il link alla seconda edizione del manuale “La fiscalità nella Previdenza Complementare”, redatto a cura della Fisac AQ, aggiornato al mese di ottobre 2020.

Eventuali segnalazioni di refusi o di integrazioni saranno assolutamente graditi: si tratta di uno strumento utile per dare risposte a gran parte delle domande sull’argomento, che insieme possiamo migliorare.

Il manuale si può scaricare anche dalla sezione “Guide e manuali”

 

Scarica il manuale La fiscalità nella Previdenza Complementare – 2^ Ed.




Covid-19, la quarantena è compatibile con lo Smart Working?

Covid-19, quarantena e Smart Working sono compatibili? A rispondere alla domanda nel suo ultimo messaggio è stato l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale all’interno del messaggio n. 3653/2020.

Ecco quali sono le risposte che sono arrivate per lavoratori dipendenti e datori di lavoro.

Covid-19: quarantena e Smart Working

Il lavoratore dipendente può prestare attività di smart working durante la quarantena o la sorveglianza precauzionale. In tal caso, tuttavia, non spetta la tutela prevista per la malattia in quanto non si verifica alcuna sospensione dell’attività lavorativa.

In pratica, il legislatore ha equiparato la quarantena e la sorveglianza precauzionale per i soggetti fragili ai sensi dell’articolo 26, co. 1 e 2 del dl n. 18/2020 convertito con legge n. 27/2020 rispettivamente alla malattia e alla degenza ospedaliera.

L’Inps spiega, tuttavia, che l’assimilazione non opera nei casi in cui il lavoratore risulti adibito durante tale periodo in attività di smart working. Non riscontrandosi quell’incapacità assoluta, sebbene temporanea, di svolgere l’attività lavorativa. In questa ipotesi, pertanto, il lavoratore non può percepire sia la retribuzione che le tutele ivi previste.

Diverso è il caso della malattia conclamata (cioè ove al lavoratore sia stato accertato il contagio da COVID-19). Qui si è di fronte ad una incapacità temporanea al lavoro, non si può svolgere attività in regime di smart working e, pertanto, si ha diritto ad accedere alle corrispondenti tutele, compensative della perdita di guadagno.

L’INPS ha inoltre specificato che in tutti i casi di ordinanze o provvedimenti di autorità amministrative che di fatto impediscano ai soggetti di svolgere la propria attività lavorativa non è possibile procedere con il riconoscimento della tutela della quarantena.

Infine, in caso di lavoratori all’Estero risulta precluso qualsiasi beneficio: si ritiene che l’accesso alla tutela non possa che provenire sempre da un procedimento eseguito dalle preposte autorità sanitarie italiane.

A questo link il testo completo del Messaggio.