BPER: come si calcola l’MBO

Nella busta paga di maggio molti colleghi di BPER troveranno per la prima volta l’accredito degli incentivi legati al nuovo sistema incentivante MBO.

Ricordiamo che l’intero sistema non è stato condiviso con le OO.SS. aziendali, che anzi ne hanno aspramente criticato numerosi aspetti. Viene pertanto applicato in modo del tutto unilaterale dalla BPER, che di fatto si è sottratta a qualsiasi confronto sul tema.

Il nuovo sistema rappresenterà una voce esclusivamente aggiuntiva sulla busta paga: ribadiamo, una volta per tutte che, contrariamente alle voci messe maliziosamente in giro, il nostro stipendio resterà invariato e del tutto slegato dal raggiungimento di risultati commerciali.
Di fatto, l’MBO sostituirà i premi che l’azienda distribuiva annualmente su base discrezionale.

Il nuovo sistema incentivante non è stato esteso a tutti i lavoratori del Gruppo BPER.
Inizialmente verrà applicato al 67% del personale: lavoratori impegnati in Filiali, Aree, Direzioni Territoriali, Private. Per gli altri resterà per ora in vigore il sistema dei premi a discrezione dell’Azienda, in attesa di estendere anche a loro lo stesso tipo di incentivi.

Per quanto riguarda la rete, il premio viene assegnato all’ UNITA’ OPERATIVA: se una filiale ottiene buoni risultati saranno premiati tutti (a condizione che il punteggio attribuito al MDS di riferimento per ciascun lavoratore non sia inferiore al 50% degli obiettivi prefissati) anche se non con gli stessi importi. Ricordiamo che il CCNL vieta di fatto di assegnare incentivi economici individuali, anche se il sistema dell’MBO, a nostro avviso, riesce in molti casi ad aggirare il divieto.

Ogni addetto di filiale troverà la sua scheda MBO in procedura Gestione Risorse con l’indicazione del premio a lui spettante, a partire dall’importo “target”. Queste le somme:

  • Collaboratori Family/poe € 700
  • Gestori personal/imprese da € 1.500 ad € 4.000 a seconda del portafoglio
  • Coordinatori personal/imprese da € 1.500 ad € 4.000 a seconda del portafoglio
  • Titolari di filiale da € 1.500 ad € 7.000 a seconda della filiale

La somma che ognuno prenderà va da zero ad una percentuale del premio target che, in circostanze eccezionalmente favorevoli potrebbe in teoria arrivare al 144%.
Perché il premio scatti devono verificarsi una serie di circostanze a vari livelli.

GRUPPO BPER

Ci sono tre parametri minimi calcolati a livello di Gruppo: liquidità e solidità patrimoniale non devono scendere sotto una soglia minima, l’utile non dev’essere inferiore al 40% dell’obiettivo prefissato ad inizio anno.
Se uno solo di questi requisiti viene a mancare, nessuna erogazione sarà effettuata.
Se l’utile supera il 40% dell’obiettivo, la percentuale da applicare alle somme elencate in precedenza coincide con la percentuale di realizzazione dell’obiettivo, con un massimo del 120%

Esempio 1: utile pari al 38% dell’obiettivo. In quel caso il premio non si prende
Esempio 2: utile pari al 65% dell’obiettivo. Le cifre spettanti vengono ridotte al 65%.
Esempio 3: utile pari al 130% dell’obiettivo. Le cifre spettanti vengono maggiorate del 20% (tetto massimo).

FILIALE

Perché scattino i premi, la filiale deve raggiungere almeno l’80 % del Margine d’Intermediazione previsto dal budget. Per dare un’idea, nel 2016 la quasi totalità delle filiali BPER aveva raggiunto questo livello, con un risultato medio per filiale pari al 96% del budget.

Anche qui le cifre, già modificate dai dati di gruppo, verranno ridotte o aumentate a seconda del raggiungimento del budget reddituale, con lo stesso meccanismo.

MODELLO DI SERVIZIO

I premi target vengono moltiplicati per le percentuali di raggiungimento degli obiettivi reddituali di Gruppo e di Filiale: il risultato non rappresenta ancora la somma che verrà pagata.
Per ogni modello di servizio verrà infatti riconosciuta una percentuale determinata dai seguenti parametri:

  • Risultati commerciali
  • Qualità del credito
  • Contributo alla redditività di filiale (legato al fatto che quel modello di servizio abbia avuto una redditività maggiore o inferiore alla media della Filiale).

La somma così determinata non coincide ancora con il premio che il lavoratore riceverà.  L’ammontare potrà subire decurtazioni fino al 30% al verificarsi di alcune circostanze sfavorevoli.
A livello di filiale:

  • eccessivo numero di reclami con esito favorevole ai clienti
  • eccessivo numero di disguidi operativi
  • eccessivo numero di profili MIFID sbilanciati rispetto al patrimonio dei clienti
  • ispezioni con esito sfavorevole

A livello individuale:

  • mancata partecipazione ai corsi di formazione obbligatoria
  • mancato rispetto del piano ferie.

Abbiamo finalmente l’importo del premio finale? No, perché la somma da destinare all’MBO non potrà essere superiore, per ogni azienda, all’1,84% dell’utile lordo al netto di partite straordinarie. Con riferimento al 2016, la base di calcolo sarebbe stata superiore a 100/mln. Solo per il 2017, primo anno, il tetto massimo sarà elevato al 2,024% dell’utile lordo.

Dulcis in fundo: l’incentivo non sarà corrisposto in caso di provvedimenti disciplinari o nota di qualifica insufficiente.

 




BCC Fondo Pensione Nazionale: Conflitto d’interessi, la genesi di grandi problemi

Tale documento rappresenta uno strumento descrittivo delle modalità con le quali il Fondo Pensione gestisce i conflitti di interesse.
Una volta adottato, il Documento doveva essere trasmesso tempestivamente alla Covip. Inoltre, tempo per tempo, devono essere segnalate eventuali situazioni in conflitto d’interesse, anche solo potenziale che possano recare pregiudizio agli aderenti, unitamente alle valutazioni effettuate in relazione alle stesse.

Ci risulterebbe che il FPN abbia correttamente adottato tutto quanto previsto dalla legge, ma non facendo parte degli organi che gestiscono attualmente il FPN come noto, e non essendo stato pubblicato tale documento a differenza di altri Fondi Pensione, non ci è dato di conoscerne i contenuti.
Possiamo però sicuramente affermare che, in virtù di un Regolamento elettorale che non consente agli aderenti di scegliere direttamente e democraticamente i propri rappresentanti nell’Assemblea dei Delegati, oggi due organizzazioni sindacali (FABI e UILCA) che rappresentano poco oltre il 40% degli aderenti al FPN e non la maggioranza assoluta come ci é capitato di leggere, esprimono 16 delegati su 30, cioè la maggioranza dell’Assemblea stessa che consente loro di ricoprire tutti gli incarichi di amministrazione e controllo oltre ai ruoli tecnici.

Constatiamo inoltre, che nella “governance” del FPN insistono commistioni improprie tra funzioni di gestione e di controllo oltre al fatto che esponenti apicali del FPN rivestono incarichi nei Comitati consultivi/Advisory Board di molte Società, le quali gestiscono quegli investimenti rischiosi, poco liquidi e non trasparenti che caratterizzano la gestione diretta, come si evince chiaramente dalla tabella che segue:

Recita l’ABC del conflitto d’interesse:

“Si verifica una situazione di conflitto d’interesse ogni qualvolta un soggetto al quale compete una decisione per conto di un altro, si trova condizionato dai propri interessi rispetto a quelli del soggetto per cui svolge la sua funzione.”

Inoltre il D.M. 703/1996 detta una disciplina dei conflitti d’interesse incentrata principalmente sui conflitti relativi alla gestione finanziaria. La ragione a tutela degli interessi di lungo periodo del risparmio previdenziale ci pare evidente!Spetterebbe al Responsabile del Fondo vigilare e tenere informata la Covip circa le operazioni in conflitto d’interesse, nonché l’adozione di prassi operative idonee a scongiurare tali circostanze per la tutela gli aderenti.

Ma nel caso in cui, come purtroppo accade nel FPN, un consigliere di amministrazione ricopre nello stesso Fondo il ruolo di Responsabile, nonché quello di link auditor ed inoltre ha incarichi in 2 advisor board di fondi di Private Equity e Private Debt in cui investe il Fondo Pensione nella sua gestione diretta, chi vigila sulla presenza o meno di conflitti di interesse?
Appare singolare, che quantomeno dal 2001 in poi, la composizione dei CdA del Fondo Pensione registri la presenza costante e quasi ininterrotta (salvo il tempo utile per poter ripartire con i mandati ai sensi delle norme vigenti) degli stessi due componenti di espressione sindacale.
Non è certamente un indicatore di “buona salute”, quando il ricambio e l’alternanza sono contrastati e impediti: anzi!

Perché qualcosa possa cambiare, perché il groviglio di conflitti d’interesse, che minaccia di soffocare le nostre economie allenti la sua presa, deve accadere qualcosa su un piano diverso, che forse in questo senso, sì, è quello dell’etica individuale e collettiva”
(Guido Rossi giurista e avvocato italiano da “Il conflitto epidemico”, Adelphi)

LE RAGIONI DELLA LISTA 1 SONO PIU’ ATTUALI CHE MAI.
IL FONDO PENSIONE DEVE ESSERE RESTITUITO AI LAVORATORI E CONTINUEREMO A BATTERCI PER QUESTO OBIETTIVO.

Scarica il volantino

Sullo stesso argomento:

https://www.fisaccgilaq.it/bcc/bcc-focus-su-costi-ed-oneri-del-fondo-pensione-nazionale.html

https://www.fisaccgilaq.it/bcc/bcc-fondo-pensione-nazionale-annullate-le-elezioni.html




Nuova guida FISAC: Conciliazione vita – lavoro

La nostra pagina riservata alle Guide FISAC si arricchisce di un nuovo manuale: la Guida alla conciliazione vita – lavoro.

La conciliazione tra vita e lavoro rappresenta un tema di grande attualità nella società contemporanea e una sfida centrale per le politiche sociali, del lavoro e delle pari opportunità a livello nazionale ed europeo.

Sebbene sia fortemente aumentata la partecipazione delle donne al mondo del lavoro e l’attività professionale remunerata sia progressivamente divenuta parte integrante dell’esistenza femminile, i rapporti tra produzione e riproduzione sociale e la distribuzione dei compiti e delle responsabilità tra i due generi continuano a riproporsi sostanzialmente con le stesse caratteristiche.

Nell’intento di combattere la discriminazione sul lavoro legata al genere e di elaborare linee guida sulla conciliazione, lo scorso 13 settembre il Parlamento europeo ha approvato una Risoluzione contenente importanti raccomandazioni sui congedi ai genitori e a chi presta attività di cura nonché sul lavoro agile, anche considerato che nel 97% dei casi sono le donne a rimanere a casa dal lavoro dopo una gravidanza e che ciò ne compromette lo status nel mercato del lavoro in termini di occupabilità, salario e carriera.

Scarica la guida




Il 25 Aprile spiegato a mia figlia

Mia figlia è un’adolescente, simile a tante ragazze della sua età; quell’età in cui pensi di aver capito tutto della vita e gli adulti ti sembrano noiosi e ottusi, ma li tolleri solo perché ti danno i soldi per comprare ciò che ti serve. E lo so benissimo che la pensa in questo modo, perché è esattamente quello che pensavo io quando ero un adolescente come lei……

Eppure, qualche sera fa questa giovane saccente mi ha fatto una domanda:

Papà, perché si festeggia il 25 aprile?”

E’ stato l’inizio di una bella chiacchierata.

Prima di tutto ho risposto alla sua domanda: il 25 aprile 1945 fu proclamata la rivolta di tutte le città ancora occupate dai nazifascisti, arrivando così alla liberazione dell’intero territorio nazionale nel giro di pochi giorni.

Ho provato a farle capire cosa fosse la guerra che stava finendo in quei giorni. Non c’era solo un esercito straniero da combattere: quella dalla quale l’Italia si stava liberando era anche una terribile guerra civile, in cui fascisti ed antifascisti si combattevano ferocemente. Le ho detto di pensare a ragazzi che avevano più o meno la sua età, che cercavano di uccidersi a vicenda pur essendo magari nati e vissuti nella stessa città.

Qualcuno le racconterà che dopo tanti anni le ragioni degli uni o degli altri siano ormai poco importanti e che tutti i combattenti debbano essere considerati vittime delle circostanze, ma le ho raccomandato di non credere a questa sciocchezza.

Non è la stessa cosa arruolarsi a fianco dei nazisti per spargere il terrore tra i propri connazionali o scegliere di abbandonare tutto, vivere tra i boschi e trascorrere le giornate nel terrore di una spiata che porti ad essere catturati e fucilati.
Non è la stessa cosa combattere e morire per un ideale, o farlo per stare dalla parte di chi in quel momento sembra il più forte.
Non può essere la stessa cosa essere fascisti o antifascisti.

Poi le ho raccontato la storia dei nove martiri Aquilani. Ragazzi che rifiutarono l’arruolamento da parte dei Nazisti, che nonostante la paura sognavano di poter combattere un’impossibile guerra contro un esercito potente e spietato. Furono arrestati appena fuori città e giustiziati subito dopo, senza alcuna esitazione. Eppure, ho spiegato a mia figlia che senza ragazzi come loro, senza i tanti che decisero di non rassegnarsi ma scelsero di resistere con tutti i mezzi, oggi forse lei non godrebbe della libertà che ha conosciuto.
Questo è il nostro debito verso la Resistenza.

Le ho spiegato come si fosse arrivati alla guerra civile, del fatto che l’Italia fosse entrata in guerra dalla parte sbagliata accanto alla Germania, ad Hitler, all’orrore assoluto, ma che poi aveva firmato l’armistizio con gli Alleati, di fatto trasformando gli amici in nemici.
A mia figlia ho raccontato che il nostro Paese non è stato mai capace di concludere una guerra dalla stessa parte in cui l’aveva cominciata. Era già successo nella Prima Guerra Mondiale quando dichiarammo guerra agli Austriaci con i quali eravamo alleati; succederà ancora in tempi più recenti, quando abbiamo bombardato la Libia dopo aver firmato un patto di non aggressione con Gheddafi. Non è un caso se, all’estero, il nostro Paese non viene considerato affidabilissimo.

A questo punto è arrivata la domanda più difficile: “Ma che cos’è il fascismo?”

(Come si spiega in parole semplici l’ideologia che ha trascinato il mondo in una guerra folle, e minaccia di farlo di nuovo?)

Il fascismo è un modo di pensare che nasce dalla scarsa conoscenza.
La scarsa conoscenza di altre persone, considerate diverse perché di un altro colore, di un’altra religione, di un altro orientamento sessuale o semplicemente perché non hanno le stesse idee. Una non conoscenza che si trasforma in paura, nella convinzione che quelle persone siano inferiori, anzi che non siano persone. Dall’ignoranza e dalla paura nascono l’odio, il razzismo e il nazionalismo, cioè la certezza che la propria nazione sia la migliore del mondo in virtù di una prova inconfutabile: è quella nella quale si è nati.
Alla fine queste idee assurde portano a vedere nemici dappertutto, nemici da eliminare, indegni di vivere perché più simili ad animali che ad esseri umani. Portano alla guerra.

E lei: “Ma questo non è il nazismo?”

Sì, ma fra nazismo e fascismo le differenze sono davvero poche. Se gli uni sterminavano gli Ebrei nei lager, gli altri glieli impacchettavano nei carri bestiame e glieli consegnavano.

Infine, le ho spiegato che queste idee balzane non sono mai morte: per quanto possa sembrarle assurdo, tante persone si proclamano ancora fasciste, e tante altre lo sono senza volerlo ammettere. Queste persone rappresentano ancora un pericolo: quando si rifiuta di conoscere, quando l’altro viene visto sempre e solo come un nemico ed un diverso, quando ci si lascia guidare dall’odio e dalla paura il risultato finale è sempre lo stesso: purtroppo la storia sembra non averci insegnato niente
Per questo bisogna continuare a resistere, tutti i giorni, combattendo non con le armi ma con la ragione.

Alla fine una sua esclamazione ha chiuso nel modo migliore la nostra chiacchierata:
Ma allora questi fascisti sono matti!”

Se è vero che la festa della Liberazione serve a ricordare, a tramandare alle future generazioni il ricordo di ciò che è accaduto per non farlo succedere di nuovo, credo che il modo migliore per onorare questa ricorrenza sia parlare, raccontare, spiegare.

La conoscenza è e sarà sempre il più efficace antidoto contro la paura e i pregiudizi.

 

Luca Copersini
Segretario Provinciale FISAC/CGIL L’Aquila




25 Aprile – Mai più fascismi

Guarda il trailer del film “Lettere da Berlino”

 

Il 25 aprile di ogni anno in Italia, nel ricordare la liberazione del Paese dalla dittatura fascista, si ribadisce il valore fondamentale della democrazia e si celebra l’unità di azione che seppero realizzare le donne e gli uomini che si opposero al regime.

La Festa della Liberazione è quindi momento della memoria e di monito contro rigurgiti di violenza, odio, xenofobia e razzismo, sempre pronti a uscire dal buio della storia in cui sono stati relegati dalla determinazione e dal sacrificio di persone normali, che trovarono nella coesione la forza e il coraggio di ribellarsi.

Sono gli stessi principi di riferimento alla base della nascita e dello sviluppo del movimento sindacale, che nel mondo costituisce baluardo e simbolo attivo di solidarietà, libertà, giustizia e forza, unito contro qualsiasi forma di prevaricazione, discriminazione e sfruttamento.

Per questo motivo, in un’epoca in cui crescono le organizzazioni neofasciste e, in Italia, in Europa e nel mondo, tornano parole che contrastano con basilari principi di umanità, in occasione del 25 aprile abbiamo realizzato unitariamente, tutti i settori del credito e delle assicurazioni e delle esattorie, cartoline che raccolgono l’appello nazionale MAI PIU’ FASCISMI, promosso il 3 gennaio 2018 da molte associazioni, tra le quali CGIL, CISL e UIL, e invitano a sottoscrivere l’appello stesso su Change.org.

Roma, aprile 2018

 

LE SEGRETERIE NAZIONALI CGIL, CISL E UIL

 

 




Un dipendente NON PUO’ rimborsare provvigioni o piccole perdite

Quando ci si avvale della prestazione di un avvocato, di un architetto, di un dentista, di un qualunque professionista, al momento di pagare quanto dovuto accade spesso di intavolare una minima trattativa commerciale ed il professionista talvolta accorda una riduzione o almeno una limatura dell’ammontare della parcella.

Recentemente è emerso in una banca come alcuni direttori intervenissero personalmente a favore di certi clienti di rilievo per rimborsare provvigioni o piccole perdite verificatesi nel corso di operazioni di borsa. L’intervento era davvero personale, in quanto il direttore della filiale effettuava un bonifico dal proprio conto o un versamento in contanti a favore dei clienti interessati. Sia chiaro, si trattava di cifre modeste: qualche decina o al massimo qualche centinaio di euro.

Tali comportamenti non sono molto diversi da quello del libero professionista che concede uno sconto sulla parcella, ma sono incompatibili con un rapporto di lavoro dipendente, in particolare rappresentano una violazione dei codici etici che sono diffusi presso le banche e le assicurazioni.
Come tali, sono stati oggetto di procedure disciplinari che si sono concluse con altrettanti sanzioni.

Ancora una volta, il lavoro dipendente non è assimilabile al lavoro autonomo.

Fonte: FISAC/CGIL




Gruppo UBI: Gravissimo attacco a lavoratrici e lavoratori

In questi giorni vengono recapitate ai clienti di UBI Banca comunicazioni che danno conto dell’aumento dei costi dei servizi resi (per carte di credito, conti correnti, ecc.), e ne attribuiscono la quota più rilevante alla “Variazione legata all’incremento del costo del personale” per effetto degli accordi collettivi di lavoro applicabili al settore.

Riteniamo che tale impostazione rappresenti un gravissimo attacco nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori e della attività di contrattazione svolta dal sindacato.

Due sono le considerazioni che è doveroso esprimere.

La prima riguarda il punto di vista che trapela nelle comunicazioni della Banca dove si scrive (con malcelato rammarico) che “la prestazione dei servizi resi alla clientela richiede l’apporto del fattore umanocome se le lavoratrici e i lavoratori fossero un fattore della produzione di cui si farebbe volentieri a meno.

La seconda considerazione riguarda le cifre contenute nelle lettere ai clienti che appaiono chiaramente e volutamente fuorvianti: il messaggio – menzognero – che passa è quello di un aumento esponenziale dei livelli retributivi, cosa che non è avvenuta né per effetto del contratto nazionale, né a seguito degli accordi collettivi sottoscritti con senso di responsabilità da parte di tutte le Organizzazioni sindacali del Gruppo UBI negli ultimi anni. Tali intese hanno avuto l’obiettivo principale del contenimento o addirittura della riduzione del costo del lavoro, conseguita anche attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali di settore.

Per questa ragione è stato diffuso un comunicato unitario rivolto ai dipendenti in cui dichiariamo di ritenere il comportamento adottato lesivo della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori nonché un gravissimo attacco nei confronti di tutto il Sindacato, riservandosi di attivare gli strumenti utili a tutelare le lavoratrici e i lavoratori.

Comunicato stampa a firma di    FIRST/CISL   FISAC/CGIL   ULCA




Banca Fucino: profonda preoccupazione

Le OO.SS. Fisac-Cgil e Uilca esprimono profonda preoccupazione riguardo l’eventuale acquisizione della Banca del Fucino da parte di Barents, una società di riassicurazioni anglo-panamense-lussemburghese.

Riteniamo che ciò non avrebbe ricadute positive per la stabilità del sistema bancario. E’ forte il rischio che con questa operazione vengano dismessi asset importanti come le filiali, che la direzione e il baricentro della banca si spostino dal Lazio e Abruzzo al nord-Italia e che i servizi della Banca non siano più orientati al sostegno delle famiglie e delle imprese, ma alla gestione dei grandi patrimoni. Ciò sarebbe estremamente negativo per i risparmiatori, per il ruolo sociale della Banca e per l’economia dei territori dove opera, con gravi ripercussioni occupazionali per i lavoratori che non hanno avuto alcuna garanzia.

Al fine di scongiurare tali rischi, la Fisac-Cgil e la Uilca hanno chiesto l’intervento delle Istituzioni competenti, affinché il passaggio di proprietà della Banca sia orientato verso un Istituto di credito ordinario, attraverso l’utilizzo di strumenti di sostegno quali il Fondo Interbancario Schema Volontario o Parte Obbligatoria, anche alla luce della recente autorizzazione concessa dalla Commissione Europea per le piccole banche in crisi.

La Fisac-Cgil e la Uilca, fiduciose nella condivisione da parte delle Istituzioni della grave problematica, continueranno responsabilmente ad intraprendere ogni iniziativa finalizzata alla salvaguardia dell’economia, dei risparmiatori e dei lavoratori.

Roma 19 aprile 2018

Federazione Italiana Sindacale Assicurazioni Credito                   
Comitato Aziendale di Coordinamento

Unione Italiana Lavoro Credito Assicurazioni
Rappresentanza Sindacale Aziendale
Banca del Fucino S.p.A.

Sullo stesso argomento:

https://www.fisaccgilaq.it/banche/banca-fucino/banca-fucino-servono-garanzie-su-eventuali-ricadute.html




BNL: nuovi processi/vecchi problemi

Continuano a venire a galla diverse criticità dovute all’adozione di misure prese dopo “adeguate e precise” indagini per razionalizzare i processi fornendo ai colleghi commerciali più tempo per le opportunità di sviluppo degli investimenti e sgravandoli dei lavori di backoffice considerando questi come “accessori” del lavoro commerciale (il sindacato ne prende atto…).

Anticipo Fatture:

Si tratta di una delle possibilità di profitto meno rischiose e uno dei core business della nostra azienda che ha visto da settembre 2017 introdotta una nuova procedura.
Il Sindacato esprime grande perplessità sulla nuova modalità di lavoro legata anche al cambio di procedura. Il perché è semplice: LA GESTIONE DELLA LAVORAZIONE E’ FARRAGINOSA E LACUNOSA.

In sostanza a fronte di un anticipo dell’80% del valore della fattura gli addetti alla lavorazione non potendo più movimentare direttamente i partitari, come prassi, erano costretti ad aprire dei conti correnti a nome dei clienti. Non contenti di questa stortura i conti correnti sono stati gravati di spese di tenuta conto che hanno fatto alzare le antenne dei clienti (oltre che “i tacchi”) con varie denunce a carico dell’azienda, non solo per queste spese, ma anche perché il cliente non riusciva più a tenere traccia dei movimenti inerenti tale operazione.
In tutto questo sembra che la Banca d’Italia abbia attribuito alla BNL una multa per l’operato, tant’è che da fine marzo tali conti sono stati sgravati delle commissioni. Cosa che si è tradotta in nuove pressioni commerciali nei confronti dei colleghi per recuperare il mancato introito derivante da questa nuova misura…

KYC:

Analogamente all’anticipo fatture, un’altra geniale razionalizzazione si è avuta con la KYC (Know Your Costumer).
Tale procedura, che era già lacunosa quando era utilizzata solo dal Corporate, è stata adottata anche dal Retail e dal mondo Imprese. Una procedura che razionalizza talmente i tempi che per il rinnovo di un cliente del centro Italia sono occorsi circa 7 mesi e mezzo!!! Davvero una “best practice”.

ONE PHONE:

Il passaggio dalla rete fissa alla rete cellulare (con distribuzione di 13.000 apparecchi) e poi da Vodafone a TIM sta portando criticità di connessione su diverse agenzie più o meno periferiche, per una mancata verifica della copertura prima di fare il passaggio… Altro che “BE CONNECTED”

Riteniamo che gran parte di questi DISASTRI, che si traducono in termini di perdita reputazionale e conseguente perdita economica per le casse della nostra azienda, siano dovuti ai processi studiati a tavolino e messi a terra senza il coinvolgimento di chi realmente poi lavora le pratiche. Processi il più delle volte affidati a consulenze esterne pagate profumatamente.

Quante volte dobbiamo dire che i processi disegnati e presentati con centinaia di Slide PowerPoint, non possono essere presi per oro colato e i loro effetti debbono essere pesati PRIMA di ridurre il personale addetto alle attività che questi vanno a razionalizzare???

In cosa si stanno traducendo queste impennate di creatività organizzativa?

In maggiori carichi di lavoro per gli addetti alle lavorazioni impattate, maggiori pressioni commerciali, modalità creative per la fruizione delle ferie, minori ricavi e un danno di immagine che inizia ad essere irreversibile.
Non parliamo poi dell’aumento dei Budget che sembra essere davvero avulso da tutte le logiche di mercato, di processo, di territorio! E tutto questo corredato dai soliti Manager che, quando vanno a quantificare gli incentivi raggiunti faticosamente dalle strutture, ventilano la loro riduzione a causa di non ben precisati accordi sindacali!!!

Lo vogliamo dire chiaro: IL SINDACATO NON E’ PARTE IN CAUSA NEL SISTEMA INCENTIVANTE!!!

Il sindacato non scorda che l’azienda per il quadriennio 17-20 ha chiesto ai dipendenti sacrifici, giornate di solidarietà e riduzione del salario accessorio. Sapere che i risparmi Aziendali vengano impiegati per finanziare progetti monchi, fatti male e anche normativamente scorretti non è il massimo per incentivare i colleghi a fare Advocacy…

Roma, 18/04/2018

Segreterie di Coordinamento Nazionale Gruppo BNL
FABI            FIRST/CISL            UGL            UILCA            UNISIN    

Scarica il volantino




16 aprile – 7 luglio: è tempo di dichiarazioni fiscali

Anche quest’anno il modello 730 precompilato sarà disponibile in via telematica sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate a partire dal 16 aprile 2018. Il contribuente, per vederlo, deve essere in possesso di PIN e PASSWORD.
La dichiarazione precompilata dall’Agenzia delle Entrate non contiene tutti i dati e tutte le spese che consento di recuperare l’eventuale credito d’imposta spettante.
Va ricordato che la dichiarazione precompilata non confermata equivale a dichiarazione non presentata, con conseguente sanzione per omessa dichiarazione o mancato rimborso di eventuali crediti vantati.

Per non perdere i tuoi diritti e non incorrere in sanzioni evita il fai da te!
Anche se è precompilato il 730 non è facile come dicono. In molti casi occorrono conoscenze fiscali specifiche ed è indispensabile essere aggiornati sulle complesse e numerose norme del nostro sistema fiscale.
Per essere più tranquillo e garantito conviene presentare il Mod. 730 attraverso il CAAF che in base alla nuova normativa risponde direttamente alle eventuali contestazioni dell’Agenzia delle Entrate delle imposte dovute, sanzioni ed interessi.

 

Per i colleghi iscritti alla FISAC CGIL il servizio di assistenza fiscale relativo alla elaborazione del modello 730 è gratuito

Sarà sufficiente presentare all’operatore del CAF CGIL la tessera CGIL 2017 e ricordare che il servizio è svolto in convenzione FISAC

 

 

DOCUMENTI NECESSARI PER LA COMPILAZIONE DEL MODELLO 730/2018

  • Tessera iscrizione alla CGIL
  • Precedente dichiarazione dei redditi
  • Dati del datore di lavoro che provvederà ad effettuare il conguaglio (se diverso da quello che ha rilasciato la CU)
  • Deleghe di pagamento di acconti e/o compensazioni d’imposta IRPEF, ADDIZIONALE COMUNALE-REGIONALE, CEDOLARE SECCA (modelli F24 o ricevute telematiche, ove previste)

Per dichiarare i redditi sono necessari:

  • Visure catastali aggiornate o atti notarili (acquisti/vendita) o successioni per redditi da terreni o fabbricati (anche se siti all’estero), in caso di variazione rispetto alla dichiarazione precedente, o in caso sia la prima volta che si presenta la dichiarazione presso il CAF CGIL
  • Mod. Certificazione Unica 2018 redditi 2017 che certifica: redditi di lavoro dipendente o assimilati, borse di studio, redditi da lavoro autonomo occasionale, diritti d’autore, collaborazioni, gettoni di presenze. Per quanto riguarda redditi da pensione, indennità erogate dall’INPS (disoccupazione, mobilità, cassa integrazione, maternità, LSU) gli stessi potranno essere acquisiti direttamente dal CAF telematicamente, previa idonea autorizzazione.
  • Sentenza di separazione/divorzio e relativi assegni periodi percepiti dal coniuge separato
  • Certificazioni di redditi o pensioni di fonte estera erogati nel corso dell’anno 2017
  • Per gli immobili locati: copia del contratto di locazione e documentazione attestante la registrazione all’Agenzia delle Entrate, nel caso di immobili locati con opzione CEDOLARE SECCA necessitano: contratto di locazione, Modello 69 o Siria o RLI

Importante.

Come certo saprai, in seguito all’approvazione del DECRETO SEMPLIFICAZIONI (d.lgs. 175/2014) ha imposto ai CAAF l’apposizione del visto di conformità pesante.
Questo significa che i controlli, solitamente effettuati dall’Agenzia delle Entrate, saranno indirizzati al CAAF, il quale dovrà inviare telematicamente tutta la documentazione sulla quale ha apposto il visto, quindi:
DEVONO ESSERE SEMPRE PRESENTATI AL CAF tutti i documenti relativi a quelle spese che si detraggono in più anni, come: MUTUO (BISOGNA RIPRESENTARE ATTI D’ACQUISTO E MUTUO) – SPESE DI RISTRUTTURAZIONE – SPESE RISPARMIO ENERGETICO – ASSICURAZIONI VITA/INFORTUNI – SPESE MEDICHE RATEIZZATE – ACQUISTO AUTOVEICOLO RATEIZZATO (portatori di handicap) – SENTENZA DI SEPARAZIONE

Per detrarre/dedurre gli oneri sono necessari:

  • Spese mediche: fatture o ticket per spese specialistiche e generiche, scontrini dei medicinali, fatture per protesi, fatture per degenze ospedaliere e di assistenza specifica, ecc. Per i dispositivi medici: documentazione attestante la marcatura CE (anche per occhiali e/o lenti) con estremi della normativa di riferimento
  • Mutui contratti per l’acquisto, ristrutturazione e costruzione della casa adibita o da adibire ad abitazione principale:
    • quietanze di pagamento degli interessi passivi, contratto di acquisto dell’immobile e contratto di mutuo, fatture notarili, certificazione relativa alle spese accessorie (costi di intermediazione, oneri accessori, imposte e spese di istruttoria). Se il mutuo si riferisce alla costruzione o ristrutturazione servono inoltre le fatture dei lavori eseguiti e delle spese sostenute per opere di urbanizzazione e copia della DIA
  • Spese assicurazioni sulla vita/infortuni sottoscritte entro il 31/12/2000 – morte/invalidità permanente sottoscritte dal 01/01/2001 (per entrambe necessita anche il contratto con data stipula), Pagamento dei contributi a previdenza complementare
  • Spese di istruzione: ricevute di versamento tasse d’iscrizione / mensa scolastica, pre e post scuola per frequenza scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di secondo grado, tasse universitarie e di specializzazione post-laurea
  • Spese funebri sostenute anche per soggetti non a carico: fatture + ricevuta di pagamento
  • Spese di ristrutturazione del 36%, 41%, 50% o 65%: fatture, bonifici, copia della comunicazione di inizio lavori oppure visura immobile ristrutturato, autocertificazione dell’Amministratore per le spese eseguite per parti condominiali, in caso di bonifico effettuato con modalità ordinaria, per errore, occorre l’autocertificazione della ditta che ha eseguito i lavori.
  • Spese di riqualificazione energetica con detrazione del 55% o 65%: fatture e bonifici, certificato di asseverazione redatto dal tecnico, ricevuta di invio tramite internet o la ricevuta della raccomandata di invio della documentazione all’ENEA, in caso di bonifico effettuato con modalità ordinaria, per errore, occorre l’autocertificazione della ditta che ha eseguito i lavori
  • Spese di ristrutturazione edilizia finalizzate a ridurre il rischio sismico: nel caso si immobili siti in zone a rischio sismico si può ottenere una detrazione fino all’80%; occorre la documentazione rilasciata dal tecnico che abbia periziato l’immobile prima e dopo l’intervento di ristrutturazione/miglioramento sismico, oltre alle fatture ed ai bonifici specifici
  • Spese per acquisto mobili, da detrarre al 50%, destinati ad arredare l’immobile oggetto di ristrutturazione: copia di fatture, ricevute di pagamento (bonifici o estratto carta di debito e/o di credito)
  • Spese per acquisto mobili da parte di giovani coppie, da detrarre al 50%, destinati ad arredare l’immobile da giovani coppie (under 35) da destinare ad abitazione principale: copia di fatture, ricevute di pagamento (bonifici, estratto carta di debito e/o di credito)
  • Assegno periodico corrisposto al coniuge: sentenza di separazione o divorzio, ricevute attestanti le somme percepite, codice fiscale del coniuge
  • Erogazioni liberali: certificazioni rilasciate dalle ONLUS, ONG, Istituti scolastici, istituzioni religiose, partiti politici, ecc. attestanti le erogazioni effettuate tramite versamenti postali o bancari, certe di credito, carte di debito (bancomat), carte prepagate, assegni bancari e/o circolari
  • Spese veterinarie: fatture / ricevute fiscali o scontrini spese per la cura degli animali
  • Contributi previdenziali obbligatori e facoltativi (riscatti e/o ricongiunzioni ai fini pensionistici, versamenti Inail per infortuni domestici, colf/badanti..)
  • Spese per l’assistenza personale dei soggetti non autosufficienti: certificazione medica attestante la non autosufficienza e ricevute di pagamento, buste paga o CU
  • Spese per attività sportiva ragazzi dai 5 ai 18 anni: quietanze di iscrizione ad associazioni sportive, palestre, piscine o altri impianti sportivi. La ricevuta deve riportare i dati anagrafici della società, i dati anagrafici di chi effettua l’attività sportiva e l’attività sportiva esercitata
  • Spese d’intermediazione immobiliare: fattura emessa dal mediatore e copia del rogito di acquisto dell’abitazione principale
  • Spese per canoni di locazione, occorre contratto di locazione registrato anche per gli studenti: contratto e ricevute del locatore che attestino il pagamento del canone e, ove previsto, l’imposta di registro. In caso di alloggi sociali (ATER) dichiarazione rilasciata dall’ente
  • Spese mediche, di mezzi per la deambulazione, di veicoli sostenute da o per portatori di handicap: fatture o ricevute fiscali attestanti spese mediche, mezzi necessari per la deambulazione, sollevamento, sussidi informatici, acquisto e manutenzione straordinaria di autoveicoli e motoveicoli, attestazioni di spese mediche generiche e di assistenza specifica rilasciate da case di cura, fatture per l’acquisto di cani guida per non vedenti, ecc., certificazione attestante l’invalidità
  • Spese per rette di asili nido e scuole dell’infanzia dei figli: quietanza di pagamento della retta di frequenza
  • Contributi e premi per forme pensionistiche complementari ed individuali
  • Spese per interpretariato a soggetti sordi
  • Spese per canoni di leasing per abitazione principale: contratto di leasing, fatture periodiche
  • Acquisto immobile classe energetica A – B : atto di acquisto, fattura ditta costruttrice
  • Spese risparmio energetico/ristrutturazione edilizia per installazione di: condizionatori di calore e/o dispositivi multimediali per il controllo da remoto: fatture e bonifici
  • Credito d’imposta per videosorveglianza: fatture, bonifici, invio telematico all’Agenzia delle Entrate
  • Crediti d’imposta relativi ad anni precedenti: in caso di predisposizione di dichiarazione integrativa a favore presentata per gli anni 2012, 2013, 2014, 2015, entro il 31 dicembre 2017
  • Assicurazioni vita sottoscritte a tutela delle persone con disabilità grave: polizza e premio annuale versato

Importante!

Quelle riportate sono le spese più frequenti. Tuttavia, Vi invitiamo ad esibire la documentazione relativa ad eventuali ulteriori oneri affinché i nostri operatori possano valutare l’eventuale diritto ad ulteriori agevolazioni.
Ricordiamo che molte delle spese elencate danno diritto alla detrazione anche se il costo è stato sostenuto dalle persone fiscalmente a carico. Inoltre, quando l’onere è stato sostenuto per i figli, la detrazione spetta al genitore al quale è intestato il documento che certifica la spesa (fatta accezione per le spese mediche). Se il documento è intestato al figlio, la spesa viene ripartita tra i due genitori che, eventualmente, possono suddividerla liberamente tra loro.
Il familiare, per essere considerato fiscalmente a carico non deve aver conseguito un reddito, nel corso dell’anno d’imposta 2016, superiore a 2.841,00 euro.

INDISPENSABILE FORNIRE FOTOCOPIA DEL DOCUMENTO D’IDENTITA’ E CODICE FISCALE, (ANCHE DEL CONIUGE SE SI PRESENTA PRESENTA 730 CONGIUNTO) E DEGLI SCONTRINI DELLA FARMACIA. La restante documentazione verrà scansionata

PER COLORO CHE PRESENTANO PER LA PRIMA VOLTA IL 730 CON IL CAAF CGIL
PRESENTARE SEMPRE LE DICHIARAZIONI DEI REDDITI DEGLI ULTIMI DUE ANNI:
730 O UNICO 2017 E 730 O UNICO 2016 – utili anche per l’accesso alla precompilata dell’Agenzia delle Entrate

 

LE PRINCIPALI NOVITA’ DEL 730/2018

 

 

Ecco di seguito una carrellata delle principali novità contenute nel modello di dichiarazione dei redditi 730/2018:

 

  • A partire dal 16 aprile 2018: l’Agenzia delle EntratE rende disponibile, per gli aventi diritto, il nuovo 730 precompilato online.
  • Lunedì 9 luglio 2018: scadenza 730 ordinario.
  • 23 luglio: scadenza 730 precompilato;
  • 2 maggio: possibilità per i contribuenti che utilizzano il 730 precompilato, di poter modificare, integrare, accettare o trasmettere la dichiarazione precompilata.
  • Cedolare secca: a decorrere dal 1° giugno 2017 i comodatari e gli affittuari che locano gli immobili per periodi non superiori a 30 giorni possono assoggettare a cedolare secca i redditi derivanti da tali locazioni;
  • Locazioni brevi: a decorrere dal 1° giugno 2017 i redditi dei contratti di locazione non superiori a 30 giorni, che sono stati conclusi con l’intervento di soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare, anche attraverso la gestione di portali on-line, sono assoggettati ad una ritenuta del 21% se tali soggetti intervengono anche nel pagamento o incassano i canoni o i corrispettivi derivanti dai contratti di locazione breve. La ritenuta è effettuata nel momento in cui l’intermediario riversa le somme al locatore;
  • Premi di risultato e welfare aziendale: innalzato da 2.000 euro a 3.000 euro il limite dei premi di risultato da assoggettare a tassazione agevolata. Il limite è innalzato a 4.000 euro se l’azienda coinvolge pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro e se i contratti collettivi aziendali o territoriali sono stati stipulati fino al 24 aprile 2017;
  • Sisma-bonus: da quest’anno sono previste percentuali di detrazione più ampie per le spese sostenute per gli interventi antisismici effettuati su parti comuni di edifici condominiali e per gli interventi che comportano una riduzione della classe di rischio sismico;
  • Eco-bonus: percentuali di detrazione più ampie per alcune spese per interventi di riqualificazione energetica di parti comuni degli edifici condominiali
  • Spese d’istruzione: è aumentato a 717 euro il limite delle spese d’istruzione per la frequenza di scuole dell’infanzia, del primo ciclo di istruzione e della scuola secondaria di secondo grado del sistema nazionale d’istruzione;
  • Spese sostenute dagli studenti universitari: per gli anni d’imposta 2017 e 2018 il requisito della distanza, previsto per fruire della detrazione del 19 per cento dei canoni di locazione, si intende rispettato anche se l’Università è situata all’interno della stessa provincia ed è ridotto a 50 chilometri per gli studenti residenti in zone montane o disagiate;
  • Spese sanitarie: limitatamente agli anni 2017 e 2018 sono detraibili le spese sostenute per l’acquisto di alimenti a fini medici speciali, inseriti nella sezione A1 del Registro nazionale di cui all’articolo 7 del decreto del Ministro della sanità 8 giugno 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 154 del 5 luglio 2001, con l’esclusione di quelli destinati ai lattanti;
  • Art-bonus: dal 27 dicembre 2017 è possibile fruire del credito d’imposta per le erogazioni cultura anche per le erogazioni liberali effettuate nei confronti delle istituzioni concertistico-orchestrali, dei teatri nazionali, dei teatri di rilevante interesse culturale, dei festival, delle imprese e dei centri di produzione teatrale e di danza, nonché dei circuiti di distribuzione;
  • Borse di studio: sono esenti le borse di studio nazionali per il merito e per la mobilità erogate dalla Fondazione Articolo 34;
  • 5 per mille: da quest’anno è possibile destinare una quota pari al cinque per mille della propria imposta sul reddito a sostegno degli enti gestori delle aree protette;
  • Addizionale comunale all’Irpef: nel rigo “Domicilio fiscale al 1° gennaio 2017” presente nel frontespizio del modello è stata inserita la casella “Fusione comuni”;
  • Contributo di solidarietà: da quest’anno non trova più applicazione il regime fiscale denominato “contributo di solidarietà”

LE SEDI DEI CAAF CGIL IN PROVINCIA DELL’AQUILA:

CAF CGIL INDIRIZZO  N. TELEFONO
L’Aquila Via G. Saragat  0862/66001
Pizzoli Zona Palazzetto – Casette Antisismiche  0862/976062
Montereale Via Nazionale n.90 0862/901419
Avezzano Via Cassinelli n.2 0863/40401
Carsoli Via Roma 57  0863/995888
0863/404038
Luco dei Marsi Piazza Umberto I 0863/528629
Pescina Piazza Mazzarino n.34 0863/842044
Civitella Roveto Via Roma n.25  0863/95544
Tagliacozzo Via Nazario Sauro n.27  0863/66211
 Sulmona Via del Vico Vecchio 5  0864/212321
 Castel di Sangro Via Sangro snc  0864/845673
 Pratola Peligna Via Levante 37  0864/845673

Per maggiori informazioni chiedi al tuo rappresentante sindacale FISAC CGIL in azienda

Per avvalerti della assistenza presso le sedi dei CAF CGIL puoi prenotare l’appuntamento per i CAF :

  • dell’AQUILA E PROVINCIA E DI SULMONA TELEFONANDO ALLO 0862/6600700
  • di AVEZZANO TELEFONANDO ALLO 0863/4040500