UniCredit, sindacati accolgono positivamente chiusura 70% filiali

I sindacati di UniCredit hanno accolto con favore la decisione della prima banca italiana UniCredit di chiudere il 70% delle sue filiali a causa del coronavirus.

La banca ha dichiarato la scorsa settimana che avrebbe lasciato aperto solo un numero limitato di filiali in ogni regione, senza fornire una cifra esatta.

Con il bilancio delle vittime di coronavirus in Italia ieri vicino ai 3.000 morti e a 35.713 contagiati, i sindacati hanno espresso crescente preoccupazione per i lavoratori impiegati in servizi essenziali come banche, uffici postali o negozi di alimentari – esclusi dall’isolamento.

I sindacati bancari ieri hanno scritto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte chiedendo la chiusura di due settimane di tutte le filiali.

Le banche in Italia hanno ridotto gli orari di apertura e stanno ruotando il personale per ridurne al minimo l’esposizione.

In una dichiarazione congiunta, i sindacati di UniCredit esprimono soddisfazione per la misura sulle filiali e la decisione di mettere in permesso retribuito, invece che in ferie forzate, coloro che non possono lavorare in remoto.

Intesa Sanpaolo, che ha chiuso 112 delle sue quasi 3.500 filiali, permette l’accesso solo ai clienti che hanno prenotato un appuntamento per transazioni non eseguibili online o differibili.

La popolazione italiana, sempre più anziana, dipende fortemente dall’aiuto degli impiegati bancari e postali.

Poste Italiane sta riducendo a sua volta gli orari di apertura e sta adottando ulteriori misure dopo che i sindacati hanno intensificato la protesta dopo la morte di due dipendenti.

 

Fonte: Reuters




Intesa Sanpaolo sbarra accesso a filiali: solo su appuntamento per operazioni indifferibili

Intesa Sanpaolo limita ulteriormente le regole di accesso alle filiali che risultano aperte durante l’emergenza Covid-19.

Nell’assicurare la tutela del proprio personale e il costante presidio dei servizi alla propria clientela, la banca ha deciso che a partire da domani 17 marzo sarà possibile accedere alle filiali del Gruppo esclusivamente su appuntamento.
Per i clienti sarà possibile richiedere l’appuntamento telefonicamente, per le sole operazioni indifferibili e non altrimenti eseguibili attraverso i canali diretti e digitali della banca, come gli sportelli automatici, la filiale online (telefonica) e la piattaforma di home banking.

Come già comunicato in data 12 marzo 2020, la tutela delle nostre persone, nel rispetto della garanzia della continuità e qualità del servizio, è una delle priorità di Intesa Sanpaolo anche in questa delicata fase di emergenza”, conclude la nota della maggiore banca italiana. Sportelli automatici e bancomat continueranno a mantenere la consueta operatività e accessibilità.

L’emergenza Covid-19 ha spinto i sindacati oggi a chiedere la chiusura di tutte le filiali bancarie in Italia per almeno due settimane. In precedenza l’ABI aveva raccomandato agli italiani di evitare di andare in banca.

 

Fonte: www.finanzaonline.it




I Segretari Generali scrivono al Presidente Conte dopo la risposta di ABI

 

Oggetto: Emergenza Covid-19 – Misure urgenti a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori e della clientela

In questi giorni così delicati per il Paese, giorni di decisioni anche difficili prese al fine di tutelare nella misura massima la salute e la sicurezza di tutte le cittadine e i cittadini non possiamo non apprezzare l’impegno del Suo Governo nella gestione di questa così delicata ed inaspettata contingenza.

Come Organizzazioni Sindacali abbiamo gestito sino ad ora l’emergenza di concerto con ABI, sollecitando in misura massima il pieno utilizzo degli strumenti di lavoro alternativi come lo smart working, tuttavia ad oggi, considerate anche le decisioni assunte ai vari livelli anche circa l’interpretazione della mobilità abbiamo diverse e forti perplessità circa l’impatto che queste decisioni potrebbero avere rispetto al contenimento o l’incentivazione dei contagi.

Nella giornata del 12 Marzo ci siamo unitariamente rivolti al Ministro dell’Interno denunciando la massiccia affluenza di clientela presso gli sportelli bancari, anche per svolgere operazioni non urgenti, segnalando le code di anziani che come a tutti noto tra le categorie più fragile e a maggior rischio di contagio.

A tal punto, pur rientrando il settore bancario nel novero dei “servizi pubblici essenziali” ad oggi la situazione in tutte le agenzie bancarie risulta di assoluta emergenza, non solo per il numero di contagi che via via riscontriamo fra le lavoratrici e lavoratori ma per l’afflusso continuo di clientela che giornalmente le agenzie si trovano a dover gestire.

ABI ha raccolto il nostro appello, invitando con comunicato stampa del 15 Marzo tutta la clientela a recarsi in filiale solo se necessario ed indispensabile.

Nell’incontro in videoconferenza del 16 Marzo finalizzato a stilare un Protocollo di settore in materia di salute e sicurezza abbiamo altresì richiesto la chiusura per 15 giorni di tutti gli sportelli bancari su tutto il territorio nazionale, questo per massimizzare gli effetti di distanziamento sociale al fine di arginare il diffondersi dell’epidemia da Covid- 19 e tutelare massimamente lavoratrici, lavoratori e clientela evitando che le filiali si trasformino in luoghi di contagio e propagazione del virus.

All’esito della consultazione del Comitato Esecutivo del 18 Marzo ABI ha respinto la nostra richiesta invocando il rispetto della normativa in materia di servizi pubblici essenziali.

Riteniamo dunque necessario e non più procrastinabile rivolgerci direttamente a Lei rispetto alla perplessità e al dissenso che unitariamente manifestiamo rispetto alla interpretazione del DPCM 11 Marzo 2020.

Chiediamo pertanto al Suo Ufficio di procedere con l’adozione di un provvedimento straordinario in accoglimento della richiesta già formulata ad ABI, ovvero la chiusura per 15 giorni di tutti gli sportelli bancari su tutto il territorio nazionale.

In qualità di Segretari Generali delle categorie produttive del credito, siamo totalmente a disposizione nel contribuire a favorire la piena applicazione delle disposizioni governative e chiediamo a Lei ed al Suo Governo convinti però che in questa particolare fase la salute e la sicurezza del Paese sia di assoluta priorità.

Questo a tutela della salute e sicurezza delle lavoratrici dei lavoratori e della clientela tutta.

I Segretari Generali

Fabi – First Cisl – Fisac Cgil – Uilca – Unisin
Lando Maria Sileoni – Riccardo Colombani – Giuliano Calcagni – Massimo Masi – Emilio Contrasto


Di seguito la risposta di ABI ai Segretari Generali


Ai Segretari Generali di
Fabi | First-Cisl | Fisac-Cgil | Uilca | Unità Sindacale | Falcri Silcea Sinfub

Il Comitato esecutivo odierno ha rivolto la massima attenzione all’attuale situazione di emergenza correlata alla diffusione del virus COVID-19 ed ha confermato la priorità della tutela della salute delle persone interessate, lavoratrici/ lavoratori e clienti, per garantire la quale si stanno adottando anche misure ulteriori rispetto a quanto necessario per adempiere alle disposizioni delle Autorità, al fine di contenere i rischi di contatto agendo sulle diverse leve a disposizione, alla luce di quanto disposto nel DPCM 11 marzo 2020 in ordine alla prosecuzione dei servizi bancari.

Il Comitato esecutivo ha approvato all’unanimità, esprimendo pieno apprezzamento, il Protocollo ”Misure di prevenzione, contrasto e contenimento della diffusione del virus COVID-19 nel settore bancario” condiviso da ABI con Fabi, First­ Cisl, Fisac-Cgil, Uilca e Unisin il 16 marzo 2020, che – alla luce di quanto disposto dal Dpcm 11 marzo 2020 in ordine alla prosecuzione dei servizi bancari – contiene le misure che devono essere rispettate per operare tutelando la sicurezza delle lavoratrici/lavoratori e dei clienti.

Tenuto anche conto di quanto da Voi rappresentato, il Comitato esecutivo ha condiviso che la situazione nelle aree caratterizzate da un elevatissimo livello di contagio pur senza essere qualificate come “zone rosse”, richiedano l’adozione di misure straordinarie ed eccezionali per la tutela delle persone con il massimo senso di responsabilità.

In aggiunta ai piani in corso di realizzazione di riduzione dell’operatività delle reti fisiche correlati all’emergenza sanitaria, le banche si impegnano ad adottare tutte le misure idonee a limitare l’accesso alle filiali da parte di clientela ai soli casi delle operazioni urgenti non realizzabili attraverso i canali remoti e gli sportelli automatici che offrono amplissime operatività, così da poter ridurre ulteriormente e drasticamente la presenza delle colleghe e dei colleghi all’interno delle stesse e ridurre il rischio di contagio. Nel contempo il personale presente – nel rispetto di tutte le prescrizioni igieniche sanitarie – assicurerà alla clientela l’erogazione dei servizi essenziali che non possono essere soddisfatti attraverso i canali “remoti” e gli sportelli automatici, attraverso anche l’attenta gestione del relativo accesso fisico alla filiale.

Il Comitato esecutivo, rappresentato dal Presidente Antonio Patuelli, rinnova il forte invito rivolto a tutti i cittadini a contribuire al massimo alla lotta al coronavirus evitando il rischio di contagio, utilizzando  per  le operazioni bancarie ‘i canali che non richiedono presenza fisica – disponibili da casa tramite computer  e telefono – nonché i bancomat all’esterno delle filiali. Per le inderogabili esigenze che richiedono di recarsi comunque in filiale,  l’invito è a telefonare prima alla propria banca per ricevere tutto il supporto necessario.

Con i più cordiali saluti.

Antonio Patuelli

 

 




Coronavirus: cosa sappiamo oggi? Alcuni dati statistici

Sappiamo che la malattia causata dal virus  Covid-19 causa una sindrome simil influenzale con particolare coinvolgimento dei polmoni. Nei polmoni la malattia può causare una grave polmonite interstiziale che, in certi casi e soprattutto nelle persone a rischio, può essere letale. 

La classe di età che sembra più delicata e a rischio è quella degli anziani, dai 65 anni in su con un rischio che aumenta proporzionalmente all’età. 

Nei casi confermati in questa ondata epidemica i due terzi dei decessi erano di persone con malattie preesistenti e l’età media dei pazienti deceduti positivi al CoronaVirus è di circa 80 anni.

La letalità (numero di morti tra i contagiati) di questa malattia non è altissima ma nemmeno trascurabile, siamo attorno al 3,5% ma si tratta di un dato discutibile e sicuramente non preciso perché molto probabilmente questo numero è in realtà molto più basso. Infatti per noi i contagiati sono solo quelli che risultano positivi al test per la presenza del virus, ma è ragionevole immaginarsi che molti (o moltissimi) positivi non siano mai stati rilevati perché con pochi sintomi. 

Se i contagiati (reali) fossero, come probabile, molti di più, la letalità sarebbe notevolmente più bassa . 

C’è da dire un’altra cosa importante, legata alle fasce d’età. 

Come abbiamo detto questa malattia è più pericolosa per le persone anziane. Se consideriamo la letalità per fasce d’età vedremo che negli over 80 avremo 10,9% di letalità (altissima), mentre nella fascia 0-65 anni di età è dello 0,5% (bassissima). 

Il dato della letalità generale (che sembra maggiore rispetto alla Cina), è una nota distorsione statistica dovuta al fatto che da noi ci sono più anziani, si chiama “Paradosso di Simpson“.

In Statistica , il Paradosso di Simpson, indica una situazione in cui una relazione tra due fenomeni appare diversa da come in realtà è che perché interviene una variabile non considerata, nel nostro caso il non considerare l’età fa apparire il tasso di letalità più alto.

Cosa è ragionevole aspettarsi?

Un’epidemia ha solitamente un’evoluzione in più fasi. 

Un aumento dei casi lineare (pochi casi, continuamente), poi esponenziale (i nuovi casi giornalieri aumentano in modo importante), poi si arriva al picco epidemico e dopo c’è una stabilizzazione (i nuovi casi giornalieri restano pressoché costanti per diversi giorni) per poi osservare un calo progressivo. Questo succede perché il virus trova sempre meno persone da infettare e condizioni sempre più sfavorevoli alla sua diffusione.

Al momento gli scienziati non sanno stimare con certezza la data del picco epidemico, ad ogni modo l’obiettivo è quello di arrivarci nel migliore dei modi.

Ricordiamo che lo scopo delle misure di contenimento è  quello di limitare il più possibile la contagiosità del virus e la cosa più evidente (anche da studi che hanno analizzato il caso cinese) è che le misure devono essere severe, rigide e rispettate per poter funzionare.

 

Dipartimento Salute e Sicurezza Fisac/Cgil




AdER, chiusura temporanea dal 18 al 25 marzo

Nella serata di oggi abbiamo incontrato in collegamento telefonico la delegazione aziendale di Agenzia delle Entrate – Riscossione, per proseguire il confronto e ricevere da parte aziendale un aggiornamento circa le misure che, su sollecitazione delle scriventi Segreterie Nazionali di Settore, sono state fino ad ora adottate e su quelle in via di adozione nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori di AdE-R, con l’obiettivo di contenere al massimo possibile la diffusione dell’epidemia relativa al Coronavirus.

L’Ente ci ha comunicato la chiusura temporanea di tutti gli sportelli, a partire dal prossimo mercoledi 18 marzo e sino al successivo mercoledì 25 marzo 2020. Durante questo periodo saranno rafforzati a favore dei contribuenti i servizi on-line.

Esprimiamo apprezzamento per tale decisione che riteniamo un ulteriore importante segnale a salvaguardia della tutela della salute delle lavoratrici e dei lavoratori.

Potrà comunque rendersi necessario un presidio minimo in presenza sulle varie sedi al fine di garantire il proseguimento dell’attività lavorativa. Tale presidio, che potrà svolgersi anche a rotazione, vedrà coinvolti principalmente quei colleghi che, a seguito del censimento fatto in occasione dell’attribuzione delle ultimissime postazioni di smart working, sono risultati assolutamente impossibilitati ad accedere alla modalità di lavoro in remoto in quanto non raggiunti dalla rete internet al proprio domicilio.

Con riferimento allo smart working che, con decorrenza dalla giornata odierna è stato ampliato a favore di TUTTI I COLLEGHI , l’Ente ha comunicato che sono già state attivate n. 4.419 postazioni in collegamento da remoto; nei prossimi giorni anche i colleghi sprovvisti di linea fissa o di pc saranno aiutati ad effettuare il collegamento, attraverso un indirizzo email, con cellulare o tablet.

Agenzia delle Entrate-Riscossione ci ha inoltre comunicato che sta valutando una copertura assicurativa aggiuntiva a favore, esclusivamente, del personale dipendente, con riferimento ai casi di ricovero per Coronavirus e a beneficio dei colleghi risultati positivi agli accertamenti da parte delle Autorità Sanitarie Competenti; tale copertura avrà decorrenza gennaio 2020 e scadenza dicembre 2021.

Confidiamo che, in un momento così difficile per tutte le lavoratrici ed i lavoratori, questi provvedimenti fortemente sollecitati dalle scriventi Segreterie Nazionali di Settore ed adottati dall’Ente possano contribuire al proseguimento dell’attività lavorativa nelle migliori condizioni possibili.

Vi informiamo, inoltre, che siamo in attesa della pubblicazione del Decreto Legge Covid Ter emanato in data odierna, al fine di verificare gli ulteriori provvedimenti assunti dal Governo di cui anche i dipendenti di Agenzia delle entrate-Riscossione potranno beneficiare.

Vi terremo prontamente aggiornati.

Roma, 16 marzo 2020

 

Le Segreterie Nazionali del Settore Riscossione Tributi
FABI   FIRST-CISL   FISAC-CGIL   UILCA



Coronavirus, accordo ABI-Sindacati. Chiesta chiusura banche per 15 giorni.

Sottoscritto da Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca Unisin e Associazione bancaria un protocollo per garantire la tutela della salute e per arginare l’espansione dell’epidemia Covid-19. Nelle agenzie sarà garantita solo l’assistenza ai clienti, attività commerciale solo da remoto. Chiesta la chiusura delle filiali per 15 giorni. Paletti per accesso di fornitori, pulizia e sanificazione, precauzione igieniche e sanitarie, dispositivi di protezione individuale, servizi e contatto col pubblico, organizzazione aziendale, sorveglianza sanitaria.

Roma, 17 marzo 2020.

Nella tarda serata di ieri si è concluso il vertice tra i Segretari Generali delle Organizzazioni Sindacali di Settore – Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca, Unisin – e ABI al fine di gestire congiuntamente gli aspetti legati a salute e sicurezza in relazione all’emergenza epidemiologica del Paese. Al centro del protocollo sottoscritto è stata posta la tutela del diritto alla salute e l’impegno comune ad attivarsi e collaborare fattivamente per arginare l’espansione dell’epidemia Covid-19. Al fine di contribuire in via incisiva al controllo della diffusione del virus, i Segretari Generali delle cinque organizzazioni sindacali del credito hanno unitariamente prioritariamente richiesto la chiusura totale degli sportelli bancari su tutto il territorio nazionale, garantendo esclusivamente i servizi on line e l’operatività tramite Atm.

A fronte della nostra richiesta di chiusura di tutti gli sportelli sul territorio nazionale per 15 giorni il Presidente degli Affari Sindacali di ABI, Salvatore Poloni, si è detto non competente a sciogliere la riserva, attendiamo pertanto l’esecutivo ABI previsto per la giornata di mercoledì 18 marzo per il pronunciamento circa la nostra richiesta finalizzata a tutelare in modo deciso ed incisivo il diritto alla salute di lavoratrici e lavoratori in un così delicata fase emergenziale.

Nel merito del protocollo, occorre osservare che, fermo restando il rispetto delle prassi di profilassi governative, abbiamo ottenuto la limitazione dell’attività bancaria di sportello alla sola assistenza alla clientela, limitando ai soli canali remoti lo svolgimento dell’attività commerciale.

Sono stati fissati importanti paletti a tutela dei Colleghi su accesso fornitori, pulizia e sanificazione, precauzioni igieniche sanitarie, dispositivi di protezione individuale, servizi e contatto con il pubblico, organizzazione aziendale, sorveglianza sanitaria.

Abbiamo, infine, prevista la partecipazione nella gestione e nell’analisi congiunta di questa fase emergenziale al tavolo nazionale anche di un Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza per organizzazione sindacale.


I Segretari Generali Fabi – First Cisl – Fisac Cgil – Uilca – Unisin
Lando Maria Sileoni – Riccardo Colombani – Giuliano Calcagni – Massimo Masi – Emilio Contrasto

Scarica il testo dell’accordo




Covid-19, in arrivo aiuti a famiglie e imprese: l’elenco dei provvedimenti

Nove settimane di Cig per tutti, stop tasse e mutui casa, congedi al 50% di stipendio, per autonomi 500 euro una tantum: ecco la mappa degli aiuti.

Sono alcune delle misure previste nel nuovo decreto legge che dovrebbe ottenere a stretto giro il via libera del Consiglio dei ministri

Congedi speciali pari al 50% della retribuzione o voucher babysitter per i lavoratori, dipendenti o autonomi, con figli piccoli a casa da scuola per l’emergenza coronavirus. Rinvio del pagamento dei contributi Inps per il lavoro domestico. Cassa integrazione in deroga allargata a tutti i settori mentre agli autonomi sarà riconosciuta una indennità una tantum di 500 euro. E poi ancora sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa per chi è in difficoltà, estesa anche alle partite Iva, senza necessità di presentare l’Isee. Nel pacchetto per famiglie e imprese travolte dall’emergenza sanitaria anche il congelamento di tutti i versamenti di imposte e contributi del 16 marzo almeno per una settimana. Scatterà poi una proroga lunga dei versamenti di Iva, ritenute e contributi sulla base del fatturato e non più solo per alcune filiere.

Il Governo vara il decreto per famiglie e imprese
Sono alcune delle misure contenute nel nuovo decreto legge – stando all’ultima bozza giunta sul tavolo del preconsiglio – che questa mattina, lunedì 16 marzo, il Consiglio dei ministri si appresta a varare. L’appuntamento è alle 10. Un corposo pacchetto con le misure per l’emergenza coronavirus: aiuti per famiglie e imprese, ma anche medici e lavoratori. Un’iniezione di sostegno all’economia da circa 25 miliardi; finanziamenti mobilitati per 350 miliardi.

Gualtieri: per decreto legge useremo tutti i 25 miliardi
Per quanto riguarda le risorse messe sul tavolo dal Governo, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, intervenuto in serata alla trasmissione “Che tempo che fa”, ha spiegato che per il “decreto di marzo” si è già «sopra i 20 miliardi e probabilmente arriveremo a tutti i 25 miliardi» autorizzati dal Parlamento «per dare una risposta forte e immediata» all’emergenza Coronavirus. Si tratta, ha continuato il responsabile dell’Economia, di un primo provvedimento per dare «liquidità massiccia a famiglie e imprese» cui seguiranno «provvedimenti più precisi di ristoro». Gualtieri ha poi aggiunto che il provvedimento mobilita finanziamenti per 350 miliardi di euro. Si tratta di una cifra “equivalente” in percentuale del Pil ai 550 miliardi della Germania, ha concluso.

Il decreto in via di approvazione è solo l’ultimo di una serie di provvedimenti che hanno ottenuto il via libera dell’esecutivo negli ultimi giorni (consulta il testo dei decreti). Dal 21 febbraio al 9 marzo sono stati adottati dal governo 17 atti tra Dl (decreti legge), Dpcm (decreti del Presidente del Consiglio) e ordinanze. Si contano 4 decreti legge, di cui uno convertito in legge in meno di due settimane (legge n. 13 del 5 marzo 2020). Con il Dl n. 6 gli italiani hanno iniziato a toccare con mano la quarantena e fare i conti con divieti e restrizioni. Il Dl n. 9 ha sospeso versamenti di tasse, bollette e contributi. Nella logica dell’emergenza continua sono arrivati anche altri due decreti d’urgenza. Quello sulla giustizia, con la sospensione dell’attività giudiziaria. Il quarto decreto legge sul Coronavirus tra l’8 e il 9 marzo è approdato sulla Gazzetta ufficiale fissando le regole per l’assunzione di 20mila unità tra medici e infermieri, autorizzando in deroga l’acquisto di presidi e attrezzature per sostenere l’emergenza continua nelle strutture sanitarie.

Congelati Iva, ritenute e contributi per tutti
Il provvedimento – il quinto decreto legge della serie – è dunque solo l’ultimo atto. Anche in questo caso l’obiettivo è garantire liquidità a famiglie e aziende che da giorni devono fare i conti con questa emergenza sanitaria. In arrivo prima una sospensione di una settimana per tutti i contribuenti e per tutti i pagamenti in scadenza domani 16 marzo. Poi una proroga per tutti i contribuenti, non più selezionati in base alle filiere maggiormente colpite, ma in base al fatturato.

A integrare il capitolo fiscale del decreto potrebbe arrivare anche l’introduzione di un credito d’imposta del 60% degli affitti di marzo di negozi e botteghe. L’obiettivo della misura è sostenere i lavoratori autonomi che svolgono la loro attività in affitto, ma sono stati costretti alla chiusura per rispettare le misure di contenimento adottate dal Governo per frenare il contagio.

Congedi genitori al 50% retribuzione
Nel pacchetto anche misure per le famiglie. Arrivano i congedi per i genitori che hanno figli sotto i 12 anni costretti a casa dalla chiusura delle scuole. I congedi “speciali” saranno validi dal 5 marzo per tutti i dipendenti. L’indennità sarà di massimo 15 giorni da utilizzare tra mamma e papà non contemporaneamente, e sarà pari al 50% della retribuzione. È quanto prevede l’ultima bozza del decreto suscettibile di modifiche. Nessun limite di età in caso di figli disabili. Sarà poi riconosciuto un congedo speciale non retribuito ai dipendenti con figli tra 12 e 16 anni. In alternativa ai congedi parentali, i genitori lavoratori dipendenti con figli sotto i 12 anni potranno richiedere i voucher baby-sitter. Il bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting è previsto «nel limite massimo complessivo di 600 euro e viene erogato mediante il libretto famiglia». Il voucher sale a 1000 euro per medici, infermieri, tecnici sanitari e ricercatori.

Rinvio del pagamenti dei contributi Inps per il lavoro domestico
È di aiuto delle famiglie il rinvio del pagamento dei contributi Inps per il lavoro domestico (le collaboratrici familiari, Colf). Il pagamento dei contributi Inps in scadenza dal 23 febbraio al 31 maggio infatti potranno essere pagati dopo il 10 giugno.Il pagamento sarà al netto di sanzioni e interessi.

Stop mutui casa, anche autonomi
Nel provvedimento anche la sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa per chi è in difficoltà, estesa anche agli autonomi. In questo secondo caso, la sospensione è prevista per le partite Iva che come conseguenza della crisi autocertifichino di aver perso, in un trimestre successivo al 21 febbraio 2020, oltre il 33% del proprio fatturato rispetto all’ultimo trimestre 2019. La misura, che sarà in vigore per 9 mesi come estensione di quanto gia prevede il Fondo Gasparrini, non prevede obbligo di presentare l’Isee e sarà finanziata con 500 milioni.

Cassa integrazione in deroga per tutti fino a nove settimane
Il Governo mette sul piatto quasi 5 miliardi per gli ammortizzatori sociali. Torna la cassa integrazione in deroga per tutti i lavoratori di imprese, anche quelle “micro” fino a 5 dipendenti, incluso il settore agricolo, non coperte dagli attuali ammortizzatori sociali: il sussidio assicurerà fino a nove settimane di integrazione salariale. Si rafforza anche il fondo di integrazione salariale (il Fis), un altro strumento di sostegno al reddito in caso di cessazione o sospensione dell’attività lavorativa, rivisitato dalla riforma del 2015. Sempre sul fronte ammortizzatori, un’altra novità riguarda la cassa integrazione ordinaria: viene introdotta una causale unica speciale, «emergenza Covid-19», per assicurare la semplificazione delle procedure d’accesso.

24 giorni in più in 2 mesi permessi 104
Chi assiste persone disabili potrà chiedere fino a 24 giorni in più di permesso nei prossimi due mesi. I permessi previsti dalla legge 104 potranno essere aumentati di 12 giorni sia nel mese di marzo che nel mese di aprile.

A marzo premio 100 euro a chi lavora in sede
È previsto poi un premio di 100 euro per il mese di marzo 2020 ai lavoratori dipendenti, pubblici e privati, che abbiano continuato a lavorare nella sede di lavoro. Il premio spetta a chi guadagni non più di 40mila euro l’anno ed è esentasse. Viene rapportato ai giorni di lavoro in sede e viene dato in via automatica dal datore di lavoro, se possibile nella busta paga di aprile o comunque entro il conguaglio di fine anno.

Fondo di ultima istanza per redditi bassi
Stando alla bozza del provvedimento, arriva un «fondo per il reddito di ultima istanza» per i lavoratori danneggiati dal Coronavirus. La misura prevede una forma di sostegno al reddito per lavoratori dipendenti e autonomi, che abbiano cessato, ridotto o sospeso la loro attività e che nel corso del 2019 non avevano guadagnato più di 10mila euro. Per sostenerli viene istituito un fondo da 200 milioni per l’erogazione di una indennità nel 2020. Sarà il ministero del Lavoro a definire i criteri.

Quasi tre miliardi per le pmi
Per quanto riguarda le aziende, è previsto l’ampliamento e potenziamento del fondo di garanzia per le Pmi, dotato di 1 miliardo in più, garanzie statali a sostegno della moratoria delle banche alle imprese per 1,73 miliardi di euro oltre che un sostegno fiscale alla cessione dei crediti deteriorati. In particolare il fondo garanzia Pmi vede ampliare e semplificare il suo raggio d’azione per i prossimi 9 mesi, elevando ad esempio la garanzia massima per singola impresa a 5 milioni di euro.

Garanzia Cdp attiva 10 mld fondi
Cdp (Cassa depositi e prestiti) garantirà, con uno stanziamento pubblico di 500 milioni, finanziamenti per un importo fino a 10 miliardi che le banche potranno rilasciare alle imprese colpite dall’emergenza Coronavirus.

Fondi alle imprese per produrre mascherine
Il nuovo decreto legge stanzia 50 milioni e prevede che Invitalia, in qualità di soggetto gestore delle principali agevolazioni nazionali alle imprese, è autorizzata a erogare finanziamenti a fondo perduto o contributi in conto gestione, nonché finanziamenti agevolati, alle imprese che producono dispositivi di protezione individuale e medicali, «per assicurarne l’adeguata fornitura nel periodo di emergenza».

Si potranno requisire alberghi e macchinari
Il provvedimento mette in campo una serie di misure per l’emergenza sanitaria. In caso di necessità, ad esempio, il capo della protezione civile potrà requisire «in uso o in proprietà da ogni soggetto pubblico o privato» oltre ai presidi sanitari e medico-chirurgici, anche i macchinari e le altre dotazioni per le terapie intensive. I prefetti invece potranno provvedere alla requisizione in uso di «strutture alberghiere, ovvero di altri immobili aventi analoghe caratteristiche di idoneità», per ospitarvi chi deve fare la quarantena e non può restare a casa. Per fronteggiare l’emergenza strutture sanitarie private, accreditate e non, dovranno mettere a disposizione il personale sanitario, i locali e le apparecchiature. Le prestazioni saranno remunerate dalle regioni con una somma di denaro a titolo di indennità.

320 medici e infermieri militari in più
La bozza all’esame del pre consiglio dei ministri contempla presidi sanitari straordinari anche per il servizio sanitario militare. È messa in evidenza la necessità di incrementare il personale medico e infermieristico militare per 320 unità, di cui 120 medici e 200 infermieri, attraverso l’arruolamento straordinario e temporaneo, con una ferma eccezionale della durata di un anno.

Commissario straordinario coordina misure sanitarie
Una norma sancisce che il presidente del Consiglio con un suo decreto nomina un commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure sanitarie di contenimento e contrasto dell’emergenza Coronavirus. Il commissario straordinario può «requisire beni mobili, mobili registrati e immobili» per «potenziare la capienza delle strutture ospedaliere» e in particolare «i reparti di terapia intensiva e sub-intensiva». Il commissario inoltre «preserva e potenzia le filiere produttive dei beni necessari» per contenere l’emergenza, anche «costruendo nuovi stabilimenti e riconvertendo quelli esistenti» e può «organizzare la raccolta di fondi occorrenti», inclusi quelli privati. Il Commissario sarà – come annunciato dal premier Giuseppe Conte – l’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri.

Fonte: www.ilsole24ore.it

 

 




Appello dell’ABI: non andate in banca se non è necessario

Un forte invito agli Italiani è stato rivolto dal Presidente dell’Associazione Bancaria Italiana, Antonio Patuelli, e dal Direttore Generale dell’ABI, Giovanni Sabatini.

Domattina, lunedì, le banche riapriranno, come disposto dal Governo, con i previsti presidi sanitari. L’Associazione Bancaria invita i cittadini a contribuire al massimo alla lotta al coronavirus evitando ogni rischio di contagio.

Il Presidente  Patuelli e il Direttore Sabatini rilevano che sono diffusissime le operazioni bancarie possibili da casa tramite computer e telefono portatile; molto diffusi sono anche i Bancomat all’esterno delle filiali e operano anche Bancomat evoluti che fanno pure operazioni di versamento e pagamento anche di bollette.

Patuelli e Sabatini rivolgono un particolare invito a chi desiderasse andare comunque in banca, in particolare agli anziani che avessero meno confidenza con le tecnologie: invece e prima di andare nella filiale bancaria, telefonate da casa in banca per consigliarsi su come risolvere il problema che avete, ma senza uscire di casa. Ci sono tante possibilità che vanno ricercate e sono realizzabili facilmente per telefono con le filiali bancarie senza uscire di casa.

Vi invitiamo caldamente almeno a telefonare in banca.

Roma, 15 marzo 2020

 

Comunicato stampa dell’Associazione Bancaria Italiana

 

Leggi anche

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https://www.fisaccgilaq.it/banche/i-sindacati-scrivono-al-ministro-dellinterno-sono-a-forte-rischio-dipendenti-e-clienti-delle-banche.html

 




Bper: arrivano risposte concrete

Si è tenuta in data odierna la seconda conference call tra la delegazione aziendale e sindacale relativa all’emergenza Corona virus.

L’azienda si è presentata al tavolo con delle importanti novità che vanno nella direzione delle richieste fatte dalle Organizzazioni sindacali a qualsiasi livello (Nazionale, Coordinamento di Gruppo e Aziendali, Regionali e Provinciali di tutto il territorio Nazionale).

In tarda mattinata sono uscite le faq aggiornate che vanno a sostituire quelle precedenti. Proviamo a sintetizzare le principali novità:

Permessi

ASSENZE VOLONTARIE (richieste dal dipendente)

1. PERMESSI NON RETRIBUITI: Tutti i colleghi possono chiedere permessi non retribuiti (fruibili a giornate intere, a mezze giornate o ad ore) fino al 3 aprile. Il codice da utilizzare è Permesso Non Retribuito Ordinanza.

2. PERMESSI RETRIBUITI: Le indicazioni sotto riportate, in quanto migliorative, sostituiscono le precedenti regole con effetto retroattivo (dal 2.3.2020). In caso di richiesta di adeguamento dei giustificativi già inseriti, far riferimento al proprio Responsabile autorizzatore.

a) Per i genitori con figli di età fino a 14 anni non compiuti, dipendenti immunodepressi con certificazione (ai sensi del DPCM del 4.3.2020 art. 2 comma 1 lettera b) genitori con figli disabili e gestanti non in congedo per maternità.
Nel periodo compreso dal 2 marzo al 3 aprile è prevista la possibilità di richiedere permessi retribuiti nella misura di 5 giorni (fruibili a giornate intere, mezze giornate o a ore, anche non consecutivamente).
I permessi non sono legati al numero di figli (ad esempio un dipendente con un figlio e un dipendente con tre figli hanno entrambi la possibilità di fruire di 5 giorni);
In caso di genitori entrambi dipendenti del Gruppo Bper, ciascuno di essi può fruire dei propri permessi retribuiti. Il codice da utilizzare è Permesso Retribuito Ordinanza.

b) Per tutti i dipendenti del Gruppo (incluse le persone di cui al punto a) Nel periodo compreso tra il 2 marzo e il 3 aprile è prevista la possibilità di richiedere permessi retribuiti nella misura di 5 giorni (fruibili esclusivamente a giornate intere anche non consecutive) vincolati all’utilizzo di giornate di ferie/banca ore/ex festività in unrapporto 1 a 1 (ad ogni giorno di ferie/banca ore/ex festività potrà seguire un giorno di permesso retribuito).
Si specifica che:
● possono essere considerate ai fini del conteggio le ferie, le ex festività e la banca ore utilizzate dal 2 marzo
● è necessario che vi sia prima una fruizione di ferie, ex festività, banca ore e poi la fruizione del permesso retribuito Il codice da utilizzare è Permesso Retribuito Ordinanza.

3. FERIE/EX FESTIVITÀ/BANCA ORE: Possibilità di fruizione, nel periodo compreso tra il 2 marzo e il 3 aprile, di ferie/ex festività/banca ore per tutti coloro che ne fanno richiesta.

Regole Generali:
● La fruizione dei permessi sopra elencati nei limiti e nei termini definiti è valida dal 2 marzo al 3 aprile ed è valida per tutti i dipendenti del Gruppo Bper.
● Il collega dovrà fare richiesta nel portale Zucchetti dei giorni di permesso di cui ai punti 1), 2) e 3) (in caso di assenza occorre inviare una richiesta al proprioresponsabile) e ottenere dal responsabile l’autorizzazione ad assentarsi secondo lemodalità attualmente in uso nelle diverse legal entities. Il responsabile cercherà di favorire tutte le richieste tenendo conto delle esigenze organizzative minime dellapropria unità organizzativa definite di volta in volta dall’Azienda.
● Le richieste già inserite in procedura dovranno essere riviste alla luce di quanto sopra descritto.
● I permessi retribuiti al punto 2 (a e b) sono cumulabili.

ALTRE TIPOLOGIE DI ASSENZA:
Per assenze conseguenti a ordinanze dirette o indirette legate all’emergenza sanitaria (ad esempio le “quarantene”), turnazione nelle unità organizzative nelle modalità che saranno successivamente comunicate, chiusure filiali, l’Azienda potrà disporre attraverso i responsabili delle unitàorganizzative o le funzioni preposte:

● prestazione lavorativa in modalità smartworking per tutti coloro (centro esemicentro) che sono in possesso della necessaria dotazione (il codice da utilizzare è Smartworking Emergenziale);

● prestazione lavorativa per tutti coloro che già utilizzano postazioni di lavoro prossime alle proprie abitazioni: attività lavorativa in modalità Hubworking o in modalità dislocata (il codice da utilizzare è Hubworking Emergenziale);
● prestazione lavorativa per tutti coloro che da casa possono accedere allapiattaforma GSuite: possono cioè accedere alla posta elettronica di ufficio e alle relative funzionalità (il codice da utilizzare è Smartworking Emergenziale);
● attività formative da effettuare da casa secondo modalità che verranno successivamente declinate (il codice da utilizzare è Formazione);
● permessi retribuiti (in questo caso il codice da utilizzare è Permesso Retribuito Emergenza). I permessi retribuiti emergenza sono cumulabili ai permessi retribuiti ordinanza di cui al punto 2.a

Prevenzione e Protezione

le filiali che intendono far applicare in autonomia schermi in plexiglas sulle postazioni di cassa e/o sulle postazioni di consulenza al pubblico, possono farlo provvedendo direttamente a sostenere la spesa che sarà poi rimborsata a livello centrale a fronte di regolare fattura emessa. L’acquisto e posa in opera di tali schermi deve obbligatoriamente seguire le presenti disposizioni:

1. Prima di procedere all’acquisto e alla posa in opera dello schermo, occorre chiedere l’autorizzazione tramite email all’indirizzo [email protected];
2. L’email dovrà riportare la fotografia o la scheda tecnica dello schermo in oggetto,il costo e qualsiasi altro dettaglio tecnico disponibile;
3. L’autorizzazione (o la non autorizzazione) all’acquisto e alla posa in opera verrà comunicata tramite email entro la giornata lavorativa;
4. Non è consentito l’acquisto di schermi di materiale diverso dal plexiglas (vetro o materiale infrangibile): richieste in tal senso saranno automaticamente respinte;
5. È preferibile che gli schermi siano in plexiglas leggero, abbiano tutti gli spigoli arrotondati e siano autoportanti (ovvero che non richiedano interventi di installazione che modifichino i box cassa come tagli, apposizione di viti, ecc.);
6. Sarà cura del Preposto della filiale che ha installato lo schermo, verificare che gli addetti delle pulizie provvedano alla pulizia dello schermo stesso giornalmente e conprodotti sanificanti (a base etanolo dal 60 all’80% o a base cloro min. 1%);
7. Le fatture dovranno essere inoltrate all’indirizzo mail [email protected].

Resta confermata la sospensione di tutte le Campagne commerciali, la riduzione dell’orario al pubblico stabilita nella precedente riunione e la non obbligatorietà di usufruire delle ferie.

Dopo nostre pressanti richieste, rileviamo che per quanto riguarda i permessi sono stati fatti importanti passi in avanti e constatiamo con soddisfazione che a brevissimo dovremmo poter utilizzare lo smart learning che permetterà ai colleghi che hanno anche propria attrezzatura e linea internet di poter svolgere corsi online da casa risultando presenti al lavoro.

Evidenziamo invece che per quanto riguarda la prevenzione e sicurezza non siamo ancora in linea con quanto fatto da altri competitor.

Abbiamo posto all’attenzione aziendale la necessità di evitare che nel territorio nazionale ci possano essere interpretazioni in merito alle modalità di accesso di clienti nelle filiali. Sarebbe il caso di diramare regole più stringenti.

Durante la call, abbiamo anche richiesto:

  • di porre la massima attenzione ancora sulle pulizie e sanificazione degli ambienti soprattutto nelle bussole, negli ascensori etc.; ;
  • di predisporre vetrofanie per la clientela invitandola chi non ha operazioni indifferibili (es. estratti conto, saldi, ecc.) di non recarsi in Banca;
  • di prevedere procedure più snelle per quanto riguarda le richieste di moratoria in modo da limitare l’accesso al pubblico;
  • di poter ridurre su richiesta del dipendente l’orario di pausa pranzo e consumare il pasto in filiale per poter tornare prima presso le proprie abitazioni;
  • Valutare opportunamente di chiudere la mensa di Modena:
  • che la banca possa stipulare un’assicurazione a favore dei colleghi per il rischio coronavirus.
  • La verifica puntuale delle distanze previste per legge che devono essere tenute dai colleghi del Contact Center e una valutazione di una diversaturnazione soprattutto per quanto riguarda l’ultimo turno.

L’Azienda ha confermato, inoltre, che a brevissimo ci sarà l’introduzione del lavoro a turni per Uffici centrali e Filiali di maggiori dimensioni e chiusura a turno per le Filiali minori.
L’applicazione sarà affidata al Responsabile dell’Area Affari che avrà ilcompito di indicare ai responsabili ed ai Direttori regionali i criteri per rispettare legaranzie operative e di servizio minimo. Su questo argomento l’Azienda si è impegnata ad aggiornare a breve il Tavolo sindacale di Gruppo dell’evoluzione.

Lunedì si terrà con Abi un incontro con le nostre Segreterie Generali e in seguito potrebbero essere prese a livello nazionale ulteriori determinazioni.

Noi siamo sempre a disposizione per chiarimenti.

Segreterie di Coordinamento Sindacale del GRUPPO BPER
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN

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Modena, 13 marzo 2020

Scarica il volantino

 

 

 




Segreterie Nazionali Assicurativi: prima la salute!

Il Coronavirus si sta diffondendo rapidamente nel Paese e nel mondo; l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo non ha precedenti e, allo stato non ci sono cure né vaccini per contrastarlo, se non la modifica dei nostri comportamenti sociali.

Il governo ha varato una serie di decreti per arrestarne la diffusione facendo chiudere tutti i servizi non essenziali per il bene pubblico; tra questi, nel decreto emanato nella serata di ieri, oltre a servizi bancari e postali, sono stati inaspettatamente inseriti anche i servizi assicurativi.

È un fatto totalmente inspiegabile in quanto le agenzie, di questo stiamo parlando, svolgono sostanzialmente la funzione di incassare i premi alla scadenza e, molto banalmente, sarebbe sufficiente prorogare le scadenze di un mese per poter agevolmente chiudere le agenzie e non esporre le lavoratrici ed i lavoratori al rischio di contagio.

In alternativa è necessario limitare al massimo il contatto con la clientela e con i collaboratori, incentivare le forme di pagamento alternativo alla cassa, eliminare gli spostamenti, spingere ai massimi livelli lo Smart working, favorire senza penalizzazioni l’assenza dai luoghi di lavoro anche facendo ricorso a congedi parentali e fruizione di ferie residue.

Deve essere garantita la sanificazione quotidiana dei locali fino a fine emergenza.

Non comprendiamo infine come né l’ANIA, né le associazioni degli agenti si siano opposte al decreto che, in maniera del tutto incomprensibile, e per la prima volta nella storia, annovera i servizi assicurativi tra i servizi pubblici essenziali.

PRIMA LA SALUTE ! ! !